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✼ •• ┈ Are you a fucking idiot or what? ┈ •• ✼

L'odioso bip, insistente quanto gli esattori delle tasse e acuto quanto il suono di un fischietto da calcio, risuonò nella stanza e rimbalzò tra le pareti del loro piccolo appartamento condiviso fino a che non colpì i suoi ignari e innocenti timpani. Costernato, Taehyung grugnì dal disappunto da sotto il grumo di coperte e piumoni e si schiacciò il cuscino sulla testa con la speranza di isolarsi e rubare al mattino almeno altri dieci minuti. 

I lati del cuscino premettero sulle orecchie e strizzò gli occhi per imporsi di non cedere alla necessità di alzarsi per andare al lavoro, per cui si rigirò ancora una volta poco gentilmente e le doghe cigolarono al piccolo sobbalzo.

«Vi prego, uccidetemi,» fu il mugugno biascicato e assonnato proveniente dal letto di fianco al suo, insieme ad un frusciare di coperte e uno sbadiglio sonoro e graffiante, «Tae, spegnila.» borbottò ancora una volta, facendolo sospirare. 

Taehyung grugnì sonoramente per la frustrazione e si scoprì di scatto, massaggiandosi un occhio con l'indice mentre volgeva lo sguardo sulle lancette della sveglia a forma di coniglietto – la stessa che sua madre gli aveva regalato in occasione del suo lontano quinto compleanno – che segnavano con dolorosa puntualità le cinque e quarantacinque del mattino. 

Lo stesso compatimento che gli stava velando lo sguardo ancora assonnato poteva essere trovato negli occhietti di plastica della sveglia – ormai sbiaditi dal tempo e dai colpi che gli aveva assestato in impeti di sonno rabbioso. 

«Non credo di potercela fare.» si stiracchiò Taehyung, sospirando rumorosamente mentre rivolgeva lo sguardo poco nitido al soffitto con la speranza di trovarvi un perché alla sua povertà. Nel letto di fronte al suo, Yoongi mugugnò quella che sembrò un'imprecazione a mezza voce e sbadigliò nuovamente, ruggendo un "Spegni quell'aggeggio infernale prima che lo lanci fuori dalla cazzo di finestra!" che suonò come una minaccia in tutto e per tutto. 

"Quanta cattiveria di prima mattina..." biasciò la sua mente stanca; a quella sveglia si era incredibilmente affezionato, non poteva minacciarla in quel modo! 

«Ricordati che la nostra povertà non è dovuta a Mr. Carota.» sbuffò Taehyung, oltraggiato. 

Si tese fino quasi a cadere dal letto e assestò alla sveglia un pugno di una precisione quasi disarmante; il trillo – già di suo un po' altalenante e irregolare – morì poco per volta, affievolendosi mollemente fino a perdersi in un pigolio acuto e flebile che Yoongi stroncò schiaffandola al suolo. 

«Ma il mio emicrania sì!» sbuffò Yoong, massaggiandosi un occhio con il pugno chiuso.

Taehyung ricadde sul cuscino con un grugnito e sbuffò ancora, passandosi una mano sul viso più e più volte. "Perché non sono nato miliardario?" si chiese ancora una volta, sentendo il ticchettio leggero delle lancette che scandivano la sua voglia di morire all'istante piuttosto che alzarsi per rendersi presentabile e affrontare una nuova giornata. 

«Svegliati, latin lover, che tra meno di quaranta minuti dobbiamo essere fuori di qui o ci prediamo il cazziatone.» lo richiamò Yoongi, trovando il coraggio di togliersi il plaid usato come mantello per gettarlo malamente ai piedi del letto; la temperatura rigida che li attendeva fuori dalle coperte era simile allo sbalzo termico tra una cella frigorifera e un forno crematoio, per cui sentì la pelle pizzicare dal freddo e i brividi irradiars lungo la schiena. 

«Non tocchiamo l'argomento, ti prego. Sono disposto anche a parlare su come si eseguono i clisteri; tutto, tranne la faccenda di Jungkook.» si brontolò Taehyung, issandosi per mettersi seduto sul letto. Si grattò la nuca e sbadigliò poco finemente, passandosi il dorso della mano sugli occhi per rimuovere le piccole lacrime di sonno annidatesi ai loro angoli.

Meet Me Again [TaeKook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora