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Samantha's pov

Ero certa di amarlo, ero sicura di amare quei suoi strani modi di fare, quei suoi occhi che di speciale non avevano nulla, se non il modo in cui, sorridenti, mi guardavano, ero certa di amare quelle sue mani che mi accarezzano dolcemente, che sfiorano ogni centimetro del mio corpo facendomi rizzare i peli, e potrei continuare all'infinito, ma ripeterei sempre la stessa identica cosa migliaia di volte, lo amavo, e lo amo tutt'ora. E' l'unica cosa che riesco a pensare in questo momento, con il mio uomo che mi bacia la mano dopo una mattina passata a fare l'amore, è così strano sapere con un suo bacio riesce a farmi dimenticare ogni mio problema, ogni gesto sbagliato, ogni dispiacevole parola, ma è questo l'effetto che Giuseppe mi fa. Vorrei solo riuscirgli a dire di Benjamin, vorrei solo riuscire a dirgli la verità, ma non voglio rovinare il bel momento, uno dei pochi in cui mi sento completamente me stessa, così riesco a pronunciare le uniche parole che ho bisogno di fargli sentire, in un sussurro dalle mie labbra esce un dolce -ti amo- e su quelle del mio uomo vedo spuntare quel magnifico sorriso, accompagnato da quelle fossette che mi fanno innamorare sempre di più -ti chiederei di ripeterlo all'infinito- risponde solamente Giuseppe, non erano le parole che mi aspettavo dicesse, così alla vista del mio sguardo fintamente deluso inizia a ridere -So cosa vuoi che ti dica, piccola. Ti amo anch'io- rispondo solamente con un enorme sorriso per poi dargli un bacio sulla guancia -Ora mi dai i baci solo sulla guancia?- chiede Giuseppe con un sopracciglio alzato, rido ma senza dire nulla, per poi alzarmi, indossando solo l'intimo, e tendere la mano al presidente per far alzare anche lui, una volta in piedi mi prende per i fianchi e mi sussurra dolcemente all'orecchio - E se tornassimo a letto amore?- per quanto voglia tornare a letto con lui per poi ricominciare a fare l'amore non possiamo, così con un sorriso rispondo -Sai benissimo che non possiamo, abbiamo ancora molte cose da fare, presidente- riconosco ancora una volta l'effetto dell'essere chiamato presidente su di lui -Samantha, non chiamarmi così, altrimenti giuro che non usciremo da questa camera fino a domattina- come sempre sa cosa dire e quando dirlo, per cambiare discorso rispondo solamente con un -Vai a fare la doccia prima tu- sapendo che avrebbe posto sempre la stessa domanda -Non vieni con me piccola?- prevedibile come sempre non posso far altro che rispondergli -Sai che verrei amore, ma non ne usciremmo più- senza dir nulla Giuseppe si toglie i boxer davanti a me, lasciandomi godere la vista, per poi entrare in bagno chiudendo la porta dietro di sé. Mentre Giuseppe si fa la doccia io inizio a pettinarmi, non intenzionata a lavare ancora i capelli, non sento neanche il bisogno di truccarmi, non è necessario e poi mi sento bene struccata. Giuseppe fa in fretta, permettendomi di entrare in doccia, non prima di essermi spogliata lentamente davanti a lui, essermi avvicinata, poggiandogli il seno sul petto per poi far cadere a terra l'asciugamano che aveva legato attorno alla vita. Non gli do il tempo di afferrarmi i polsi, ed entro della doccia, stando attenta a non bagnare i capelli, dopo poco eravamo entrambi vestiti, in modo decisamente semplici, pronti ad uscire dalla nostra camera, Giuseppe però, inaspettatamente prende la chiave, chiudendo la porta, per poi nascondermela nel reggiseno, -perché l'hai fatto?- gli chiedo semplicemente -fidarsi è bene, non fidarsi è meglio- risponde semplicemente lui, facendomi intendere che c'è qualcosa che non va.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora