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Giuseppe's pov

Quanto ho desiderato questo momento? La voglio sempre di più, crea una strana dipendenza, come una droga, ma una droga talmente benevola che non riesco a farne a meno, mi piace? No, ne sono sicuro, o forse no, mi attrae? Sì, anche troppo. Continuo ad accarezzarle il viso, ho bisogno di molto di più, ho bisogno di lei di possederla, di averla solo mia. Dopo poco si stacca da me, la guardo con un misto di delusione e dispiacere -Mi dispiace, abbiamo altro di cui occuparci- dice lei, ha ragione ma non voglio che si alzi -Aspetta...- dico alzandomi anche io -No, presidente dovete riposare, me la caverò da sola- mi risponde, wow che donna, capisco perché mi attrae così tanto -Sto bene, i tuoi baci hanno il potere di farmi stare meglio piccola- dico gentilmente -Ne sono felice allora- ho sentito bene? -Vieni qui un secondo prima, per favore- dico, voglio un altro bacio, anche con i soli baci a stampo, ma dato da lei, mi fa sentire vivo. Si avvicina e anch'io faccio la stessa cosa, poso la mano sulla sua guancia per accarezzarla, la bacio chiudendo gli occhi, mi stacco subito dopo -Ora sto meglio, andiamo a vedere come si pilota un aereo- devo dire che qualcosa l'avevo studiato a New York a circa 20 anni, ma cosa mi ricordavo? Praticamente nulla. Nella cabina troviamo fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, il pilota ancora svenuto, non so cosa avrei fatto se avesse osato toccare Samantha, probabilmente verrei dichiarato in arresto per omicidio, o tentato omicidio -Samantha, non pensa sarebbe meglio avvisare Arturo?- le prendo la mano per averla più vicino a me, sembra strano, ma non voglio che stia lontana da me, forse perché potrebbe essere in pericolo .Hai ragione...- dice lei -Lo chiamo io- le rispondo -Io nel frattempo controllo le istruzioni per guidare questo coso- dice mettendosi all'opera e ridacchiando. Decido di chiamare subito l'ispettore, prima lo faccio meglio è, sono solo le 9 di mattina, manca ancora tempo all'atterraggio e per di più non sappiamo come faremo. Faccio partire la chiamata e dopo qualche squillo Arturo risponde -Pronto?- dice lui -Arturo abbiamo un'emergenza, il pilota ci stava tradendo, mi stava per uccidere ed ora è svenuto, Samantha sta cercando di capire cosa fare, sai che ho una piccola esperienza con gli aerei, ma non so come fare per atterrare- ho paura per me e la mia Sam, siamo giovani, non voglio morire, è ancora troppo presto, ho una vita davanti. Sento Arturo sbuffare e probabilmente sbattere il pugno da qualche parte -Cazzo! Che ha in testa quel bastardo? Fatelo riprendere quando dovete atterrare, deve farlo se non vuole morire- non ho mai sentito Arturo così arrabbiato -E' capace di suicidarsi pur di non lasciarci vivere- dico sicuro delle mie parole, in fondo stava per uccidermi -Hai qualche altra idea?- oh no, si sta arrabbiando di più ed è l'ultima cosa che vorrei -No, lo faremo. Ti richiamo dopo- non so come farò, ma devo farcela per me e Samantha. Torno in cabina, e la trovo intenta a leggere il manuale d'istruzione, con una crocchia disordinata, e senza felpa, sono sorpreso dal fatto che nonostante il suo aspetto quasi casalingo, mi attrae comunque, non mi era mai successo proteggere una donna non era mai stato nei miei piani, eppure ora l'unica cosa che desidero e proteggerla. I miei pensieri vengono interrotti quando lei si gira con un leggero sorriso in volto -Ehi- mi dice semplicemente -Come va?- le chiedo in risposta sorridendole -Diciamo bene, non so proprio come fare- mi risponde lei mettendosi le mani tra i capelli -Piccola, guardami- continuo solo dopo averle visto alzare lo sguardo -Ora sveglieremo quell'essere, lo obbligheremo a portarci a terra sani e salvi, ed infine lo faremo arrestare, se collaborerà si farà meno anni, altrimenti ce la caveremo- le prendo le mani e inevitabilmente la bacio, non riesco a stare lontano, appena mi stacco vedo che annuisce -Presidente?- mi chiama lei -Sì?- chiedo sorridendole -Cosa siamo? Intendo cosa sono io per lei?- questa domanda mi lascia spiazzato, non so cosa dirle e rimango a bocca aperta senza però pronunciare una sola parola -Capisco- dice solamente lei girandosi per poi tentare di alzare il verme a terra. La guardo ma non posso lasciarla andare così, la tiro gentilmente da un braccio -Samantha, non mi ha lasciato il tempo di rispondere- dico sorridendole, ma sul suo viso vedo solo delusione -Presidente, lei non stava dicendo nulla- mi dice amareggiata lei -Devi ascoltarmi Samantha- la vedo alzare la testa e allora continuo -Non so cosa io stia provando per te, voglio proteggerti, sento il bisogno di baciarti, non riesco a starti lontano, ma non posso fare altro di chiedermi se: Stiamo facendo la cosa giusta, piccola?- e tutto ciò che ho detto è la verità, non riesco a vedere un futuro senza lei al mio fianco. La vedo alzare il viso, gli occhi pieni di lacrime, ma un leggero sorriso mi fa capire che le sue sono lacrime di gioia, non mi rendo conto di cosa sta accadendo fino a quando lei non getta le braccia attorno al mio collo e inizia a baciarmi appassionatamente.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora