Marauders Generation.
"Remus ripensò alla ragazza vista sul treno. Chissà chi era, chissà a quale casa apparteneva. Perché non l'aveva mai vista prima?"
Che Perseide possa trasmettervi la magia che provo mentre la scrivo, capitolo dopo capitolo. ☽
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Era il primo Settembre quando i ragazzi tornarono a scuola per l'inizio dell'anno. C'erano studenti felici, altri malinconici, altri ancora confusi. Studenti del primo anno che girovagavano in cerca della loro casa comune o di un prefetto che li avrebbe guidati; Studenti dell'ultimo anno alle prese con piccoli incantesimi e ricordi da "ultimo primo giorno". E poi c'erano loro. Remus e Cissy nel loro posto preferito: la biblioteca.
Cissy stava sfogliando le pagine del suo libro di Incantesimi quando si stropicciò gli occhi per le dimensioni del testo. Giurò di aver letto quella parte più e più volte, ma non capí molto. Era distratta dal profumo inconfondibile di colonia che proveniva dal ragazzo seduto di fronte a lei, il ragazzo che aveva salutato con una stretta di mano imbarazzante quella stessa mattina. La sua concentrazione era indirizzata verso il volto del ragazzo. I nei che gli sottolineavano le labbra sottili, gli occhi scuri e i capelli leggermente cresciuti durante l'estate che lo rendevano bellissimo. Tornò con lo sguardo sul libro per paura di essere beccata, ma i suoi occhi furono attirati di nuovo sulla figura del ragazzo che stava tenendo tra le labbra i lacci della sua felpa scura. Fece un sospiro ignorando la voce nella sua testa che voleva chiudere quello stramaledetto libro, prenderlo per l'estremità della felpa e baciarlo fino a non avere più aria nei polmoni. Si passò una mano tra i capelli rossi e si allentò leggermente la cravatta verde e argentea, arrotolandosi le maniche candide sopra i gomiti.
"Hai caldo?" Chiese il timido Lupin. "Un po'" Sorrise la rossa nascondendo l'imbarazzo. "Se ti va possiamo-" Remus tentó, indicando con il pollice l'uscita dietro di lui. "No, voglio stare qui." Chiuse gli occhi pentendosi di quelle parole. "Ho la lezione di incantesimi domani e non so niente." Si corresse. "Lascia che ti dia una mano." Sorrise lui alzandosi per raggiungerla. Le spalle della ragazza si irrigidirono leggermente a causa della sua vicinanza. Con la coda dell'occhio vide il pomo d'Adamo di Remus muoversi mentre parlava. Le stava spiegando filo per segno quello che c'era scritto in quella pagina, ma non sentii una parola e approfittò per inebriarsi di lui ancora un po'. Quello che lei non sa, é che lui fece lo stesso. Si era alzato perché in quel momento aveva bisogno di sentirla vicina, aveva bisogno di sentire il suo respiro vicino. "Hai capito adesso?" Remus le sussurrò in un orecchio e lei avvertí un brivido lungo la schiena. Voleva gridargli "Si, io ho capito. Sei tu che continui a non capire che effetto mi fai, Remus Lupin" ma si limitò a pronunciare un debole "sí" "Adesso dovremmo andare. C'è l'allenamento di Quidditch e ho promesso a Sirius e James che ci sarei stato." Sorrise lui chiudendo il suo libro. Lei lo guardò e in meno di un secondo la sua mano si trovò sopra il suo avambraccio. Entrambi fissarono la sua mano. "Rem?" Diglielo, digli quello che provi Cissy. "Sì?" Dimmi quello che non ho il coraggio di dirti. "Ci vediamo in giro, vero?"
Lui annuì, fece un sorriso e, deluso, lasciò la biblioteca.