«La passione tra due persone nasce da un febbricitante desiderio di fondere gli elementi che non sono fondibili.»
HARRY'S POV
Louis era stato dimesso dopo tre settimane passate in quel letto d'ospedale. Ad attenderlo vi era una lunga serie di giornate da spendere in fisioterapia e quindi nessun fucile di precisione da poter imbracciare, ma almeno avrebbe avuto la possibilità di passare il suo compleanno sulle sue gambe e con una bottiglia di rum in mano.
Ovviamente aveva intenzione di festeggiare e anche alla grande. Per questo aveva passato l'ultima settimana a dare ordini a me e i ragazzi perché organizzassimo una festa al Woodstock degna di essere chiamata tale.
Noi non ci eravamo di certo tirati indietro, avevamo ingaggiato un ottimo Dj e pagato una profumata cifra il pub che ci avrebbe ospitato per poterlo prenotare interamente senza avere ragazzini appena tornati dal college per le vacanze natalizie ad invadere la pista da ballo.
«Bene Louis, sei pronto per essere dimesso?» aveva chiesto l'infermiera ciliegia, mentre io stavo aiutando il mio amico a mettere le ultime cose nel suo borsone. Ormai avevamo iniziato a chiamarla così anche noi, visto che anche Louis sembrava non avere nessuna intenzione di chiamarla con il suo vero nome e a lei non sembrava dispiacere, cosa che sicuramente sarebbe cambiata se lei avesse saputo il motivo di quel soprannome.
«Prontissimo tesoro, anche se credo di aver ancora bisogno di una mano per lavarmi sai, il braccio mi fa ancora molto male...» trattenni una risata a quel tentativo di approccio tipico di Louis Tomlinson.
Livia, invece, si limitò a ruotare gli occhi al cielo e a incrociare le braccia al petto.
«Ho già accettato di venire alla festa di stasera, Louis. Non costringermi a cambiare idea.» Lo minacciò bonariamente e il mio amico sollevò il braccio non costretto nel tutore in segno di resa, avvicinandosi a lei per cingerla in un leggero abbraccio.
«Ogni tuo desiderio è ordine per me, lo sai.» disse, prima di lasciarle un bacio sulla guancia, che però la fece arrossire, facendomi intendere che non fosse così indifferente alle sue attenzioni. Tre settimane di corteggiamento intensivo a quanto pare erano servite a qualcosa.
«Vattene via, forza!» rispose, allontanandolo dal suo corpo e sorridendomi a mo' di saluto, mentre io - con il borsone di Louis in spalla - sospingevo il mio amico verso l'uscita della camera e poi quella dell'intero ospedale.
«Credo di essermi innamorato.» Furono le sue parole, mentre ci dirigevamo verso l'edificio principale dell'Argemonia.
Io ruotai gli occhi al cielo e gli rivolsi un'occhiata scettica. «Ti innamori dieci volte al giorno e sempre di una ragazza diversa, scusami se stento a crederci!»
Louis di rimando mi diede un pugno sul petto. «Amico, sono serio. L'hai vista bene? Chi è sta bene con quei cosi verdi addosso? Nessuno. Lei invece sembra pronta per sfilare!» Disse, riferendosi molto probabilmente ai camici degli infermieri che, aveva ragione, avevano davvero un colore terribile.
«Sarà, ma prima o poi se continui così chiederà un ordine restrittivo nei tuoi confronti.» Lo rimproverai fintamente, ma lui sembrò prendermi sul serio.
Fermò i suoi passi e si posizionò di fronte a me.
«Io almeno ci provo costantemente. Te hai ficcato la lingua in bocca alla Denvers e adesso vi rivolgete a stento la parola. E sono passate tre settimane, amico.»
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ARGEMONIA [HS]
FanfictionDiana Denvers ha ventitré anni e il corpo segnato da cicatrici che sono il suo promemoria perpetuo dei cinque anni passati nell'esercito americano. Dopo aver perso il suo plotone in Afghanistan, torna nella sua città natale per un congedo temporaneo...