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Samantha's pov


Dopo il colpo freddo che mi trapassò la schiena, tutto sembrò rallentare. Il dolore non arrivò immediatamente, solo una sensazione di intorpidimento, seguita da un calore che si diffuse lentamente. Guardai Giuseppe, i suoi occhi erano pieni di terrore, la sua mano ancora stretta alla mia, ma tutto intorno a noi sembrava svanire nel buio. Sentii le voci attorno a me, ma erano lontane, irreali. Il volto di Benjamin era come una maschera di smalto, senza alcuna emozione, mentre il suo sguardo era freddo come la notte. La voce di Giuseppe era un sussurro affannoso: "Sam, Sam, no...". Sentivo le sue parole come se arrivassero da lontano, come un eco in una caverna oscura. Poi, improvvisamente, il dolore esplose. Era come se il mio corpo si fosse risvegliato improvvisamente, e ogni parte di me gridava di sofferenza. La mia mano si allentò da quella di Giuseppe, e mi accasciai al suolo, cercando di fermare il flusso di calore che scorreva dalla mia schiena. Le voci attorno a me diventavano più forti, più frenetiche. Qualcuno urlava per chiamare un'ambulanza, altri gridavano il mio nome. Ma tutto ciò che riuscivo a sentire era il battito del mio cuore, sempre più debole, sempre più lontano. Guardai Giuseppe una volta ancora, i suoi occhi erano pieni di lacrime, e la disperazione lo avvolgeva come una nebbia. Volevo dirgli che andrebbe tutto bene, che mi avrebbe fatto mancare, ma le parole non riuscivano ad uscire. Poi tutto svanì nel buio.

Giuseppe's pov

Non ebbi neanche il tempo di proteggerla, di pormi davanti a lei, che già il proiettile le aveva forato la pelle, e in quel momento mi sentii come se quel proiettile avesse colpito me, come se quell'arma avesse centrato il mio cuore e poi avesse sparato. Bastò poco a scatenare il panico, un uomo instabile e geloso, un uomo invidioso della vita che sto conducendo, che a dire la verità non è neanche la vita migliore che potessi avere. Sono bastati pochi secondi per far crollare ogni mia certezza, e per la prima volta in vita mia provo timore, provo timore di perdere la donna che amo. Ho voglia di sangue, voglia di perdere il controllo, impugnare un'arma e fargli perdere i sensi, ho voglia di urlare, di sbraitare contro chiunque mi si avvicini, ma questi pensieri non sono i miei. "Mettetegli le manette", dico solo, mentre provo velocemente a rimuovere la mia camicia impregnata del suo buon profumo, unito all'odore ferreo del sangue. Per la prima volta sento una lacrima bagnarmi la guancia, e non provo neanche ad asciugarla, la cosa fondamentale è bloccare la fuoriuscita di sangue. "Chiamate un medico, ho un urgente bisogno di un medico", non mi interessa se qualcuno scoprirà il rifugio, mi interessa solo che la mia donna torni a star bene. L'ispettore Bianchi aveva pensato a tutto, e me ne sono reso conto solo ora, mentre vedo un medico dirigersi verso di noi. Gli farei tante di quelle domande, ma non avrebbe senso, posso solo togliere la camicia dalla ferita e lasciare che ad occuparsi di lei sia il dottore. La sala pare esser diventata fredda, al suo interno siamo rimasti io, la mia Sam, il medico e le mie guardie del corpo più fidate. Questa stanza, in fondo, è come me: vuota.


Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora