Marauders Generation.
"Remus ripensò alla ragazza vista sul treno. Chissà chi era, chissà a quale casa apparteneva. Perché non l'aveva mai vista prima?"
Che Perseide possa trasmettervi la magia che provo mentre la scrivo, capitolo dopo capitolo. ☽
...
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Era il 30 Novembre quando le cose, dopo circa un mese, arrivarono ad una svolta. Sirius aveva accompagnato Remus in biblioteca a ritirare alcuni libri che gli sarebbero serviti il mattino seguente. "Passi veramente il tuo tempo libero a leggere questa roba?" Sirius chiese indicando la pila crescente di libri sul grande tavolo scuro. "Il mio tempo libero lo passo ad ascoltare i Queen, padfoot." Ridacchiò Remus facendo roteare gli occhi a Sirius. "Come ti senti questo mese?" Chiese Sirius con un tono di voce piuttosto basso. "Non sento ancora particolari effetti, mancano ancora due settimane alla Luna Piena e sto cercando di controllarmi." Rispose alzando leggermente le spalle. Sirius guardò dietro di lui con gli occhi leggermente sbarrati. "Cosa c'è?" Remus fece per voltarsi ma Sirius lo bloccò. "Non ti girare." Sussurrò il moro. "C'è Cis." Sentire pronunciare il suo nome gli fece sentire qualcosa nello stomaco, ma fece finta di niente. "Ah, si?" Chiese continuando a prendere libri dallo scaffale. "È da sola?" "Credo sia con-" "Regulus, scommetto." Disse fingendo disinteresse mentre sfogliava le pagine del suo libro. "...Stavo per dire Lily." Sirius assottigliò lo sguardo. "Allora è vero." "Di cosa stai parlando?" Scosse la testa Remus. "Che sei geloso di lei!" Sirius sorrise malizioso. "Non dovrei? Siamo amici. Sono geloso anche di te e degli altri." "Non sei geloso di noi, Moony." Incrociò le braccia al petto Sirius. "Si, ecco Regulus. Avevi ragione" concluse Sirius. Remus si voltò velocemente per dare un'occhiata e quando trovò Cissy da sola intenta a scrivere sulla sua pergamena, Sirius trattenne una risata. "Questa, monsieur Moony, si chiama gelosia. Gliela presento." Lupin alzò il dito a medio al suo fidato amico mantenendo il silenzio. "Si è fatto tardi e siamo qui da ore, è meglio che vada a fare attività che non intacchino la mia virilità." Scherzó Sirius avviandosi verso la porta. Aveva capito perfettamente cosa stava facendo e per questo, Remus mimó una serie di no affinché non lo lasciasse da solo. "Sii uomo, Rem" sussurrò il ragazzo una volta arrivato alla porta attirando l'attenzione di un gruppo di ragazzi del secondo anno. "Scusate. A più tardi!" Sussurrò Sirius lasciando la biblioteca. Oh, merda pensò. Il ragazzo abbassò lo sguardo per decidere cosa fare, ma decise di ascoltare il suo amico e fare finta di niente. Alzò lo sguardo e trovo lo sguardo di Cissy su di lui. Lui le sorrise ma lei, imbarazzata, distolse lo sguardo. Remus alzò gli occhi verso il soffitto, passandosi una mano tra i capelli prima di dirigersi nella sua direzione. "E-ehi." Fece lui dopo essersi schiarito la voce. Lei alzò lo sguardo dal suo quaderno a lui e gli rivolse un timido sorriso. "Ciao." "Che stai facendo?" Chiese Remus maledicendosi internamente per la domanda stupida. Lei indicò il suo libro e non rispose, ma dopo pochi istanti parlò. "Stai meglio?" Chiese lei a bassa voce riferendosi al taglio che si trovava sul sopracciglio destro del ragazzo. Lui scosse la testa senza capire a cosa si stesse riferendo con fare interrogativo. "Il duello dopo la festa di Halloween." Disse piattamente. "Oh, si. Molto meglio." Annuì lui. L'imbarazzo era palpabile e si poteva notare benissimo. "Meglio che vada." Lei chiuse il libro e fece per alzarsi. Non voleva andarsene, ma non tollerava quella tensione che si era creata tra i due; non riusciva a capire come le cose potevano essere cambiate in questo modo e si era incolpata per aver contribuito ad avere reso le cose imbarazzanti. Iniziò a camminare quando sentì una mano afferrarle il polso e tirarla indietro delicatamente. "Non-" Remus si passò la lingua sulle labbra velocemente cercando le giuste parole da dire. "Resta." Abbassò lo sguardo sulla mano che teneva sulla candida pelle della ragazza. "Per favore." Lei scostò la mano del suo amico e lo guardò. "Non credo sia il caso, Rem." "Che cosa dovrebbe significare? Pensavo fossimo amici." Disse lui con un'espressione ferita. "Sì, lo pensavo anche io." Il tono diventò più duro. "Ma se non l'hai notato, non parliamo da settimane. Ci stiamo evitando e entrambi conosciamo il motivo." "Oh, certo. Il motivo è chiarissimo." Alzò gli occhi al cielo il ragazzo. "Regulus Black." "E questo cosa c'entra?" Chiese lei irritata. "Non fare la finta tonta, Cis. Sono gentile, non idiota." Scosse la testa lui prima di continuare, ma venne bloccato da lei. "Buffo, stavo per dirlo io." Trattenne una risata piena di rancore prima di tornare con lo sguardo fisso su di lui, lo prese per un braccio trascinandolo fuori dalla biblioteca. "Tu parli tanto di amicizia e poi non ti sei nemmeno preso la briga di dirmi di Gwen!" Urlò lei. "Cosa avrei dovuto dir-" "Risparmiati altre stronzate, Remus. Sono la tua migliore amica e non hai pensato di dirmi di avere una ragazza." Lei scosse la testa delusa. "Se solo mi lasciassi spiegare!" Urlò lui tenendosi la testa tra le mani. "L'hai baciata Rem. Vi ho visti alla festa." Rispose lei atona senza guardarlo. "E tu non solo non me ne hai parlato, ma mi hai evitata." "Se vuoi vederla in questo modo, fai pure. Che ognuno si tenga le sue verità." Remus le puntò il dito contro con le lacrime agli occhi. "Ricorda solo che tu hai fatto di peggio." "E che cosa avrei fatto?" Chiese lei incrociando le braccia sul petto. "Ti sei allontanata da me." Abbassò la voce "Nel momento in cui ne avevo più bisogno." "Pensa quello che vuoi. Devo andare." Cissy giró i tacchi. "Vai, non vorrai far attendere Black." Sputò acido lui. Lei si fermò e rispose senza voltarsi prima di andarsene. "Non sono affari tuoi, Lupin." Non appena lei se ne andò Remus tirò un calcio alla panca di legno lì vicina, avviandosi verso il suo dormitorio. Quella conversazione l'aveva agitato e mal di testa e sensi di colpa l'avrebbero colpito ben presto.