Marauders Generation.
"Remus ripensò alla ragazza vista sul treno. Chissà chi era, chissà a quale casa apparteneva. Perché non l'aveva mai vista prima?"
Che Perseide possa trasmettervi la magia che provo mentre la scrivo, capitolo dopo capitolo. ☽
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La sera del 24 Dicembre 1977 Lumacorno aveva dato una festa per alcuni dei suoi alunni più brillanti e, fortunatamente, questo includeva tutti i malandrini che contro ogni loro aspettativa erano riusciti ad assicurarsi degli ottimi voti per pozioni. Remus arrivò alla festa dopo aver letto più volte la lettera di Cissy consegnatogli da Regulus. Non riusciva a credere a quelle parole, trovandole molto simili alle sue, ma ne rimase contentissimo. Dopo quella scenata in aula il giorno prima, Remus si era finalmente messo l'anima in pace e avrebbe accettato la distanza tra i due, ma quella lettera fu la fiamma che tenne viva la speranza di un ravvicinamento e lui non avrebbe permesso a niente e nessuno, nemmeno a Cissy e il suo orgoglio, di tenerli separati. Si ritrovò in piedi vicino all'entrata parlando con i suoi amici, con un bicchiere di vino bianco, aspettandola. Poco dopo, Sirius e James smisero di parlare. Remus li guardò prima di voltarsi verso l'ingresso e trovare Cissy Demoor con un abito lungo e scuro guardarsi intorno e massaggiarsi il braccio. La ragazza si rilassò e sorrise alla vista delle sue amiche, avviandosi verso il tavolo delle pietanze. Il resto della serata passò velocemente e Remus si sedette in disparte, stanco della musica e dei troppi bicchieri di vino argentei. Avrebbe voluto andare da Cissy e parlarle, ma non ci riuscì. Poco dopo udì dei passi leggeri avvicinarsi a lui. Alzò lo sguardo sulla figura trovandosi di fronte a Cissy Demoor, che teneva il vestito con entrambe le mani per non farlo toccare terra, si sedette accanto a lui. Ci furono degli attimi di silenzio infiniti, nessuno sembrava voler iniziare a parlare nonostante entrambi sapevano dove la conversazione sarebbe finita. "Cosa fai qui? La festa non è ancora finita." Disse Cissy senza guardarlo con un mezzo sorriso sulle labbra. "Sono venuto a prendere un po' d'aria. Il vino mi fa uno strano effetto." Rispose Remus con la stessa espressione. "Anche a me." "È vero che siamo molto simili, allora." Disse Remus guardando le mani della ragazza che giocavano tra loro. "Tranne per il fatto che tu mi hai seguito." Remus allungò la sua mano verso quelle della ragazza cercando di intrecciare le loro dita insieme. "Io non ti ho seguito, Lupin." Sorrise Cissy scuotendo la testa. "Allora rientra." La sfidò Remus. "Cosa dovresti starci a fare qui?" Il ragazzo le stava accarezzando il palmo della mano con i polpastrelli del pollice. "Non faccio quello che mi viene detto da te e poi, sto bene qui." Disse lei. "Però smettila di toccarmi in quel modo." "In che modo?" Chiese Remus sempre più vicino a lei, sfiorandole la pelle anche con l'indice. "Come se-" Lei abbassò lo sguardo sulle loro mani e pure il tono della voce. "Come se fossi la più bella cosa su cui tu abbia mai posato le mani." Remus le mise due dita sotto al mento per farsi guardare negli occhi, accarezzandole la guancia. "E perché mai?" Sussurrò Remus passando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra. Sfiorandole quest'ultime con il pollice delicatamente. Lei alzò lo sguardo su di lui. "Non vorrei finire per crederci." Il ragazzo si avvicinò sempre di più finendo per posare le sue labbra su quelle di Cissy. Lei rimase ferma alcuni istanti prima di chiudere gli occhi e restituire il bacio che sapeva di promesse e attese. Remus interruppe il bacio e rimase a pochi centimetri dalle labbra della ragazza, sorridendo. Non riusciva a dire niente perché le aveva già trasmesso ogni cosa. "Quindi ero io." Disse infine Remus sulle sue labbra. Lei annuì. "Sei sempre stato tu." E si baciarono ancora. Un bacio dolce che divenne ricco di fervore. Si alzarono in piedi continuando a baciarsi mentre Remus le teneva entrambe le mani sulle guance, i loro corpi erano vicini e si attiravano quasi come fossero calamite. Si fermarono di nuovo, solo per iniziare di nuovo. Si abbandonarono all'affetto che provano l'uno per l'altra, accarezzandosi e desiderandosi come mai avevano fatto prima. Il profumo di Remus inebriò Cissy e le mani del ragazzo scesero sui suoi fianchi fino a prenderla in braccio e spingerla contro al muro delicatamente. Si bramavano e i baci sul collo che Remus lasciò a Cissy confermavano tutto questo. Mai prima di allora si era sentito in questo modo, ma gli piaceva. "Voglio- Voglio-" Cissy provó a dire. "Cosa vuoi?" Chiese Remus a pochi centimetri dal suo orecchio. "Voglio noi. Io voglio che noi-" "Non dire niente di cui potresti pentirti domattina" Remus scherzó. "Voglio stare insieme a te e non voglio perdere più tempo con questo stupido orgoglio che ci ha tenuti separati questi mesi." Disse lei accarezzando il volto del giovane mago. Lui sorrise baciando le dita della ragazza con gratitudine. "Lo voglio da quando ti ho vista su quel maledetto treno." Lei sorrise, stringendo forte il colletto della sua camicia spingendo le sue labbra contro quelle del mago baciandolo ancora. Sentirono alcune voci e si staccarono giusto un momento prima di rifugiarsi nella stanza delle necessità. L'avevano desiderata ardentemente entrambi ed apparve quasi istantaneamente. Si sedettero sui cuscini che erano apparsi lì e Cissy posò la sua testa sulle gambe di Remus. Poco dopo, iniziò a piovere e si abbandonarono al suono che aveva creato l'atmosfera perfetta. "Ti ricordi la prima volta qui?" Chiese lei alzando gli occhi verso di lui che stava accarezzandole le ciocche rossastre. "Il giorno in cui ti ho insegnato ad evocare un patronus?" Lei annuì. "Non ti ho mai detto quale ricordo avessi scelto" lei gli prese la mano posizionandola sopra il suo petto, facendogli sentire il suo battito. "Ero insieme a te, Remus. Tu eri il mio ricordo felice. Non ricordo di esser stata mai così felice se non da quando ti conosco e ti sono grata per questo." Lui sorrise guardando leggermente verso l'alto. Si udirono alcune voci e schiamazzi, persone che si auguravano il buon Natale. "Che cosa stai guardando?" Cissy si tirò su guardando il volto del ragazzo sul quale apparve un sorriso. Lui tirò su l'indice per farle vedere che cosa avesse catturato la sua attenzione. "Vischio." Sussurrarono all'unisono a pochi centimetri l'uno dall'altro. Si avvicinarono sempre di più chiudendo lo spazio che li divideva dandosi un bacio a fior di labbra che divenne, in pochi attimi, quasi famelico. Si interruppero alcuni istanti solo per respirare prima che Remus afferrasse i suoi fianchi portandosela in grembo. Cissy si morse il labbro cercando di nascondere un sorrisetto compiaciuto. Adorava quella versione di Remus: senza filtri, senza freni inibitori. Il ragazzo prese una ciocca dei suoi capelli arricciandosela all'indice guardandola estasiato; Cissy sorrise spingendo con forza le sue labbra contro quelle del ragazzo che aveva coraggiosamente imparato ad amare. Lei le avvolse le braccia attorno al collo e lui fece scivolare lentamente la lingua nella sua bocca facendole danzare insieme. Finalmente. Avevano atteso tanto quel momento che si erano dimenticati di essere ospiti alla festa di Natale e in men che non si dica lui la prese per le cosce facendole avvolgere le gambe attorno alla sua vita, avvicinandola sempre più al suo corpo. Le sue mani tentarono di intrufolarsi sotto il tessuto del vestito arrivando a toccare la pelle nuda della ragazza che stava cercando di sbottonare la camicia a Remus. Cissy lasciò una scia umida di baci sul suo collo scendendo sempre più giù facendogli sopprimere un gemito;
"Buon Natale Rem." Sospirò lei. "Buon Natale,Cis" ben presto si trovarono sdraiati l'uno sopra l'altro sui cuscini che la stanza delle necessità aveva fatto apparire per loro fondendosi l'uno con l'altro, due che divennero uno. Cornice a questo la luna nuova, la trasformazione tra passato e futuro. Il momento ideale per chiudere con il passato ed aprire un nuovo capitolo della storia.
La loro storia.
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