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Giuseppe's pov

Vengo svegliato dalle urla di qualcuno, osservo l'orologio e noto con dispiacere che sono solo le 03:00 allora posso capire chi è che rompe a quest'ora? Accendo la lampada sul comodino accanto al letto e prendo il cellulare, vedo subito 7 chiamate perse dall'ispettore, deve essere successo qualcosa di grave se mi ha chiamato così tante volte per di più di notte. Decido di alzarmi dal letto e di richiamare Arturo, dopo qualche squillo risponde totalmente preoccupato per quanto capisco dal tono, e come se non bastasse le urla in sottofondo non diminuiscono, mi assicuro di aver chiuso la porta a chiave e dico -Che succede?- allarmato -Qualcuno sta attaccando il parlamento e l'azienda di Samantha Salvini, sei in pericolo- rimango per un momento sconvolto, cosa abbiamo in comune io e Samantha? Oltre alla bellezza ovviamente -Cosa devo fare?- chiedo preoccupato -Devi andartene, prenditi qualche completo e buttale in una valigia, cerca di uscire senza attirare l'attenzione, deve esserci qualche uscita di sicurezza...- dice Arturo pensieroso-Sì ce ne sono, le so tutte a memoria, dove vado appena uscito da qui?- chiedo io ancora ansioso -Non so... C'è solo un volo con cui ho intenzione di far partire Samantha, quello per New York col jet privato della sua azienda- rimango per qualche secondo silenzioso e poi rispondo -E' sicuro?- chiedo -Sì certo, non vi metterei mai in pericolo- forse dovrei fidarmi -Va bene, vado- dico aprendo l'armadio -A dopo- mi risponde Arturo. Dopo aver appoggiato il cellulare sul letto, e prendo alcuni dei miei completi firmati dall'armadio per poi inserirli in un'unica valigia di Gucci, comprata qualche tempo fa e non pensavo neanche di usarla, ma alla fine si è rivelata utile. Vado in bagno, giusto il tempo di lavare la faccia e i denti che sento il rumore di pezzi di vetro che cadono a terra, cosa sta succedendo? Non voglio fuggire come un codardo ma sono questi gli ordini dell'ispettore e non intendo non rispettarli. Mi vesto in fretta con un semplice jeans e una camicia bianca e sposto l'armadio, da qui c'è un passaggio che porta al sotterraneo, spero di non trovarci degli uomini armati, sia perché non voglio morire, sia perché sono con la piccola Jaguar e non voglio assolutamente rovinarla. Sollevo la valigia, voglio fare meno rumore possibile, altrimenti qualcuno potrebbe sentirmi, e sinceramente l'ultima cosa che voglio è morire a 34 anni. Sbuco sulle scale d'emergenza che portano ai sotterranei, e noto con sorpresa che non c'è nessuno, da dove sono entrati  allora? O magari sono semplicemente tutti dentro, ma non penso proprio, c'è qualcosa che non quadra, decido di andare avanti a piedi prima di prendere la macchina per controllare che non ci fosse nessuno, e infatti avevo ragione, un unico uomo armato si trova davanti alla larga uscita dal sotterraneo, o prendo l'auto e mi ci faccio sparare sopra andando a 180km/h o cammino a piedi senza farmi notare per poi chiamare un taxi ed arrivare al jet... Penso proprio che sceglierò la 2° opzione, meno mi faccio notare, meglio è, la domanda che mi posso solo fare è: cosa vogliono da me? O vogliono direttamente me? Non lo so e per ora non è il problema principale, devo cercare di uscire da qui sano e salvo, senza alcun colpo alla testa. Arrivo all'uscita, fortunatamente il buio per una volta mi è utile e mi aiuterà ad essere meno visibile, lancio una pietra più lontano possibile da me , colpendo il muro, l'uomo si gira ed inizia ad incamminarsi verso il sasso, questa è l'occasione per scappare. Inizio a correre con la valigia sulle spalle e facendo meno rumore possibile corro fino alla strada, non c'è nessuno, ma continuo a correre, a breve si accorgeranno che non ci sono e verranno a cercarmi. Mi fermo solo qualche centinaio di metri dopo, sono abbastanza lontano, ma non troppo, non ci metterebbero poco a trovarmi con uno dei loro camion, proprio in quel momento passa un taxi, probabilmente uno dei quelli che si sta dirigendo ad uno degli aeroporti per prendere la gente atterrata dai voli notturni lo fermo urlando un ''aiuto'', il taxi si ferma subito riconoscendomi e così salgo a bordo. -Per favore vada più veloce possibile, questo è l'indirizzo- dico mostrandogli il messaggio che Arturo mi aveva inviato poco prima -Se posso chiedere... Cosa succede presidente?- mi chiede l'uomo preoccupato -Un attacco a Palazzo Chigi, arrivato a destinazione mi faccia il piacere di rinchiudersi in casa, lo dica anche a più persone possibili, appena potrò lo comunicherò sulle mie pagine Twitter e Instagram- dico ancora con il fiato corto per la corsa -Sì presidente, lo farò- mi risponde l'uomo sicuro. Mi accomodo come posso nel taxi e inizio a cercare di scacciare l'ansia, ma come posso fare? Il mio paese è in pericolo ed io sto fuggendo come un codardo, i pensieri mi invadono la mente fino a quando l'uomo non dice -Signor presidente, siamo arrivati- alzo la testa e vedo subito il jet di Samantha, che dire, si tratta bene la signorina... -Grazie, lei è un uomo coraggioso, la ringrazio veramente molto- dico riconoscente -Di nulla, è un onore per me- gli prendo la mano e vi ci poggio il denaro, dandogli molto di più di ciò che costava il viaggio, ma aveva messo la sua vita in pericolo per aiutarmi, glielo devo. Scendo dal Taxi salutando calorosamente l'uomo e mi preparo a salire sul jet.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora