✼ •• ┈ Dancing on dangerous ┈ •• ✼
Con un senso di appagamento senza eguali, la lingua di Jungkook scivolò sulle labbra stese in un smorfia soddisfatta e le umettò lentamente prima di abbandonarsi con un sospiro compiaciuto contro la morbida poltrona del suo ufficio. Le spalle si rilassarono al contatto con la superficie soffice e conciliante, le gambe si accavallarono elegantemente sotto la scrivania e gli sembrò quasi di poter assaporare sulla punta della lingua quella sorta di avvolgente e rilassante torpore.
Le scadenze entro cui presentare il prossimo progetto erano troppo lontane per poter rappresentare una reale minaccia alla sua tranquillità, ma lui era una persona lungimirante, per cui – nonostante potesse attenzionare qualsiasi altra cosa sicuramente meno drenante e stressante – scandagliò ancora una volta gli unici due scatti fotografici che sembravano rasentare quanto più verosimilmente la sua idea di perfezione.
Nonostante non avesse ancora trovato qualcuno di così dotato da renderlo pienamente soddisfatto dell'operato dello staff – e sorvolando su quanto si fosse dovuto imporre per provare ad avere un risultato quantomeno simile a ciò che era chiaro e limpido nella sua mente pressoché geniale – l'ultimo shooting non era andato male tanto quanto aveva temuto.
Complice la sua ostilità e la sua ira funesta rivolta al tecnico delle luci – arrivato con un ritardo aberrante – , all'aiuto fotografo particolarmente indisponente e alla make up artist non troppo felice di lavorare, gli occhi attenti e analitici avevano fulminato chiunque osasse solamente provare ad esprimere un parere che fosse diverso da quanto era stato da lui delineato, e tutti si erano finalmente prodigati nel seguire alla lettera le sue indicazioni.
Surclassata la pubblicità della glassa al cioccolato e caffè a cui aveva lavorato egli stesso per tagliare i tempi di realizzazione, tutta la concentrazione era adesso rivolta all'altra grande e titanica impresa, forse una delle più complicate nel suo ambito: rendere appetibili le nuove caramelle sponsorizzate dalla Sweet Tooth Paradise, un'azienda senz'altro innovativa ma che, a parere di Jungkook, non avrebbe avuto vita troppo lunga.
Il packaging di quelle caramelle al fantasioso e azzardato gusto di mango e menta esprimeva tutta la necessità di tagliare i costi del buonsenso e del gusto per pagare a peso d'oro la sua mente e la sua fantasia – probabilmente le uniche cose capaci di rendere appetibili quelle cose che non lo erano affatto.
Un brivido di orrore gli scorse lungo la schiena al ricordo di quanto rivoltante fosse stato avere le papille gustative investite dapprima dal gusto sintetico e falsamente esotico del mango, per poi venire brutalmente attaccate e martoriate dalla ventata di menta forte – dello stesso sapore del dentifricio e con la solidità di un budino lasciato in mezzo al deserto. Non si era fatto scrupoli nello sputarla in un fazzoletto davanti al CEO della STP perché, diamine, per quale motivo avrebbe dovuto farsi delle remore quando i loro produttori non si erano nemmeno presi la briga di creare qualcosa di vagamente decente?
Nessuno era andato troppo per il sottile durante la sua gavetta e durante la presentazione di progetti su cui aveva speso notti insonni, e il supporto emotivo ai clienti non era di sua competenza. Il loro bonifico bancario alla fine del progetto era tutto ciò che contava – insieme al consolidarsi del nome dei Jeon e della Dangerously Perfect Corp come i migliori sul campo, ovviamente.
Con un movimento secco e lo sguardo assorto nei dettagli di una delle due immagini sopravvissute allo sterminio, si issò gli occhiali per sistemarli sul ponte del naso e trattenne la fotografia tra le dita per fissarla analiticamente.
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Meet Me Again [TaeKook]
Fanfiction"«Non me lo stai proponendo davvero! Dimmi che non mi stai proponendo davvero di pagare qualcuno che possa intrattenermi! Un gigolò!» esclamò, incredulo. Jimin arricciò il naso e roteò gli occhi allo slancio di immotivata drammaticità del suo miglio...