«Io so soltanto che sono attratto da lei come dall'aria quando sono sott'acqua.»
DIANA'S POV
Quando Zayn aveva detto che con loro l'alcol non mancava mai, non credevo che avrebbero portato con loro un numero spropositato di bottiglie di alcolici di ogni tipo e che fosse possibile trasformare la piscina olimpionica dell'Argemonia in quel modo.
Zayn mi aveva spiegato che per loro il generale aveva sempre chiuso un occhio, soprattutto dopo quello che era successo a Louis, quindi aveva concesso loro di utilizzare quello spazio per la seconda parte della festa, rendendo quasi irriconoscibile quel posto solitamente fin troppo tranquillo. Su ogni lato erano stati posizionati dei divanetti bianchi e dei tavolini, le luci al neon bianche erano state sostituite da infiniti fili di luce elettriche, che richiamavano l'aria natalizia che aveva iniziato a respirarsi da tempo in quel luogo e delle grandi casse posizionate agli angoli della stanza riempivano l'atmosfera festosa con della musica di ogni genere.
Io, dopo aver indossato il mio costume, non avevo esitato a procurarmi una bottiglia di rum da condividere insieme ad Arya a bordo vasca, prima che andasse a vedere che fine avessero fatto Jake e Lucas. Quindi mi ero ritrovata da sola ad osservare i ragazzi - Louis escluso per via del tutore e delle medicazioni - lottare tra di loro in acqua.
Niall era appena salito sulle spalle di Harry che lo aveva fatto ribaltare all'improvviso, mentre Zayn - ancora più ubriaco di prima - si era spostato su uno dei trampolini per cantare a squarciagola, usando la bottiglia da cui stava bevendo come microfono improvvisato.
Era esilarante vederli interagire tra di loro e per quanto fossero uniti non esitavano a farlo anche con gli altri milites, contribuendo a creare un'atmosfera di divertimento che coinvolgesse tutti e non solo loro. Non c'era una singola persona che non si stesse divertendo o che fosse in grado di intendere e di volere - me compresa, che ancora dovevo realizzare cosa fosse accaduto in quel bagno meno di un'ora e mezza prima.
Avevo troppo alcool in circolo per poterlo fare e tutto ciò che invece riuscivo a pensare in quel momento era come mi piacesse osservare il modo in cui le spalle prominenti di Harry fossero definite ogni volta che si ritrovava a muovere le braccia per qualsiasi motivo, come i suoi pettorali gli donassero quell'aria temibile, insieme ai suoi bicipiti perfettamente allenati e il profilo della mascella tagliente, che si contraeva ogni volta si trovasse intento in una conversazione.
Era di una bellezza disarmante, niente che rientrasse nei canoni estetici convenzionali, ma comunque oggettiva, una bellezza che nessuno avrebbe potuto smentire. Perché Harry, oltre che bello, era anche affascinante, per via dei suoi modi di fare e dell'aria di austerità e allegria che gli orbitava attorno.
Era destabilizzante il modo in cui riusciva a condizionare il mio umore, come fosse in grado di scalfire quella patina di irriverenza che mi costringevo di indossare ogni giorno. Mi era bastato trovarmi di nuovo vicino a lui, accorciare le distanze dal suo corpo, per permettere ai miei sensi di condurre le mie intenzioni. Una cabina di comando capitanata dalla mia vanità e il mio temperamento flemmatico, un memorandum di ciò che ero sempre stata prima della dipartita di quella parte di me che aveva sempre primeggiato sulla coscienza e sulla logicità delle mie azioni.
Mi ritrovavo incastrata in quell'ossimoro perpetuo che Harry rappresentava per me: paura e attrazione. Salvezza e pericolo. Volevo Harry tanto quanto desideravo non volerlo. E forse era proprio questo ciò che più temevo di lui, la mia incapacità di evitare qualsiasi tipologia di coinvolgimento, persino la più superficiale.
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ARGEMONIA [HS]
FanfictionDiana Denvers ha ventitré anni e il corpo segnato da cicatrici che sono il suo promemoria perpetuo dei cinque anni passati nell'esercito americano. Dopo aver perso il suo plotone in Afghanistan, torna nella sua città natale per un congedo temporaneo...