✼ •• ┈ Getting weaker ┈ •• ✼
Si arrotolò stretto sotto le coperte e affondò il viso nel cuscino, sospirando profondamente alla confortevole sensazione di morbidezza che solo il pile sembrava riuscire a donargli; chiuso nella sua accogliente bolla di silenzioso e appagante sonno, si rigirò e mugugnò, arcuando appena le sopracciglia.
Come preda di un sentore difficile da ignorare, si portò la coperta fin sopra le orecchie ma socchiuse gli occhi giusto il necessario per mettere a fuoco l'ambiente circostante; qualcosa di strano attirò la sua attenzione e il cuore gli perse improvvisamente un battito.
«Ma che cazzo...?!» sibilò ad occhi spalancati, scattando velocemente seduto – completamente e dolorosamente dimentico della beatitudine provata qualche istante prima; strinse le coperte tra le dita e le pupille gli si dilatarono a dismisura mentre si ritraeva istintivamente verso il muro fino a che la schiena non lo colpì violentemente.
Il tonfo sordo echeggiò nel silenzio della camera e si unì al galoppare furioso del suo cuore che, cielo santissimo, gli colpiva dolorosamente la gabbia toracica fino a martellargli nelle orecchie.
Lo sguardo attonito e stralunato di Yoongi si fissò sulla figura accovacciata proprio davanti il suo letto che, infagottata e ombrosa, sembrava si stesse abbracciando le ginocchia su cui era posato il mento. Il brillio delle iridi scure risplendeva nella penombra che li avvolgeva, la flebile luce filtrante dalla spessa tenda riusciva a rimarcare il broncio sporgente capace di esibire tutto il profondo cruccio di quel volto conosciuto.
Yoongi deglutì pesantemente nonostante sentisse la gola arida e l'adrenalina dello sgomento ancora scorrere nel suo organismo spossato, ma cercò di racimolare le facoltà mentali minime e necessarie a spezzare il silenzio.
«Cosa—ma cosa—» boccheggiò poco brillantemente, mollando la presa sulla coperta pesante per massaggiarsi stancamente un occhio.
Dalla figura accucciata provenne un piccolo sospiro e un mugugno basso e indistinguibile, seguito da un frusciare leggero e accennato. «Yoon, sono io,» fu il borbottio di risposta, «Taetae.» aggiunse – come se non fosse stato chiaro fin dal principio.
Il broncio sembrò sporgere maggiormente e Yoongi aggrottò la fronte, smuovendosi sul suo posto con fare irrequieto. Grugnì sonoramente e si passò una mano sul viso ancora gonfio dal sonno, tendendosi verso il piccolo comodino per accendere l'abatjour e fornirgli una visione chiara di quel momento di assoluta follia che stava tempestando la sua pacifica nottata.
Un brivido lo attraversò da parte a parte alla rigida temperatura dell'appartamento che, infame, aveva pizzicato la poca pelle scoperta della mano, la luce improvvisa gli ferì le pupille e lo fece sibilare; assottigliò gli occhi e si coprì il viso per l'istante necessario ad adattarsi alla luminosità improvvisa, facendo scorrere la mano lungo il volto per soffocare lo sbadiglio.
Non appena fu finalmente in grado di vedere Taehyung, notò come questi si fosse interamente avvolto nel plaid viola a pois bianchi e che lo stava fissando con occhi grandi e allargati; tutto ciò che riuscì a scorgere fu il viso – incorniciato dalla coperta tirata fin sopra la testa – alcune ciocche di capelli ancora umidi di doccia che gli si diramavano sulla fronte e le sopracciglia pericolosamente aggrottate.
Come vittima di un sogno troppo vivido, Yoongi batté confusamente le palpebre. «Tae?!» esclamò quindi, gattonando sul letto fino a piegare il capo di lato con fare perplesso, «Ma che diamine stai facendo?! Fissarmi come un cazzo di pervertito alle... undici e mezza di sera?!» continuò, incapace di contenere lo sgomento alla vista delle lancette di Mr. Carota che, perfide, segnavano drammaticamente le ventitré e trentadue.
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Meet Me Again [TaeKook]
Fanfiction"«Non me lo stai proponendo davvero! Dimmi che non mi stai proponendo davvero di pagare qualcuno che possa intrattenermi! Un gigolò!» esclamò, incredulo. Jimin arricciò il naso e roteò gli occhi allo slancio di immotivata drammaticità del suo miglio...