9

446 14 4
                                    

Samantha's pov

Qualcuno bussa alla porta e senza troppi problemi rispondo -Avanti- vedo entrare Amalia -Buongiorno Sam, c'è l'ispettore Arturo Bianchi qui fuori, lo faccio entrare?- mi chiede lei educatamente -Sì certo Amalia, fallo entrare, noi ci vediamo dopo se ti va- le dico -Va bene Sam, a dopo allora- mi risponde lei. Dopo averla salutata entra dalla porta un uomo alto e ormai molto anziano avrà avuto sui 65 anni, ma la vecchiaia gli faceva molto bene, era rimasto gentile e sempre disponibile ed anche per questo ancora non era andato in pensione -Buongiorno Arturo, come stai? Ti vedo in forma- dico sorridendogli -Oh, molto bene cara, e tu? Sei preoccupata?- chiede lui con un tono comprensivo -Non lo posso negare Arturo, molte persone mi odiano ma mai nessuno si è spinto a così tanto- gli rispondo con uno sguardo perso nel vuoto -Mi dispiace Samantha, che ne dici di farmi vedere le registrazioni?- chiede lui -Sì ecco, le stavo guardando poco prima che arrivassi tu Arturo- clicco "Play" sul PC e inizio a mostrare il video all'ispettorato -Ferma qui- mi dice ad un tratto lui -Che cos'ha l'uomo più lontano dalla macchina? Sembra avere pistola sotto la giacca- mi fa notare Arturo, io prima non l'avevo visto d'altro canto -Arturo hai visto le mani?- gli chiedo riferendomi agli anelli ed ai tatuaggi che avevo notato io -Sì Samantha, hai un buon occhio. Con tutti questi anelli e tatuaggi dubito che quest'uomo ci scapperà, sono un po'preoccupato per l'altro in realtà- mi risponde lui un po' pensieroso -Infatti Arturo... A me sembrano anche degli uomini molto alti- dico osservando ancora di più il video in pausa -Hai ragione... Hai idea di chi possa essere stato?- mi chiede Arturo -In realtà no, lo sai anche tu molta gente mi odia ma non ha mai fatto nulla di simile- rispondo io decisamente confusa -Allora sarà più difficile scoprire i responsabili, posso fare una copia del video?- prendo una pendrive e la attacco al PC -Sì ora te la do, si sta caricando- dico avviando la copia del video. Dopo qualche minuto il video di più di 30 minuti si scarica sulla pendrive di Arturo -Bene, grazie mille Samantha- mi dice lui -Grazie a te Arturo, ci risentiamo più tardi- gli dico io -Sì, perfetto Sam, a dopo- dice infine uscendi dalla stanza. L'ansia non aveva intenzione di diminuire, cosa sarebbe successo dopo? Ero in pericolo? Qualcuno voleva farmi male o addirittura uccidermi? Non lo sapevo e sinceramente non volevo saperlo perché la risposta sarebbe potuta essere affermativa, avevo paura di tornare a casa, anzi quella sera sarei uscita prima del solito da lavoro, insieme agli altri dipendenti in modo da non mettermi troppo in mostra, lascerò come sempre tutti gli allarmi attivi e mi preoccuperò personalmente di vedere le registrazioni delle telecamere di sorveglianza, non sarebbe scappato nessun malintenzionato. Dopo circa 4 ore dall'incontro con l'ispettore chiamo Amalia nel mio ufficio per chiederle come procede la costruzione degli Hotel a New York, e per chiederle l'orario della prossima riunione fatta con un mio dipendente a New York -Amalia, puoi venire?- le chiedo chiamandola col telefono fisso dell'ufficio -Sì Sam, tra poco sono lì- risponde lei, dopo neanche 2 minuti infatti, sento la porta dell'ufficio aprirsi facendo entrare Amalia -Samantha ti serve qualcosa?- chiede gentilmente lei -In realtà sì, sai per caso a che ora ho la video conferenza con Gianni Moretti a New York?- le chiedo -Essendo le 16:00 hai 30 minuti per prepararti- risponde lei -Va bene, grazie mille. Hai notizie da NY?- -Sam veramente sono 2 giorni che non sento per telefono Gianni e gli altri nella Grande mela...- mi dice lei con un tono insicuro -Come Amalia? Avvisa Gianni che la video conferenza è stata anticipata, ad adesso!- ora ero arrabbiata, come potevano non chiamare per giorni? -Va bene Samantha... Ora li avviso- -Bene, a dopo allora- le dico semplicemente e dopo avermi salutata esce dallo studio. Apro la schermata di Skype sul MacBook e mi preparo a chiamare quell'incapace di Gianni, ho bisogno di sue notizie giorno per giorno non mese per mese, sento la suoneria delle chiamate Skype e senza pensarci due volte rispondo, questa volta mi avrebbe sentita veramente -Gianni mi vuoi dire perché non riceviamo tue informazioni da giorni?- chiedo subito arrabbiata -Buongiorno anche a lei capo, sono stato occupato...- mi risponde lui -Occupato per cosa? Tu sei a NY solo per lavoro, non per trovarti una troia la sera- gli uomini sono tutti così, non avrei dovuto fidarmi -Ma cosa dice capo? Sono stato occupato con gli Hotel- lo guardo in faccia, è diventato pallido e noto le occhiaie scure e profonde, sta mentendo -Bene Gianni, allora vorrei mi inviassi subito una foto del territorio, ricordati non puoi inviarmi quelle che ci sono state inviate dal proprietario dei terreni, quelle foto le ho anch'io!- dico per metterlo alla prova -Ehm capo... Non posso, cioè non va bene la fotocamera, ossia ho un po'di problemi- beccato -Dove cazzo sei Gianni?- ora lo uccido, dov'è? -Ehm capo, sono a New York... Cioè lo sapete- dice alzando una mano, oh cazzo, cosa sono quei tatuaggi? Devo avvisare l'ispettore, subito -Moretti so che sei in Italia, torna in ufficio domani mattina e ne riparliamo, ciao- dopo aver sentito un lieve -Arrivederci capo- da parte di Gianni esco dalla chiamata, sperando di poter ricontrollare la videochiamata fatta, per assicurarmi che le mani corrispondessero.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora