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Giuseppe's pov

Samantha mi affascina e non poco, peccato che abbia un carattere affatto docile, ma quasi quasi questa cosa mi eccita, sarebbe come riuscire a portare a letto la più acida del gruppo, ossia una grande vittoria, ma non capisco cos'ho che non va, con lei non voglio fare lo stronzo, voglio essere gentile, e non è una cosa da me, spero sia solo una fase, o magari un momento di astinenza troppo lungo. Vado nella cabina del pilota stranamente chiusa -Gianmarco? Posso entrare?- dopo qualche secondo lui apre la porta -Sono qui presidente- mi risponde lui gentilmente ma con qualcosa di strano nello sguardo -Volevo chiederti se possiamo fare qualche chiamata io e Samantha- appena pronuncio il nome della donna lui mi guarda male, così mi correggo subito -Intendo la signorina Salvini ecco-  ci ragiona un po' su e poi mi dice -Sì va bene, basta che non le fate contemporaneamente- molto bene -Okay grazie mille, vado, a dopo- esco dalla cabina e mi giro per tornare al mio posto sotto lo sguardo attento di Samantha -Sì, possiamo fare chiamate- dico con un accenno di sorriso, il fatto che mi stesse fissando mi rende felice -Molto bene, chiami l'ispettore Arturo e gli chieda dove passeremo le notti, i miei hotel non sono ancora stati costruiti, sono ancora in fase di progettazione, quindi non potremo stare lì- mi dice Samantha con tono imperativo -Sono obbligato?- le chiedo sfidandola -Sì- mi risponde alzando gli occhi al cielo -E da chi? Da lei? Suvvia, non mi faccia ridere Samantha- dico ridacchiando -Signor Conte mi sorprende ancora il suo essere così infantile, deve perché io devo monitorare ciò che accade all'interno della mia azienda attraverso le telecamere di sorveglianza se non le dispiace- dice con sguardo assente e voce triste, un po' mi dispiace, è partita senza poter fare nulla per la sua gente, un po' come me... -Va bene Samantha, lo farò proprio ora- le rispondo prendendo il cellulare, faccio partire la chiamata e attendo qualche squillo prima che l'ispettore mi risponda -Salve Arturo- dico -Signor Conte, qui la situazione procede abbastanza bene, se è questo che la preoccupa- risponde subito lui -In realtà io e la signorina Salvini ci chiediamo il luogo dove staremo nel nostro soggiorno a New York- chiedo un po' incerto -Oh, avete ragione, ho trovato una piccola villa al di fuori di New York, che salta poco all'occhio e che non attira decisamente l'attenzione di nessuno- dice lui e sono sicuro che dentro di lui voglia scoppiare a ridere -Quindi dormiremo nella stessa casa?- chiedo attirando anche l'attenzione di Samantha su di me -Cosa?- chiede lei sconcertata e dopo essersi alzata prende il cellulare dalle mie mani -Signor ispettore cosa sta dicendo?- chiede mettendo il viva voce in modo che anche io possa sentire cosa sta rispondendo lui -Signorina Salvini, qui il problema è grave, lo sa anche lei, ma lo stiamo trattando bene, l'ultima cosa di cui potevo preoccuparmi e di farvi avere nove case a testa solo per non stare nella stessa- non ha tutti i torti effettivamente -Ma io capisco, ed hai ragione Arturo ma sai...- dice lei per poi essere interotta -Signorina, signore, devo andare. La villa è questa all'arrivo avrete le chiavi dalle guardie del corpo e andrete a casa vostra senza richiamarmi per fare casini- ha totalmente ragione a questo punto -Arrivederci allora- diciamo sia io che Samantha nello stesso momento, per poi riattaccare dopo aver sentito un semplice ''arrivederci cari''. Samantha si gira subito verso di me con uno sguardo perfido -La camera più grande è mia- dice scoppiando a ridere - Ed a me quella più piccola?- chiedo con il finto broncio, quanto è bella quando sorride? Sì, solo perché è una bella donna e starebbe bene nella mia collezione di donne, non per altro... -Sì signor Conte, sono donna e le dico di prendere la camera più piccola- dice continuando a sorridere -Sono uomo e le dico cara Samantha, di condividere la camera più grande, o no?- chiedo con il mio sguardo da dongiovanni -Assolutamente no, mi stia lontano- risponde lei quasi offesa, girandosi per tornare a sedersi sul sedile, l'ho fatta arrabbiare ormai, così mi vado a sedere anch'io. Sono passate solo due ore dall'inizio del viaggio e mancano ancora sei ore di viaggio, come farò con a bordo una Samantha offesa, un pilota strano e probabilmente delle guardie del corpo sparse su tutto l'aereo? So già che sarà un lungo e stancante viaggio, per non parlare del soggiorno forzato a New York, quello sarà ancora peggio in compagnia della eccitante Samantha...

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora