✼ •• ┈ Burning drops of pleasure ┈ •• ✼
«Grazie, torni a trovarci presto!»
Sorrise apertamente verso l'ennesimo cliente scontroso e si sporse oltre il bancone per porgergli il sacchetto contenente l'ordinazione preparatagli da Yoongi. Alle sue spalle, quest'ultimo colpì ripetutamente l'asta in acciaio per pulire i filtri del caffè e il sorriso di Taehyung perdurò sul suo viso fino a che il cliente non sparì dalla sua visuale. Si guardò intorno e non appena riuscì ad avere un attimo, si lasciò andare contro il bancone ed emise un pesante quanto stanco sospiro.
Si asciugò distrattamente le mani sul grembiule e si tolse il cappellino per sistemarsi con dita scoordinate alcuni ciuffi ricaduti sulla sua fronte, indossandolo subito dopo per andare alla ricerca della spugnetta con cui – lo sentiva – stava per diventare un tutt'uno.
La strizzò e ripulì il bancone dalle briciole di brioche che la dolcissima e adorabile bambina dalla voce così squillante da crepare i bicchieri e la simpatia di un limone negli occhi, aveva deciso di spargere come se fosse la protagonista del remake sfigato di Ansel e Gretel – facendogli perfino la linguaccia all'occhiata di traverso che le aveva lanciato.
Arricciò il naso e sbadigliò sonoramente, soffocando il grugnito stanco contro la spalla mentre si lavava le mani con fare assorto; sobbalzò improvvisamente al piccolo spintone assestatogli distrattamente da Yoongi e gli lanciò un'occhiata interrogativa alla vista del suo ghignare sommesso.
«Latin lover, a che ora sei tornato ieri sera? Non ti ho sentito arrivare.» domandò quindi, frugando nel portaposate alla ricerca del cucchiaino dal manico lungo.
Taehyung alzò gli occhi al cielo e storse il muso, mugugnando dal disappunto. Dal momento in cui aveva iniziato a vedere Jungkook, Yoongi sembrava trarre del sadico divertimento dalla sua scocciatura per tutti quei nomignoli di dubbio gusto che gli affibbiava di volta in volta, prendendolo – metaforicamente – per il culo un giorno sì e l'altro anche.
«Alle undici ero già sotto le lenzuola,» rispose, ridacchiando improvvisamente, «Ci credo che non mi hai sentito arrivare, russavi così forte che non mi hai nemmeno sentito sbattere contro la porta del bagno! E fidati che il colpo è stato forte.» commentò, unendosi alla risata un po' più alta ma estremamente divertita di Yoongi.
Questi scosse la testa e ghignò, afferrando un bicchiere stretto e dai bordi alti ma sminuendo il tutto con una scrollata di spalle. «Potresti anche sfondare la porta con un carro armato e non ti sentirei comunque. Credo di essere crollato alle nove di sera come un cazzo di vecchio.» continuò, iniziando a schiumare il latte con un movimento oscillatorio e ignorando prontamente gli elogi della cliente di turno per le sue abilità.
Taehyung rise apertamente, annuendo perché sì, sapeva che quelle di Yoongi non fossero solamente delle esagerazioni; ricordava vividamente che l'altro non si fosse ridestato nemmeno nel momento in cui la mensola della cucina aveva irrimediabilmente ceduto al peso del tempo e della povertà, crollando sui fornelli alle due del mattino con un frastuono tale da svegliare perfino il cane dei vicini – ma non Yoongi, che aveva scoperto il tutto all'indomani mattina perché le tazzine erano sparite.
Fece per parlare e il suono serpeggiante e insistente della vibrazione del suo telefono lo fece sussultare appena; sorpreso, abbassò il capo e arcuò le sopracciglia perché non aveva idea di chi potesse contattarlo durante la settimana.
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Meet Me Again [TaeKook]
Fanfiction"«Non me lo stai proponendo davvero! Dimmi che non mi stai proponendo davvero di pagare qualcuno che possa intrattenermi! Un gigolò!» esclamò, incredulo. Jimin arricciò il naso e roteò gli occhi allo slancio di immotivata drammaticità del suo miglio...