13.

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Lei si portò le ginocchia vicino al petto e ci poggiò la testa guardando il ragazzo di sbieco

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Lei si portò le ginocchia vicino al petto e ci poggiò la testa guardando il ragazzo di sbieco.
Remus tirò fuori la bacchetta dalla tasca, la impugnò e la puntó di fronte a se'. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Pronunciò la formula con un tono di voce fermo, ma basso. Nonostante questo, la sua voce fece eco in tutta la stanza.

"Expecto

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"Expecto... Patronum."

Una nebbia argentea e bluastra uscì dalla sua bacchetta prendendo la forma di un lupo. L'animale, sotto forma di fantasma, iniziò a correre intorno ai due ragazzi fino ad evaporare una volta raggiunta la grande finestra.
Cissy aveva un'espressione estasiata, con le labbra leggermente socchiuse.
"Che-che cos'era?"
Remus sogghignò guardando in basso.
"Un incantesimo che ho provato quest'estate. È per il corso avanzato di Difesa contro le Arti Oscure. Funziona come protezione."
"Un lupo?" Chiese lei.
"Deve essere una cosa che ha a che fare con il mio cognome. Buffo, vero?" Disse agitato il ragazzo.
"Si, buffo." Sorrise lei ignara del segreto più grande di Remus.
"Posso provarci?" Chiese entusiasta la ragazza che sembrava essersi dimenticata del suo voler stare sola. Era sempre così quando si trattava di Remus: Trovava sempre il modo di farla sentire bene.
"Certo. Devi solo..." Le porse una mano per farla alzare. "Tira fuori la bacchetta, respira e pensa al ricordo più felice che hai." Disse Remus tenendo ancora la bacchetta stretta. "Devi lasciare che ti invada."
Lei respirò profondamente, chiuse gli occhi e pronunciò la formula.
"Expecto Patronum."

Cissy tentò per una dozzina di volte senza alcun risultato se non alcune scintille bluastre.
"Non ci riesco!" Lanciò la bacchetta frustrata. Remus la guardò prima di andare a recuperare la sua bacchetta ed avvicinarsi a lei.
"Non hai pensato a niente di abbastanza intenso."
Le porse la bacchetta ponendosi dietro di lei, l'aiutó a tenere la bacchetta dritta.
"Prova a chiudere gli occhi." Sussurrò Remus all'orecchio della Serpeverde. Lei fece quello che lui disse irrigidendosi leggermente a causa del tocco di Remus.
"E pronuncia le parole quando ti senti abbastanza felice da farlo. Devi ricordarti di esser stata felice, devi rivivere quel ricordo." Sussurrò di nuovo Remus portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Cissy sentì una strana sensazione allo stomaco e rabbrividì.
Espirò e riportò l'attenzione sulla sua bacchetta con cuore di sangue di drago. Fece del suo meglio per non esser distratta dal ragazzo dai capelli nocciola dietro di lei e si concentrò sui suoi ricordi più felici...

Tutto fu a rallentatore, come un orologio che tornava indietro. Fu in grado di rivedersi in biblioteca mentre stringeva la mano del ragazzo dietro di lei, poi una nuvola di fumo che mostrava due figure stese in un prato che si stringevano la mano, avevano la testa vicina mentre le cuffie del walkman li separava dalla realtà. Il tepore del sole sui loro volti e la voglia di cercarsi e toccarsi quando era possibile. Per ultimo, Cissy e Remus seduti sul divanetto della sala comune dei Grifondoro che ridevano di gusto a rallentatore.

"Expecto Patronum" Alzò la voce la ragazza con gli occhi ancora chiusi. Quando li riaprì fu sorpresa di vedere l'animale argenteo e bluastro nella forma di una volpe.
Lei rise e saltó sul posto, mentre Remus applaudiva.
"Complimenti, Cis!"
"Può davvero proteggermi?" Chiese lei fissando la sua creazione di fumo.
"Sì." Niente ti farà del male fin quando io sarò qui, pensò Remus. Si guardarono e si abbracciarono forte. Rimasero così per qualche istante.
"Mi è venuta fame." Sorrise la ragazza.
"Ho qualcosa con me." Disse lui cercandosi nelle tasche.
"Fammi indovinare." Disse lei sorridendo quando vide tirare fuori la tavoletta dalla tasca.
"Cioccolato" dissero all'unisono sorridendo.

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