Vivere in un sogno

Balli senza regole

Quando arriviamo alla piazza, lo spettacolo che si presenta davanti ai miei occhi mi fa sorridere. Lascio scendere Thatch che si mette a correre in mezzo alle persone che danzano, va dritto verso i bambini. Terence viene tirato via da me dai suoi compagni, che stanno cantando e ballando al ritmo della loro stessa voce e del loro battito di mani e piedi. L'unico seduto in disparte è il Capitano Manto Scuro, il suo viso si intravede poco e niente, ma noto un accenno di sorriso mentre guarda i suoi uomini rallegrarsi in questa serata. Io faccio un paio di passi indietro verso il tavolo dove avevano messo il cibo, le altre donne sono lì anche loro. Alcune stanno sistemando il cibo, altre si occupano di tenere d'occhio i bambini, altre riempiono i boccali di birra e rum mentre guardano gli uomini divertirsi.

"Kira, giusto?" una voce sentita poco prima mi fa voltare.

"Si, sono io." sorrido alla moglie di Birr.

Ricambia il mio sorriso "Perdonami, prima non mi sono presentata. Mi chiamo Rose, piacere."

"Il piacere è tutto mio." mi guardo intorno "La festa è davvero fantastica."

"Oh ne avrai viste di meglio, non ne ho dubbi. Una signorina in rovina ha visto cose più belle di un paio di balli in mezzo ad una piazza ormai a pezzi."

Distolgo lo sguardo da lei e lo porto su tutti gli altri "Possibile... ma non ho mai visto tanta felicità sui volti di qualcuno come sui vostri. Le nostre feste erano diventate così abitudinarie che ormai per i ricchi non sono altro che comune routine."

"Hanno perso il senso del vivere, del rispetto verso il prossimo. A volte non capisco cosa ci trattenga dal bruciare quel patto e creare una rivolta." scuote la testa.

"Forse la paura che qualcuno di voi non possa farcela?"

Mi guarda "Ogni giorno ci svegliamo con il timore di non farcela, Kira."

I brividi mi percorrono lungo la schiena a quelle parole, qualcuno corre verso di noi "Rose, vuoi davvero lasciare tutto il divertimento a quelli lì? Si sono dimenticati di cosa siamo capaci noi?" riconosco la donna ora che è vicina a me, lei è Shelly, quella da cui stavo per prenderle.

"Affatto, Shelly, chiacchieravo solo con Kira. La conosci?"

Lei si volta, mi dà un'occhiata veloce "Oh sì, abbiamo avuto modo di avere uno breve scambio di parole."

Rose guarda alle mie spalle, poi noi e poi mi sorride "Sembra che il giovane Scar abbia un certo comportamento nei tuoi confronti."

Io la guardo "Quale? Quello rozzo e antipatico?" ridacchio.

"No, quello difensivo e quasi gentile." continua "In più, non so se te ne sei accorta, ma qui nessuno lo chiama Terence. Se non tu."

Shelly alza le spalle "Una volta ci ho provato, non è andata bene." mi guarda "Ma non farti strane idee, Scar si stanca facilmente dei nuovi giocattoli. Non sarebbe la prima volta."

Le ascolto entrambe "Io non credo sia come pensate..." dico mentre lancio un occhiata al pirata in questione, appena mi volto noto che lui mi stava già guardando. Ci scambiamo uno sguardo mentre lui è in mezzo ai suoi amici.

"Be'? Allora andiamo, Rose?" Shelly la prende per mano.

"Si, andiamo. Kira, vieni?"

Scuoto subito la testa "Credo che resterò qui a guardarvi ancora per un po'."

Le due donne alzano le spalle e si allontanano, le vedo andare a chiamare le altre, parlottano e si sistemano le vesti. Improvvisamente, il battito dei piedi e delle mani degli uomini, viene sovrastato da quello delle donne, un ritmo diverso leggermente più veloce e sincronizzato. Persino i bambini si avvicinano per guardare le loro mamme. Io le ammiro da lontano, alcune di loro saltano sulle panchine quasi del tutto in rovina, altre saltano sui tavoli dove c'erano seduti alcuni dei pirati. Alternano i movimenti della gambe, ne alzano prima una e poi l'altra mentre con le mani tengono sollevate le gonne. Gli uomini le ammirano, fin quando non iniziano a battere le mani allo stesso ritmo, prendono il via a cantare.