Dopo essere tornata in vita era andata al villaggio, ma non aveva trovato nulla se non macerie.
Si era così allontanata il più possibile da quelle terre pericolose e aveva cercato un luogo in cui poter vivere in pace e allo stesso tempo avere risposte. Non aveva trovato però alcuna spiegazione per ciò che le fosse successo, né alcuna traccia del suo passato, ma ormai era conscia che in lei ci fosse qualcosa di diverso da tutti gli altri: il suo aspetto non cambiava col passare del tempo, le cicatrici scomparivano come se non fossero mai esistite, nonostante le tenebre la sua vista non peggiorava e la sua memoria era infallibile.
Qualsiasi cosa fosse diventata, era sicura, di non essere più umana.
Per paura di ciò che avrebbero potuto pensare o fare le persone se lo avessero scoperto decise di allontanarsi da tutto e tutti. Non rimaneva mai in un posto per più di qualche anno e si teneva a distanza.
Si era sistemata in una casa nel bosco, non troppo lontana dalla città. Una dimora piccola, ma accogliente e protetta dalla fitta vegetazione che la circondava, li si sentiva al sicuro.
Era nella foresta al crepuscolo, raccoglieva dei funghi per la cena di quella sera, quando delle voci attirarono la sua attenzione. Istintivamente si nascose e cercò di capire cosa accadeva: poco più avanti rispetto a dove stava lei c'erano due uomini corpulenti intenti nella ricerca di qualcosa o qualcuno.
"Sono qui per me?" pensò allarmata mentre il cuore cominciò a batterle rapido in petto.
Sapeva di aver rimandato più del solito la sua partenza, per qualche ragione quella volta muoversi verso un'altra città le era risultato più difficile del solito, nonostante non fosse cambiato nulla rispetto alle volte precedenti, ne avesse in alcun modo legato con gli abitanti del villaggio. Questi però dovevano essersi accorti che qualcosa non andava in lei ed erano venuti a prenderla.
Doveva trovare una via di fuga e scappare il più lontano possibile. Si voltò con in mente già il percorso da fare, ma questo scomparve quando incontrò i suoi occhi: due pozzi neri che per un momento parvero inghiottirla.
Prima che avesse il tempo di parlare o di fare qualsiasi cosa, il ragazzo le posò una mano sulle labbra ed entrambi si nascosero all'ombra degli alberi mentre i due uomini passavano oltre.
Avrebbe sentito i loro lamenti e le loro parole se non avesse avuto il cuore che le martellava nelle orecchie e la sua attenzione non fosse stata completamente concentrata sul ragazzo che le stava fin troppo vicino.
Conosceva quel viso, la linea della mascella, la curva degli zigomi, la forma degli occhi e perfino quella delle labbra. Sapeva che sensazione avrebbe provato a passare le dita fra quei capelli corvini, a stringere la mano nella sua, a baciarlo.
Quello che non sapeva era perché. Non ricordava di aver mai visto quel ragazzo prima e la sua memoria era impeccabile, almeno da dopo il suo risveglio sotto l'Isir.
«Se ne sono andati».
La sua voce, anche questa familiare, la fece scuotere appena. Lo spinse via, forse con più forza del necessario visto che lui traballò e cadde, uno sguardo sorpreso su di lei. Poi sorrise e bastò quello per farle arrossare le guance.
«Scusami...» si rimise in piedi «...Non era mia intenzione spaventarti».
Senza aspettare di sentire le sue parole, Heil si voltò e si inoltrò nella foresta. Voleva allontanarsi il più possibile da quelle sensazioni che la confondevano, ma allo stesso tempo voleva capire. Si fermò e penso di tornare indietro diverse volte, ma come c'era qualcosa a spingerla verso di lui c'era qualcosa, una sensazione, che le diceva di stare il più lontano possibile.
![](https://img.wattpad.com/cover/65343073-288-k137355.jpg)
STAI LEGGENDO
Immortale
FantasyUna donna la cui vita è destinata a ripetersi nel tempo. Un amore che non muta nei secoli. E incontri inaspettati che possono cambiare il destino.