34 - Uroboro

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«Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo dare... nel potere che non si è saputo utilizzare, nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere, ci ha fatto mancare la felicità.»

Nella seconda slide trovate una canzone cantata dai ragazzi tempo fa, fatela partire quando trovate questo [*]
(Per le nostalgiche come me è un colpo al cuore, siete avvisate.)

DIANA'S POV

Gli ultimi mesi all'Argemonia erano stati caratterizzati da una pacifica monotonia che avevo imparato ad apprezzare, a partire dalla routine a cui tanto mi aggrappavo alla quiete che il pieno della primavera aveva portato con sé, insieme alle margherite sul prato e un vento più gradevole dell'inverno appena passato.

La fine di Aprile era ormai alle porte ed io potevo dire di aver vissuto quei mesi con più serenità rispetto a quelli che avevo vissuto al mio arrivo lí, ormai sette mesi prima.

Avevo i miei amici, i miei allenamenti intensi e le mie sedute regolari di psicoterapia a riempire le mie giornate e potevo dire di stare bene. Non ero felice - almeno non lo ero sempre - però avevo imparato a godermi i miei momenti di pace senza aspettarmi qualcosa di brutto da un momento all'altro.

Gli allenamenti si erano fatti sempre più sfiancanti e più mirati alla preparazione della abilitazione come milites mundi. Avevamo integrato gli allenamenti fisici con delle lezioni teoriche, in cui ci venivano spiegate le origini dell'Argemonia e le regole che erano state la colonna portante di quell'associazione paramilitare che operava in segreto da più di cinquecento anni.

Non ero mai stata una secchiona o una persona che amava stare sui libri, ma la storia e le regole erano qualcosa che mi aveva sempre affascinata e, in più, avevo cinque amici più che informati sull'argomento che erano sempre più che disponibili a dare una mano a me e ad Arya ogni qualvolta avessimo bisogno di una mano nella stesura di qualche progetto che ci veniva assegnato.

La sera era il momento della giornata che apprezzavo di meno, come sempre. Le energie erano poche e i pensieri che mi affollavano la mente sempre troppi, ma ad evitare che questo succedesse c'erano i miei amici e la sala comune che i ragazzi avevano monopolizzato negli anni. Avevamo iniziato a rifugiarci lì praticamente ogni sera dopo cena, tutti con delle birre in mano e un film pessimo alla televisione.

Ed io e Harry ci eravamo scoperti in grado di coesistere. Non andavamo a letto insieme e nemmeno ci consideravamo dei semplici amici ostinandoci a comportarci come tali, visto che eravamo perfettamente consapevoli di quanto fossimo attratti l'uno dall'altro. Semplicemente godevamo del tempo che passavamo insieme senza permettere all'imbarazzo o alla malizia di intrudere e creare dissidi o malcontenti tra di noi.

Era diventato persino naturale per me sedermi di fianco a lui sul quel divano verde malandato, con le mie gambe raccolte al petto e la testa posata sulla sua spalla, mentre le sue mani giocavano delicatamente con le ciocche dei miei capelli ancora umidi dalla doccia appena fatta.

«Sul serio, dovreste smetterla di ammazzarci ad ogni allenamento, sono esausta.» Si lamentò Arya, dopo aver emesso un gemito di dolore nel tentativo di recuperare una birra sul tavolino di fronte a lei.

«Tesoro... Sei qui da sette mesi e ancora non riesci a centrare il bersaglio, è già tanto che non ti obblighi ad allenarti anche adesso.» Intervenne Louis, con un ghigno a solcargli il volto che gli fece guadagnare un dito medio dalla mia amica.

ARGEMONIA  [HS]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora