Aggy scese le scale poco dietro di lui richiudendosi la porta dello studio dietro di se. Nate si avvicinò al bancone, prese qualcosa di abbastanza forte e se ne verso un bicchiere mandandolo giù in un sorso come fosse semplice acqua.
«Possiamo parlare?» lei gli si avvicinò con cautela.
«Di cosa vuoi parlare? ... Hai l'imbarazzo della scelta... La tua coinquilina in realtà è tua madre? O la ragazza di Jack ha tentato di fargli commettere un omicidio... O di come tu mi abbia mentito per molto tempo e con molta leggerezza?».
Non si poteva dire che fosse calmo e, anche se Aggy non era la prima volta che lo vedeva arrabbiato, si sentii intimidita, ma non dalla rabbia nella sua voce, quanto invece dal dolore che vedeva nel suo sguardo.
«Non potevo dirtelo, non mi avresti creduto e non potevo rischiare di metterla in pericolo».
«Se fossi stata tu a dirmelo ti avrei creduto».
«Dici davvero? Perché anche ora che il tuo migliore amico ed Heil ti hanno raccontato tutto fatichi a crederci e non dirmi che non è vero perché conosco quell'espressione».
«E io? Io ti conosco davvero o era tutto una bugia?».
Era davvero quella la cosa a spaventarlo più di tutte. Non l'assurda storia di Immortali e Cacciatori, non le menzogne di Serena o la vera identità di Penny, ma il fatto che la persona a cui teneva di più al mondo in realtà non esistesse, che quegli ultimi due anni fossero stati solo una finzione.
Non aveva mai permesso a nessuno di entrargli dentro come era successo con Abigail, aveva sempre cercato di mantenere le distanze, tra i due era Jack quello solare ed espansivo, lui tendeva a passare inosservato, era riservato e teneva per se i suoi pensieri, ma con lei non aveva mai avuto dubbi fin dal primo giorno. Ora invece quelle certezze gli crollavano davanti.
«Non ti ho mai mentito su chi sono, il mio nome è Abigail Levis sono cresciuta in Italia è sono stata adottata da una donna stupenda che mi ha cresciuto nonostante tutte le difficoltà che la vita le ha messo davanti, studio medicina perché voglio aiutare le persone e sono innamorata di te Nate perché non riuscirei a pensare a nessun altro accanto a me che non sia tu, perché mi fai stare bene nei momenti peggiori e condividi con me quelli migliori e perché nonostante tutta questa storia sia assurda non sei scappato via, come molti avrebbero già fatto».
Delle lacrime le solcarono il viso, non voleva piangere, ma l'emozione era più forte e anche se contro il suo volere quelle cominciarono a scendere lungo le sue guance. Lo sapeva, capiva cosa lui provava in quel momento, ma non sapeva come spiegargli che aveva lottato continuamente con le bugie della sua vita e che ne aveva dovuto sopportare il peso e nascondere il dolore alla persona per lei più importante.
«Anche quando combino un pasticcio tu mi ricordi sempre che ho fatto del mio meglio...» la sua voce era malferma ed interrotta dai singhiozzi «... è vero, litighiamo e mi ricordi tutti i miei difetti, ma nonostante tutto mi stai ancora accanto... E non ho mai mentito sulle cose importanti, sui miei sentimenti per te».
Le braccia di Nate la avvolsero e lei sprofondo il viso nel suo petto.
«Sh... Non riesco a vederti piangere in questo modo».
Poggiò il mento sulla sua testa ed cominciò ad accarezzarle dolcemente i capelli.
«Mi dispiace, l'ultima cosa che volevo al mondo era mentirti... O ferirti in alcun modo, ma lo avevo promesso. Doveva rimanere al sicuro, così che sareste stati tutti al sicuro».
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Immortale
FantasyUna donna la cui vita è destinata a ripetersi nel tempo. Un amore che non muta nei secoli. E incontri inaspettati che possono cambiare il destino.