Piccoli sorrisi

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Mia madre non è uscita dalla sua stanza per tutta la sera, le domestiche le hanno dovuto portare la cena in camera. Spero almeno che abbia mangiato. Barnabus è rimasto con noi, ha cercato di alleggerire la tensione raccontando vecchi aneddoti sui suoi viaggi, in un modo o nell'altro ha cercato di distrarci. Gliene sono grata. Quando si è fatta una certa ora ha deciso di andare via anche se mio zio gli ha proposto di restare in una delle camere degli ospiti. Ha declinato gentilmente l'invito ed è andato via assicurandoci che sarebbe ritornato l'indomani mattina per assicurarsi delle condizioni di salute di mio padre.

Sta sera, dopo essermi accertata che tutti dormissero, mi sono recata alla camera di mia cugina. Lei già sa e non mi porge domande, mi da i miei indumenti e io mi cambio velocemente. Le chiedo di portare la camicia da notte nella mia camera, in questo modo al ritorno mi sarei cambiata direttamente nella mia stanza senza dar fastidio al suo sonno. Mi annuisce ma mi chiede più volte di fare attenzione e di tornare prima che sorga il sole. Ha ragione, non posso permettermi altri ritardi. La rassicuro e esco di casa dirigendomi a Via dell'Alba.

Mentre entro nel vicolo, ormai non più tanto sconosciuto, mi ritorna alla mente di come ho lasciato Terence la sera prima. Ahia... spero che non sia arrabbiato, collaborare con lui è già difficile, non voglio immaginare se ha l'umore nero. Arrivata alla locanda, lego il cavallo al solito posto ed entro all'interno di essa. L'atmosfera qui è sempre la solita, competitiva e allegra. Mi fanno nascere un sorriso spontaneo, nonostante la preoccupazione che ancora alberga in me a causa di mio padre. Mi guardo intorno ma non vedo Terence, non sarebbe la prima volta che non riesco a vederlo in questo posto. Mi avvicino al bancone e guardo Birroil.

"Birroil, scusami c'è-"

"Non è qui." mi risponde semplicemente.

"Ma non ho nemmeno finito la frase." borbotto.

"So che cerchi Scar, piccolo impiastro."

"Su, su, Bir, non trattarla così." una voce familiare mi fa girare. Luduwig si sta sedendo al mio fianco "Dalle una birra, offro io."

"No, grazie io non-"

Lui mi ferma "Non si rifiuta mai una birra offerta, sopratutto se ad offrirtela è un pirata. Vuoi forse offendermi?" dice mentre con un dito fa girare un coltello che tiene solo dal manico, mentre con la punta gira sul bancone.

Ingoio un grosso groppo "No, non è assolutamente mia intenzione. Sto solo cercando Terence."

"Come mai cerchi sempre il piccolo Scar? Non ti sarai mica presa una piccola cotta?" ridacchia.

Arrossisco leggermente e scuoto la testa. Birroil ci porge le birre, io prendo il boccale "Non è assolutamente come pensi. Io e lui abbiamo un patto. Un patto di lavoro, nulla di più."

"Ieri non sembrava molto entusiasta quando ha fatto ritorno." beve dal suo boccale, io faccio lo stesso "Anzi, non ho mai visto il suo sguardo così contrariato. Poche cose infastidiscono Scar, e tu non mi pari possedere nessuna di quelle doti." con la mano libera fa volare leggermente il pugnale, lo prende dal manico e me lo punta "Sei sicura di non star facendo nulla di strano?"

Bevo un grande sorso di birra, star qui da sola mi mette a disagio "S-sono... solo andata via di corsa durante il nostro lavoro. Forse era infastidito non contrariato."

Birroil ci lancia un'occhiata "Luduwig, così la spaventi e io non voglio piagnistei nella mia locanda. Metti giù quell'affare."

Luduwig se la ride guardando il suo compagno "Dai, stavo solo scherzando e proteggendo il nostro Scar."

"Il giovanotto sa proteggersi da solo. Sopratutto da questo impiastro."

L'uomo al mio fianco finisce la sua birra in un solo sorso "Le donne sono più pericolose di quanto puoi pensare, Bir. Anche quelle che sembrano dolci e innocenti." porta un dito sotto il mio mento "Ci vediamo, zuccherino. Fa la brava."

Vivere in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora