Meet Me Again [TaeKook]

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✼ •• ┈ Soak me in your moonshine and set my soul on fire ┈ •• ✼

Con le guance gonfie ed il labbro inferiore profondamente sporgente, Jungkook si rigirò tra le coperte pesanti emettendo uno sbuffo stizzito ma silenzioso. Con gli occhi perfettamente spalancati nonostante le lancette di quella sinistra sveglia segnassero le due e ventidue della notte, rivolse lo sguardo al soffitto punteggiato da stelline fluorescenti che – doveva ammetterlo – gli insediavano dentro un po' di costernazione che solo per amore di Taehyung poteva mettere da parte. 

A loro, Jungkook mostrò in tutta la sua gloria quel cipiglio scontroso, poco soddisfatto, estremamente indispettito ma dal sottotono palesemente confuso per poi allargare le narici e sbuffare ancora una volta. Avvolto in un bozzolo indistinto di lenzuola e plaid dai colori più variopinti e vagamente disturbanti, incrociò le braccia al petto e schioccò silenziosamente la lingua sul palato, si smosse sul suo posto e lasciò vagare lo sguardo nell'oblio della sera. 

Con il naso arricciato ed una contrarietà degna del suo nome, Jungkook lanciò un'occhiata alla sua sinistra – dove un ignaro e placidamente addormentato Taehyung ronfava della grossa per nulla toccato dalle sue vibes indisponenti e stressate. 

Si era assopito nel momento stesso in cui Jungkook aveva spento la luce, le sue braccia si erano saldate immediatamente attorno alla sua vita e, da allora, erano rimaste ancorate a lui nonostante si fosse rigirato un numero di volte pari solamente a quelle di un pesce sulla riva di un fiume in secca.

Di quel letto minuscolo e pensato, forse, solo per un bambino di quattro anni un po' gracilino, lui e Taehyung non stavano condividendo solo lo spazio, no; il cuscino era un'altra delle cose che probabilmente rientrava nel loro silenzioso patto di comunione dei beni e che, quindi, veniva ceduto con estremo altruismo da parte di Jungkook – che ne aveva valutato gli ovvi svantaggi per poi rendersi conto che beh, un qualcosa di positivo nello spartire perfino lo spazio vitale c'era. 

Dormire con Taehyung era sicuramente una delle cose più strane ed insolite mai capitategli tra le lenzuola – il che era tutto dire, visto che nessuno aveva effettivamente soltanto dormito con lui. 

Proprio per questo, le sue aspettative erano praticamente inesistenti perché non poteva averne su di una cosa che non aveva mai sperimentato prima, ma il fatto che Taehyung gli rimanesse sempre vicino, che fosse sempre e comunque agganciato ai lembi della sua maglietta o che fosse costantemente alla sua ricerca...non lo lasciava totalmente indifferente. 

Anzi.

Negli suoi slanci di onestà estrema ormai noti, niente gli era indifferente di Taehyung. 

C'era un qualcosa di tremendamente estetico nel modo in cui i suoi capelli vagamente scompigliati si sparpagliavano sul cuscino, su come la guancia gli arricciasse appena le labbra incurvate in quella sorta di piccolo ma irresistibile broncio o, ancora, in come le sue ciglia sembravano spiegarsi in sottili ed ondeggianti mareggiate ogni qualvolta corrucciava l'espressione. 

Sicuramente, tra le tante qualità possedute da Taehyung, la sua capacità di addormentarsi con facilità disarmante era una delle più bonariamente invidiate da Jungkook, il quale si ritrovava sempre a chiedersi come facesse il suo oramai fidanzato a dormire così beatamente quando il continuo gocciolare del rubinetto della cucina lo stava personalmente ossessionando.

Certo, ossessione era sicuramente la stessa cosa che sentiva di aver sviluppato nei confronti di quella tana che Taehyung e Yoongi chiamavano casa – così dannatamente piccola che non riusciva a capacitarsi di come fosse possibile che due persone fossero in grado di condividere uno spazio così inesistente ed avere comunque voglia di interloquire con il prossimo.