"Come hai fatto a rammollirti in questa maniera? Ecco cosa succede a fare la balia... Te ne saresti dovuto andare non appena hai riavuto il pugnale. Idiota". Se la prese con se stesso, d'altronde in quella stanza buia era da solo e non avrebbe potuto avercela con nessun altro. Aveva abbassato la guardia, si era distratto e questo aveva dato loro la possibilità di coglierlo di sorpresa. La cosa che gli rodeva più di tutte e che a lei aveva dato lo stesso esatto consiglio.
"Battuto da una donna... Per colpa di una donna... Sei caduto in basso, molto in basso Koslov...". Continuò ad infierire mentre cercava di liberarsi da quelle catene che gli tenevano le braccia legate al soffitto in una posizione decisamente scomoda, ci sarebbe riuscito utilizzando la magia del suo bracciale, ma anche se non vedeva riusciva a sentire di non averlo più al polso. Lei conosceva i suoi trucchi ed era certo che fosse la prima cosa di cui si fosse disfatta.
«Come sta il mio ospite preferito?». Una luce improvvisa lo costrinse a chiudere gli occhi, ci volle qualche secondo perché la sua vista si abituasse alla luminosità della stanza e a quel punto lei lo aveva raggiunto.
«Un po' scomodo ed intorpidito...» spostò lo sguardo su di lei e sorrise «...Vedo che gli anni di reclusione non ti hanno giovato, mi rincresce dirti che ti trovo invecchiata Rosalia».
Dopotutto l'ultima volta che l'aveva vista, ormai erano passati secoli, il suo aspetto era quello di una sedicenne, ora doveva avere circa la sua età. I capelli biondi erano annodati in cima alla testa in un'acconciatura severa che non si sarebbe disfatta neanche dopo una intera giornata passata ad allenarsi, gli occhi azzurri è grandi sembravano quelli di una bambina, ma ad un'osservazione più attenta si poteva cogliere, dalla freddezza che emanavano, tutti gli anni che le erano scivolati davanti senza sfiorarla minimamente.
«Io invece ti trovo parecchio in forma».
Fece scivolare le dita affusolate e callose sulla pelle nuda del suo torace. Lui si ritrasse.
«Ovviamente».
«Sai, per un momento ho creduto non ci saresti cascato... Dopo tutti questi anni speravo te ne fossi fatto una ragione e avessi capito da che parte stare... Ma ciò avrebbe dovuto dire passare al piano C e prendere in ostaggio quell'umana a cui voi due vi siete tanto affezionati...» rise «... Affezionarsi ad un essere umano, che cosa ridicola, un qualcosa di così debole, flebile e fugace ... Che idiozia... Heil sapevo avesse un debole per loro, come si chiamava quel ragazzetto... Oh... Accidenti, non riesco a ricordare...» sorrise nuovamente sfiorandogli il viso e poggiandosi contro di lui «... Ma che posso dirti, non posso certo ricordare i nomi di tutte le mie vittime».
Nikolai rimase impassibile, intuiva che le sue erano solo provocazioni e non gli avrebbe dato la possibilità di aggrapparsi a nulla. Lei sorrise per la tenacia da lui mostrata, sapeva essere un osso duro e non si aspettava da lui niente di meno, dopotutto era il migliore, era stato il suo maestro e il suo mentore, ma ora lei lo aveva di gran lunga superato.
«Però mi aspettavo di meglio... Ti sei rammollito».
Nikolai accennò appena un sorriso.
«C'è chi non la pensa così...» commentò malizioso «... Dopo duecento anni sei ancora ossessionata da me e questa messa in scena ne è la prova».
Lei si allontanò seccata dalle sue parole che avevano, come sempre, colpito nel segno, ma non lo avrebbe lasciato vincere stavolta e lui glielo leggeva nello sguardo.
«Come sempre sei bravo a parlare... Ma sei tu qui l'unico ad avere un'ossessione, dovresti fare un esame di coscienza... Sei un Cacciatore dopotutto, non farti coinvolgere dagli Immortali non era forse una delle tue preziose regole? ...Eppure è la prima che hai infranto e sei finito nella mia trappola proprio per questo».
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Immortale
FantasíaUna donna la cui vita è destinata a ripetersi nel tempo. Un amore che non muta nei secoli. E incontri inaspettati che possono cambiare il destino.