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Giuseppe's pov

Salgo sul jet e non posso fare altro che notare notevolmente la sua bellezza, i sedili in pelle grigia e ci sono dei piccoli cuscini bianchi sparsi su ognuno di essi, ci sono anche 4 tavolini uno davanti ogni coppia di sedili e, wow è veramente magnifico. Mi siedo ed un uomo che immagino sia il pilota mi saluta -Buonasera Signor Conte- dice dandomi la mano -Buonasera- rispondo stringendogliela -Si accomodi, la signorina Salvini non è ancora arrivata, sarà qui a breve- mi dice imfine lui prima di recarsi nella sua cabina. Sono entusiasta all'idea di incontrare fortunatamente la bella donna dai capelli ricci, la mia bella donna, sì perché la voglio tutta per me, solo mia, non ho intenzione di condividere con nessuno una donna così, il carattere diverso dal fratello la rende migliore sotto gli occhi di tutti, per non parlare di quel corpo che si ritrova, in meno di cinque minuti mi ritrovo di nuovo a fantasticare su di lei, sono ancora convinto del fatto che non si faccia sesso con il nemico? Inizio a pensare di no. Mi accomodo sul sedile, come mi aveva consigliato il pilota, ero stato in piedi fino ad adesso e mi sentivo un idiota, chissà cosa avrà pensato guardandomi in piedi senza muovermi, non pensiamoci, non vorrei riperdermi nei miei pensieri, neanche in quelli migliori. Prendo il mio iPad dalla valigia, fortunatamente ero riuscito a prendere anche il computer che ogni sera portavo in camera mia nascondendolo nell'armadio, contiene troppi segreto conosciuti solo a Palazzo Chigi e da poche persone, non posso permettere che qualche malintenzionato rubi dati importanti e personali. I miei pensieri vengono interrotti da una fantastica voce, alzo lo sguardo e la vedo, Samantha. Mi alzo subito e le vado a stringere la mano -Piacere, Giuseppe- non dico il cognome sono certo lo sappia già -Il piacere è mio signor Conte. Immagino sappia che sono Samantha- dice anche lei evitando di pronunciare il cognome -Sì, immagina bene, signorina Salvini- dico gentilmente -Solo Samantha, la prego- dice lei, si vergogna del suo cognome? -Va bene Samantha, venga a sedersi accanto a me- le dico prendendole la mano, lei mi guarda inizialmente sconvolta, ma poi inizia a incamminarsi affianco a me, -Mi dica Samantha, come sta?- le chiedo, noto le sue occhiaie scure e calcate, vedo che non ha dormito affatto bene -Beh presidente, non posso dire di stare bene- il mio sguardo si illumina sentendomi chiamare presidente, è quasi più bello del semplice "Giuseppe Conte" e sono certo che sia anche molto più eccitante, -Ha ragione, ma mi risponda sul serio, non sembra stare affatto bene...- dico preoccupato per lei -Quindi ora cerca di giudicare da solo come io stia?- chiede lei iniziando ad arrabbiarsi -No Samantha, mi sto preoccupando solo per lei dal momento che mi è sembrata subito sconvolta e sotto shock- le rispondo continuando a guardarla negli occhi -Oh, ha ragione mi scusi- dice lei abbassando lo sguardo -Non si preoccupi Samantha, cerchiamo di goderci il viaggio, cosa ne pensa?- chiedo -Penso che ha totalmente ragione, abbiamo bisogno di riposo- risponde lei sorridendomi. Dopo qualche minuto sentiamo l'aereo muoversi, per poi decollare, ho sempre amato prendere l'aereo, stare sopra le nuvole, osservare la terra in un modo diverso, le sensazioni che mi provoca... Ma non sembra lo stesso per Samantha, ha lo sguardo perso e pieno di terrore, senza dire nulla le prendo la mano -Stai tranquilla- le dico a bassa voce, noto con stupore che non risponde, inizia lentamente a rilassarsi e solo dopo mi risponde -Grazie- sembra un 'grazie' sincero e non come quelli di suo fratello -Di nulla, si figuri Samantha- le dico sorridendole. -Presidente?- dopo qualche minuto, o forse ora, mi sento chiamare -Sì signorina Samantha?- le rispondo io girandomi per poterla guardare negli occhi -Cosa sta pensando di me?- rimango un po'sbalordito a questa domanda -Cosa intende?- le chiedo -Le importa il fatto che io sia la sorella di... Matteo?- noto il suo sguardo andare altrove nel mentre mi pone la domanda -Samantha, non permetto che si tratti in questo modo da sola, il rapporto tra me e suo fratello lo conosce, ma non per questo devo pensare male di una donna come lei- rispondo sinceramente -Cosa vuol dire "Una donna come lei"?- chiede ancora poco fiduciosa -Vuole saperlo veramente?- dopo un cenno da parte sua come risposta inizio a parlarle -Bella, umile, modesta, simpatica, una donna d'affari... Lei non è affatto la copia di suo fratello, e questo le fa onore signorina Salvini- dico calcando il suo cognome, è la sorella di Matteo Salvini, certo, ma questo non vuol dire che deve vergognarsi del suo cognome, in fondo non l'ha preso dal fratello, ma dal padre -Non so cosa dire in realtà, è il primo uomo che mi giudica in questo modo- dice lei decisamente meravigliata -Samantha non deve dubitare mai di lei, se nessun uomo è stato capace di dirle queste cose allora nessuno di loro vi meritava- le rispondo fissandola nei bellissimi occhi azzurri. Il suo sguardo cade sulle nostre mani intrecciate e così si affretta toglierla, sotto il mio sguardo deluso.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora