«Ma là dove c'è il pericolo,
cresce anche ciò che salva.»HARRY'S POV
«Louis! Merda, tutto bene?!» urlai, non capivo chi avesse potuto sparargli da quella distanza, l'unica ipotesi era che in cima all'edificio ci fosse un altro cecchino, ma non me ne importai, non era quello il momento per farsi delle domande. Quando non ricevetti nessuna risposta, infatti, iniziai a correre mantenendomi sul perimetro ad est.
Corsi, corsi a perfidiato, non mi resi conto nemmeno che Zayn mi aveva appena detto che aveva trovato Liam illeso, che aveva solo perso il suo auricolare nel nascondersi al di sotto di un pick up per evitare di farsi trovare dall'uomo che lo aveva individuato.
Il mio unico pensiero era solo quello di raggiungere il mio amico il prima possibile, constatare con i miei occhi che stesse bene, sperare che il colpo non gli fosse stato fatale. Sentii un paio di colpi cercare di raggiungermi ma cercavo di mantenermi il più possibile fuori dalla linea di tiro, con l'unico intento di macinare nel minor tempo possibile i metri che mi separavano dal luogo in cui Louis era appostato.
Sarei andato io stesso a farmi sparare, se fosse successo qualcosa a lui.
Arrivai al container pochi minuti dopo, dopo aver urlato agli altri di raggiungermi e chiesto a Niall di arrivare il più vicino possibile con il van.
Salii sul tetto del container tramite la corda in fibra poliammidrica nera che aveva piazzato Louis in un modo che ancora non avevo ben compreso e gattonai verso il mio amico, che trovai steso supino, con in mano ancora il suo fucile e circondato da una pozza di sangue che per via del buio non riuscivo a capire da dove provenisse.
Ero costretto a muovermi gattonando, mi avvicinai però lesto a lui e la prima cosa che feci fu constatare che ci fosse ancora battito poggiando due dita sul suo collo.
I miei occhi si inumidirono di lacrime, quando lo feci, il sollievo mi aveva invaso ogni singola cellula del mio corpo ormai esausto da tutta quella situazione, lo stress, la paura che ero sicuro di non aver mai provato con così tanta intensità.
Il suo cuore batteva ancora. Erano battiti lenti e deboli, ma pur sempre battiti.
Quando notai che il sangue provenisse dalla spalla ne fui sollevato, visto che non si trattava di alcun punto vitale, ma aveva perso troppo sangue per essere cosciente e il pensiero che il colpo avesse potuto ledere un'arteria mi atterrii immediatamente, ma cercai di mantenere la mente il più lucida possibile, anche se fu difficile non farmi prendere dallo sconforto, quando notai quanto il suo viso fosse pallido.
Sembrava quasi senza vita e se non avessi avuto due dita sul suo polso perennemente per verificare che il suo cuore battesse ancora, probabilmente lo avrei pensato sul serio.
Dovevo fermare l'emorragia, immediatamente. Per questo mi tolsi la giacca della tenuta per poter togliermi la maglia di cotone che indossavo al di sotto per appallottolarla e premerla sul punto sanguinante, rinfilandomi la giacca subito dopo per non rischiare di lasciarla lì durante la nostra fuga.
«Andrà tutto bene, andrà tutto bene...» continuavo a sussurrare, mentre le mie mani continuavano ad imbrattarsi del sangue di mio fratello. Non riuscivo a smettere di tremare per il pensiero che se i miei amici non si fossero mossi, qualcuno avrebbe potuto raggiungerci e farci fuori sul serio. Per questo, quando sentii lo stridere degli pneumatici sulla ghiaia e le loro voci concitate, mi diedi una mossa a sistemare il più possibile la medicazione improvvisata che avevo fatto.
«Porca puttana ma che succede?!» urlò Zayn, ed io cominciai ad avvicinare con tutta la cautela possibile Louis al bordo per poterlo fare scendere.
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ARGEMONIA [HS]
FanfictionDiana Denvers ha ventitré anni e il corpo segnato da cicatrici che sono il suo promemoria perpetuo dei cinque anni passati nell'esercito americano. Dopo aver perso il suo plotone in Afghanistan, torna nella sua città natale per un congedo temporaneo...