✼ •• ┈ Get your halo dirty and your mouth full. ┈ •• ✼
«Stai forse per vomitare?» fu la domanda piccata di Jimin che, di sottecchi, scrutava da diversi minuti l'atteggiamento teso e nervoso di Taehyung. Da quando si erano incontrati, il migliore amico del suo ragazzo non sembrava riuscire a fare altro se non guardare davanti a sé con espressione assorta e meditabonda, ignorando perfino i suoi tentativi di fare conversazione.
All'ennesima risposta non pervenuta, Jimin suonò prepotentemente il clacson, il quale emise un suono così intenso e duraturo che Taehyung sobbalzò sul sedile ad occhi sgranati. Voltò di scatto la testa e si lasciò andare ad un verso di puro stupore al ghignare soddisfatto e vittorioso di Jimin.
«Ah, allora non sei svenuto!», commentò con ilarità, «Felice di saperlo, daddy. Ero già pronto a prenderti a schiaffi per farti rinvenire!» cinguettò candidamente, iniziando a canticchiare una canzone al ritmo del tamburellare delle sue dita sul volante. Taehyung non sembrò nemmeno udirlo, troppo occupato a sentire le orecchie fischiare e un grumo nervoso annidarsi alla bocca dello stomaco.
«Sono solo un po' nervoso, Jimin. Ma sto bene, dico davvero.» obiettò pacatamente e Jimin mugugnò, annuendo.
«Farò finta di crederti, se questo ti rende felice— Oh, guarda là! Siamo quasi arrivati!», rispose poco dopo, indicando con l'indice un edificio alto e moderno a pochi metri di distanza, «Forza, daddy! Finalmente potrai mostrare al mondo le magie della perdizione!» lo spronò con tono acuto, schiaffeggiandogli la coscia con forza mentre accostava proprio di fronte l'ingresso del Plaza.
Taehyung arcuò un sopracciglio e roteò gli occhi, apprestandosi a scendere dall'auto con espressione più concentrata che ansiosa. Beh, la pressione psicologica che sentiva addosso all'idea che dovesse incontrare qualcuno di particolare e di "esigente quanto potrebbe esserlo un vecchio incontinente in cerca di badante" non era indifferente, ma non abbastanza da convincerlo a tirarsi indietro.
Jimin gli afferrò un braccio in modo da bloccarlo e le piccole dita si strinsero attorno al suo avambraccio, trattenendolo. Il gesto improvviso lo confuse al punto da voltarsi con un sopracciglio arcuato e gli occhi interdetti, studiando lo sguardo serioso di Jimin che, quasi come se fosse intento a formulare un discorso d'incoraggiamento convincente, arricciò appena le labbra e lo squadrò da capo a piedi.
«Quando sarai con Jungkook e penserai che forse servire dei pasticcini alle mandorle per accompagnare il tè al cardamomo e fiori d'arancio non è poi così male, ricordati una regola fondamentale», annunciò, convinto, «Il sesso è come la pizza: per quanto possa essere fatta male, rimane sempre una cosa buonissima e quindi, per quanto tu possa fare schifo a letto, l'importante è riuscire a farlo venire. Intesi?»
Taehyung arcuò un sopracciglio e lo guardò con perplessità crescente, in particolare perché Jimin glielo aveva detto come se stesse parlando di quanto fosse importante risolvere il problema della fame nel mondo.
«Ehm...d'accordo...?» rispose, incerto, «So che non sembra, ma so già come fare venire un uomo, Jimin.» mugugnò, alzando gli occhi al cielo.
Jimin sminuì con la mano e lo incitò a scendere dall'auto, ripartendo subito dopo e lasciando un imbarazzato Taehyung fermo sul marciapiede a grattarsi la nuca. Prima di andare via, infatti, l'altro aveva deciso che fosse di importanza fondamentale fornirgli l'ultima perla della serata, asserendo un perentorio "Ricordati che è tutto nelle tue mani, e se non lo sfondi così tanto bene da distruggerlo, domani ti sfondo io—ma di cazzotti" di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
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Meet Me Again [TaeKook]
Fanfiction"«Non me lo stai proponendo davvero! Dimmi che non mi stai proponendo davvero di pagare qualcuno che possa intrattenermi! Un gigolò!» esclamò, incredulo. Jimin arricciò il naso e roteò gli occhi allo slancio di immotivata drammaticità del suo miglio...