Mi svegliai, per la mente il ricordo della serata appena trascorsa, i dubbi che non erano scomparsi, così come quella strana conversazione con il nostro vicino. "Come ti è venuto in mente di chiedere una cosa così ad un completo sconosciuto?" mi ammonii, il mio atteggiamento aveva sorpreso anche me.
Così come il fatto di aver accettato di vederlo di nuovo senza pensarci. Se a volte i miei pensieri erano decisi e andavano in una direzione, a volte la mia lingua e il mio comportamento facevano esattamente l'opposto.
"Almeno non l'hai baciato". Una magra consolazione che avrebbe mantenuto ancora un certo distacco fra noi due.
Mi alzai e andai in cucina per fare colazione, la tazza ancora bagnata riposta nello scolapiatti mi fece intuire che Aggy era stata lì poco prima e, se non quello, mi sarebbe bastato sentire il rumore scrosciante di acqua provenire dalla doccia. Mentre il latte riscaldava portai distrattamente lo sguardo all'orologio posto accanto al frigorifero che segnava qualche minuto dopo le dieci, avevo dormito più del previsto, nel farlo notai un foglietto giallo appeso poco distante, mi avvicinai incuriosita e lessi il messaggio:
Ha chiamato Ian sperando di riuscire a sentirti, gli ho detto che sono la tua coinquilina e che riposavi ancora. Chiamerà più tardi ... Sembra che la serata sia andata bene, quando posso conoscerlo?
Sorrisi e lo misi in tasca avviandomi verso il bagno.
«Quindi niente di strano... Tutto come al solito».
«Si e no... Te l'ho detto, lui non è come me lo aspettavo e questo mi ha confusa più di quanto già non fossi».
«Vi rivedete?».
«Probabilmente».
«è la scelta giusta?».
La guardai e, senza bisogno che aggiungessi altro, capì che non ne avevo la più pallida idea.
«Non sarà esattamente come il ragazzo che ricordi... E va bene, ha avuto una vita diversa, una storia diversa, dopotutto sono le esperienze che una ha che formano una persona no? ...» annuii appena «... Lui è chiaramente interessato a te...».
«Lo hai capito solo dalla voce?».
«Si e dal modo sdolcinato in cui chiedeva di te e diceva il tuo nome» arrossii e lei mi sorrise.
«Ma se posso essere totalmente onesta con te ed è quello che farò... Non sei costretta a stare con lui, non è detto che visto che lo hai amato per i passati seicento...».
«Mille due» la corressi.
«Ok... Mille duecento anni, tu debba provare per lui ancora lo stesso, le persone cambiano Heil, tu per prima sei cambiata e lui, hai detto tu stessa che è diverso, che quello che senti è diverso... Magari è arrivato il momento di lasciarlo andare, di andare oltre».
«Lo dici come se fosse semplice».
Sospirai e chinai il capo, lei mi si avvicinò e mi prese il viso fra le mani costringendomi ad incontrare il suo sguardo.
«No, lo dico perché mi sembra un buon consiglio, ma non penso affatto sia semplice, non per te... Non dopo tutto quello che hai passato, che avete passato insieme... Per questo voglio che tu prenda le mie parole per quello che sono e decida secondo ciò che ritieni più giusto, io ti starò accanto in ogni caso».
Le sorrisi e l'abbracciai un momento.
«Dovrei essere io a darti consigli del genere».
«Io sono piuttosto sicura di Nate... Però mi devi promettere che non ti offenderai quando andrò da Nikolai per chiedere al riguardo».
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Immortale
FantasyUna donna la cui vita è destinata a ripetersi nel tempo. Un amore che non muta nei secoli. E incontri inaspettati che possono cambiare il destino.