Sei mesi dopo
Ethan's pov
<<Amico, ricordati di fermarmi la prossima volta che voglio andare ad una festa e il giorno dopo mi devo alzare alle sei.>> borbotta qualcuno alle mie spalle mettendomi una mano sulla spalla per fermarmi, mi blocco sul posto riconoscendola voce del mio migliore amico e mi giro a guardarlo sarcastico.
<<In realtà ieri io ci ho già provato, ma tu mi hai mandato a fanculo.>> gli ricordo e lui sbuffa annoiato <<E levati quegli occhiali da sole, sembri un idiota.>> continuo e lui in tutta risposta alza il dito medio nella mia direzione, ma poi si mette al mio fianco e se li toglie esibendo le borse scure sotto gli occhi azzurri, frutto di una notte insonne passata a vomitare al gabinetto.
<<Vedi queste occhiaie? Beh sai non aiutano a conquistare le ragazze perché ti danno sembrare uno psicopatico, mentre gli occhiali da sole sì perché ti fanno l'aria di uno misterioso.>> mi spiega rimettendosi gli occhiali addosso e insieme ci incamminiamo verso la mensa del college.
<<Nel tuo caso, l'aria di un coglione.>> ribatto io e lui sbuffa ma vedo che nasconde un sorriso.
Io e Austin ci conosciamo dai tempi delle medie, quando entrambi eravamo due ragazzini timidi e esclusi dal resto della classe per la nostra aria da nerd e abbiamo fatto amicizia, fregandocene dei nostri compagni e trovando un perfetto amico nell'altro, che valeva più di tutti quegli idioti insieme. Da allora io e Austin siamo un perfetto team e anche al liceo, quando poteva abbandonarmi perché era diventato popolare, non ha mai smesso di essermi amico.
Camminiamo insieme per i corridoi della Howard University diretti alla mensa, con la speranza che il nostro gruppo abbia preso già posto dato che noi due siamo in parecchio ritardo, ma come sempre per motivi diversi: Austin perché si è addormentato a lezione, io perché mi sono trattenuto con il professore a parlare di un approfondimento sulla lezione di oggi.
A differenza di Austin, io sono rimasto ancora lo stesso nerd che ero alle medie e anche se il mio amico mi prende spesso in giro per questo, so che in realtà è la caratteristica che più gli piace di me e non solo perché lo aiuto a preparare gli esami, ma anche perché gli ricorda che anche lui un tempo era così e so che sotto sotto gli manca.
Quando finalmente arriviamo in mensa, traggo un respiro di sollievo quando vedo che il nostro gruppo occupa già un tavolo mettendo libri e borse per conservare dei posti per noi due. Sorrido e faccio cenno con la testa al mio amico che mi sorride di rimando e mi trascina con se verso il bancone per prendere i nostri vassoi che riempiamo con dei panini, frutta e patatine, le uniche cose che ci sembrano commestibili.
Una volta pagato ci dirigiamo verso il tavolo, saluto i nostri amici con un cenno della mano e Amy, la mia ragazza, con un bacio sulla guancia facendola sorridere.
<<Ti ho tenuto il posto.>> dice sorridendo e spostando la borsa a fianco a sé per poi metterla a terra vicino ai piedi e lasciarmi il posto libero, mi siedo sorridendo e poso il vassoio sul tavolo per poi darle un veloce bacio a stampo.
<<Betty cara, a me quando lo dai un bacio?>> chiede Austin sedendosi davanti a lei e Amy gli scocca un'occhiataccia <<Smettila idiota e quando la smetterai di chiamarmi Betty?>> chiede esasperata e arrabbiata allo stesso tempo e io cerco di trattenere una risata per non beccarmi un calcio da parte della mia fidanzata. Ho conosciuto Amy circa quattro mesi fa ad una festa dove Austin mi costrinse ad andare e dopo aver bevuto qualche drink insieme, mi feci coraggio e le chiesi di uscire. Secondo Austin, portarmi a quella festa è stato lo sbaglio più grande della sua vita.
<<Quando la Collins smetterà di rompere i coglioni. Cioè mai.>> risponde prontamente lui e Amy infilza con la forchetta un pezzetto di pasta e se lo mette in bocca furiosa; purtroppo per me la mia fidanzata e il mio migliore amico non vanno molto d'accordo e la cosa mi dispiacerebbe ancora di più se non fosse che i loro battibecchi sono troppo comici.
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Forgot
Mystery / ThrillerQuando Bailey si è svegliata in un vicolo di Washington senza ricordarsi nulla sul suo conto se non il suo nome, ha pensato che niente poteva andare peggio di così. Ovviamente, non sapeva ancora di essere invisibile. Bloccata in questo stato senza l...