24 - Memories

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A mio nonno, che è il protagonista di tutti i ricordi più belli che ho nel cuore. Neanche la Damnatio Memoriae potrebbe mai farmeli dimenticare


Right where you left me, Taylor Swift
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Bailey's pov

19 giugno 2021

Tutti nella propria vita hanno quelle due persone per cui farebbero di tutto, anche nascondere un cadavere nel cuore della notte solo per aiutarli a coprire un omicidio e diventarne così complice; le mie sono mio fratello e il mio migliore amico.

Non le ho scelte e se potessi farlo, detta sinceramente, non sceglierei neanche loro dato che sono così idioti da poter davvero farmi alzare nel cuore della notte ad aiutarli a nascondere un cadavere e non perché l'abbiano ucciso effettivamente loro, ma perché sono così idioti da trovarsi per caso nella scena del crimine e farsi in qualche modo incastrare.

E quando dico che sono idioti, non intendo dire che siano stupidi, anzi quei due sono piuttosto intelligenti, ma per qualche assurda legge fisica, quando sono insieme i loro neuroni invece di collaborare e creare un duo dall'intelligenza superiore persino a quella di Einstein, decidono di smettere di fare il loro lavoro e lasciare questi due in preda al destino.

In sintesi, quando sono insieme, i loro cervelli si spengono.

Però, per qualche assurdo motivo, il fato mi ha assegnato loro e io non posso fare altro che lamentarmi.
<<SVEGLIAAAAA!! Il sole alto e splende come non mai!>> urlo spalancando la porta della camera di Ethan e andando ad aprire la tenda, lasciano che il sole illumini la stanza.
Ethan mi risponde con un mugolio, probabilmente un insulto, e si gira sull'altro fianco per poi tirarsi la coperta fino a sopra la testa.

Mi avvicino al suo letto e con delicatezza gli scosto le coperte, lasciandogli scoperto il viso in modo che lui mi possa vedere e quando mi accorgo che ha gli occhi chiusi, tiro da dietro la schiena la busta che stavo nascondendo e ci faccio rumore per attirare la sua attenzione e quando lo vedo aprire un solo occhio, non posso fare a meno di sorridere vittoriosamente.

<<Ti ho portato un cornetto e il caffè come piace a te dal tuo bar preferito, però se non li vuoi va bene, li posso portare a tuo padre.>> dico con nonchalance facendo finta di alzarmi, ma prima che lo possa fare davvero, Ethan mi trattiene per un polso.

Ridacchio e lui mi dà una spintarella facendomi cadere a terra per poi mettersi seduto sul letto e stropicciarsi gli occhi e dalle occhiaie che gli solcano il viso, intuisco che non ha dormito neanche stanotte. Senza dirgli niente gli faccio cenno di farsi più la per farmi spazio sul letto in modo da potermi sdraiare anche io e una volta fatto gli passo la busta con la colazione.

Da quando è morta sua madre, Ethan non è più stato lo stesso. Il suo solito modo di fare, sempre scherzoso e impacciato, è stato sostituito nei primi mesi da un'apatia totale verso tutto e tutti, apatia che io e mio fratello abbiamo fatto di tutto per mandare via e a distanza di tre mesi, stiamo ottenendo finalmente i primi risultati: Ethan ha ripreso a mangiare e ad uscire; reagisce alle battute squallide di mio fratello e ai miei tentativi di metterlo in imbarazzo flirtando ed ogni tanto riusciamo a strappargli qualche risata, il nostro prossimo obbiettivo è quello di regolarizzargli il sonno e di farlo sfogare riguardo alla morte della madre, dato che ancora fa fatica a parlare di lei, ma gli incontri con Scarlett, una ragazza della nostra scuola, stanno decisamente migliorando le cose.

<<Dov'è Austin?>> chiede Ethan passandomi il cornetto e facendomi segno di assaggiarlo e io ne stacco un piccolo morso, per poi guardarlo con occhi ammiccanti <<Che c'è? Non riesci a stare da solo con me su un letto senza saltarmi addosso? Guarda che per me va bene eh, ma a saperlo mi sarei depilata.>> dico lanciandomi un'occhiata alle mie gambe che sono fasciate da degli skinny jeans.

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