23 - Cuore a metà

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«Non è per tutti andare avanti
Con il cuore che è diviso in due metà
È freddo già
È una bambina però sente
Come un peso e prima o poi si spezzerà.»

NOBODY'S POV

«Ci sono dei posti in particolare, in cui le piace andare? - La voce di Niall aveva destato Harry dai suoi ormai più che galoppanti pensieri - Perché H, sono ore che la cerchiamo, dovremmo iniziare a considerare che sia uscita da qui.»

Erano passate più di tre ore da quando aveva visto Diana allontanarsi dal ring, il passo accelerato dalla collera nei suoi confronti, dalla delusione marcia e dall'incubo che era stata costretta a rivivere per via delle azioni indecenti di Quinn. E in inverno, in quel paesino sperduto in cui era situata l'Argemonia, il sole calava presto, così come aumentava la sua preoccupazione nel saperla da sola, presto al buio, in uno stato emozionale più che instabile.

Dal messaggio che aveva inviato Arya, l'ansia che gli aveva invaso il petto non aveva accennato ad attenuarsi, per questo aveva deciso di mobilitare anche i suoi amici per poterla cercare.

«Io giuro, giuro su Dio e tutti gli angeli, che questa gliela faccio pagare cara, Harry!» aveva urlato Louis, ora davanti all'ingresso su cui si erano ritrovati per dividersi e poterla cercare. Louis, come gli altri, aveva iniziato ad affezionarsi molto alla ragazza dai capelli color rame, e il suo passato con la bionda - la causa di tutto quel caos, oltre alla lingua lunga del suo migliore amico - non lo stava aiutando di certo a mantenere la calma necessaria.

«A Quinn ci penseremo dopo - rispose Zayn al posto di Harry, mentre si tirava su la cerniera della sua giacca, viste le temperature decisamente più basse - Ora vediamo di trovare Diana, una maglia termica non basterà a non farle patire questo freddo.» Era sempre stato lui quello in grado di mantenere tutti focalizzati sull'obiettivo da raggiungere. Un leader nato, lo aveva spesso definito il Generale, se fosse riuscito a smorzare un po' la sua vena ribelle che lo portava spesso ad agire spinto dall'istinto, portando Harry ad essere il prescelto per questo ruolo, spesso e volentieri.

Quest'ultimo annuì alle sue parole, prima di passarsi una mano tra i capelli, frustrato. Prima del loro arrivo aveva setacciato ogni singola stanza dell'edificio e buona parte dell'esterno, pensando e sperando che non potesse essere troppo lontana. Ma la proprietà si estendeva per centinaia di ettari e Diana avrebbe potuto essere ovunque. Sempre che Niall non avesse avuto ragione.

«Liam, controlla che nessuna auto sia uscita da qui, per favore. - Chiese, e il suo amico biondo non esitò ad annuire. - Niall vai con Arya a Nord, Zayn e Louis, a ovest. Io vado al lato Est. Ci sono numerosi sentieri adatti alla corsa in quella parte, lei corre ogni cazzo di mattina, potrebbe essere lì.»

Ed Harry ci stava sperando davvero, sperava davvero di trovarla e poterle parlare e scusarsi con lei con il cuore in mano. Era stato superficiale e a tratti egoista. Per tutelare se stesso aveva esposto una parte del passato di Diana, non pensando alle conseguenze delle sue azioni e, mai come allora, si era pentito di qualcosa che aveva fatto.

«Ho già chiamato Livia, per dirle di rimanere pronta nel caso di necessità.» aggiunse Louis, battendogli una mano sulla spalla per rassicurarlo. Non che quell'ipotesi fosse qualcosa che riuscisse farlo stare tranquillo, ma la possibilità di porre rimedio ad un malessere fisico, un minimo, lo aveva rasserenato.

«Grazie, ragazzi. Per favore, chiamatemi immediatamente non appena la trovate. Vorrei essere io il primo a parlarle.» annuirono tutti, nuovamente, solo Arya fu l'unica a non farlo e il motivo per cui lo fece glielo rese chiaro poco dopo.

«Allora ti conviene sperare che non sia io a trovarla.» Era chiaro che lei non volesse farsi sentire, aveva pronunciato quelle parole sussurrandole, ma arrivarono alle orecchie di Harry comunque forti e chiare, inaspettate e taglienti.

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