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Samantha's pov

Siamo partiti da circa due ore e già sono stanca di stare in compagnia di quest'uomo, con lui mi sento strana, mi attrae perché è un uomo molto bello, e non lo nego, ma questa cosa mi piace e non mi piace allo stesso tempo, lui è Giuseppe Conte e non potremo mai avere nulla, neanche una semplice storia di una notte. Come al solito è riuscito a farmi arrabbiare, in sole due ore, cosa gli passa per la mente? Io non starò mai nella sua stessa casa, è difficile sopportarlo per un viaggio di circa dieci ore, non oso immaginare come sarebbe vivere con lui per un tempo indefinito, non ce la farei. Passo il tempo ascoltando la musica dal mio iPad con le airpods, tutto pur di distrarmi dal fatto di avere un uomo stupendo a pochi metri di distanza. Sento un leggero tremolio sotto i miei piedi, un terremoto? Rido per la stupidaggine appena pensata, è impossibile che ci sia un terremoto in aria. Mi alzo per vedere cosa sta succedendo nella cabina del pilota, fino a quando il tremolio non diventa più forte, tutto accade in fretta, il jet si inclina verso sinistra notevolmente fino a farmi cadere, aspetto l'impatto col suolo, ma non succede nulla, vengo infatti afferrata da due braccia muscolose. Mi ritrovo a terra quasi in braccio al presidente, cosa sta succedendo? Mi chiedo mentalmente, qualcosa non va -Presidente...- dico stanca e sconvolta -Stia tranquilla Samantha, vado a vedere cosa sta succedendo- mi dice lui con tono rassicurante, fa per andarsene, ma non voglio che se ne vada -No- dico decisa e afferrandolo sul braccio -Per favore mi lasci, devo vedere cosa succede- a malincuore lo lascio, non voglio rimanere sola ma lui deve vedere cosa sta succedendo...  Ho quasi voglia di piangere, ma non sarei io, la Samantha dura non piange mai.Non vedo Giuseppe tornare, inizio ad avere paura, credevo che il viaggio sarebbe andato bene e invece è quasi peggio di come si stava a Roma. Mi alzo per cercare il presidente e inizialmente la testa mi gira, ma mi riprendo subito, così aggrappandomi ai sedili inizio a camminare, prendo anche uno dei piccoli martelli per le emergenze da sotto il sedile e continuo a camminare. La scena che mi si presenta non è delle migliori, Gianmarco tenta di strozzare Giuseppe stringendo la presa attorno al suo collo, il presidente che diventa poco a poco sempre più rosso, quasi viola, guardo il martello che ho in mano, è l'ora di usarlo, lo giro per non ucciderlo, devo solo stordirlo per un po', e lo colpisco in testa. Ormai le lacrime scendono veloci sulle mie guance, vedo Gianmarco cadere a terra seguito da Giuseppe, Gianmarco sembra svenuto mentre Giuseppe sembra sul punto di farlo, inserisco subito il pilota automatico, fortunatamente so qualcosa di aerei e poi mi soffermo sull'uomo che mi interessa a terra  -Presidente!- dico, gettandomi vicino a lui, gli prendo il viso nelle mie mani ed inizio ad accarezzarglielo, non posso perderlo, non sono pronta -Samantha- dice lui a fatica, lo sollevo per quanto mi è possibile e lo poggio su uno dei sedili, prendo dell'acqua fresca dal piccolo bagno del jet e con un asciugamano trovato sempre nel bagno, inizio a rinfrescargli il viso -Per favore Giuseppe, dimmi che stai bene...- chiedo indirettamente all'uomo che mi guarda totalmente sotto shock -Samantha, siamo passati al tu?- chiede lui a fatica tentando di farmi ridere, ma sul mio viso si crea solo un sottile sorriso, stava per essere ucciso ma la sua ironia non l'ha abbandonato. -Giuseppe, seriamente, come stai?- sono preoccupata per lui e sento gli occhi pieni di lacrime, perché sta succedendo a noi? -Piccola... Sto bene, e lo starò sempre fino a quando non mi lascerai- non gestendo le mie emozioni e le mie azioni, lo abbraccio, lo sento inizialmente duro, ma poi si lascia andare e ricambia -Non immagini quanto ho avuto paura- dico stringendolo di più a me -Anch'io, ma non piangere è tutto passato, ora sto veramente meglio- dice accarezzandomi il viso, amo questo contatto, amo che sia lui a darmelo. Sorrido inevitabilmente e poggio anche io la mia mano sulla sua guancia, cominciando ad accarezzarla, non mi rendo conto di quello che sta per accadere e presa dal momento, mi avvicino sempre di più al suo viso, chiudo gli occhi e finalmente sento le sue labbra sulle mie, quanto ho aspettato questo momento? Non lo so neanche io, ma sono felice con lui, e per una volta voglio godermi il momento. Mi stacco dopo poco, pronta a scusarmi -Uhm, mi...- non riesco a finire la frase, che risento le sue labbra sulle mie, ma a differenza del primo, questo bacio è più passionale, mi dimostra che lui ha bisogno di me, quanto io ho bisogno di lui. Non voglio che questo momento termini ne ora, ne mai.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora