27

220 10 2
                                    

Samantha's pov

Dire che sono felice sarebbe dire troppo poco, sono entusiasta, soddisfatta, ma allo stesso tempo preoccupata e angosciata. La felicità è al massimo perché sono riuscita a salvarmi, anche se solo grazie a l'uomo che continua a starmi accanto nonostante tutto cioè che stiamo passando, il mio Giuseppe, é strano che io lo definisce già il "mio", non so cosa sia questo particolare senso di gelosia che mi opprime ripensando alla sua ex moglie, perché sì, ha avuto una moglie anche se lui non me ne ha ancora parlato, la sua vita privata non è di certo privata agli dei giornalisti che sono attenti ad ogni suo singolo movimento, ad ogni espressione del viso, alla posizione delle mani, a quanti capelli ha in testa... So che questa vita è difficile, ma so anche che insieme potremmo riuscire a combattere tutti e tutto, compresi questi squilibrati che hanno tentato di attaccarci, tra cui la mia gente, i miei uomini, Gianni, Gianmarco, anzi meglio non pensare a lui, si è sacrificato per noi, non tutti l'avrebbero fatto, eppure ho questo dubbio che mi assale, sono stati attaccati Palazzo Chigi e la mia azienda, si conoscono solo i colpevoli che hanno causato danni nella mia, ormai seconda casa, allora chi sono i colpevoli a Palazzo Chigi? Il nome "Matteo" è impresso nella mia mente, ma non posso in alcun modo pensare che sia stato lui, in fondo è una brava persona. Ancora tra le braccia del mio presidente vengo risvegliata dai miei pensieri grazie alla sua voce -Piccola? A cosa stai pensando?- mi chiede dolcemente, catturando lo sguardo della scorta avanti e dietro di noi -A nulla, solo a quanto sia felice di essere sana e salva, ma soprattutto al tuo fianco- rispondo sorridendo e stringendomi di più tra le sue braccia -Scusatemi, posso chiedere cosa sta succedendo?- chiede un uomo in inglese -Intende tra di noi? Oh, no nulla, difendo solo ciò che è mio- risponde il presidente difendendo il nostro rapporto per poi baciarmi sulle labbra di fronte agli sguardi sconvolti -Signor Conte non pensa che sia sbagliato?- chiede l'uomo che sta guidando con gli occhi fissi sulla strada -Per quale motivo? Pensa sia sbagliato voler stare con un uomo che mi fa stare bene?- rispondo io con altre domande rivolte all'uomo, che non osa aprire bocca se non per dire "Mi scusi signora Salvini". Mi riaccomodo su Giuseppe e guardo fuori il finestrino, notando che la macchina che ci stava aspettando non è più qui, ma si è rigirata, anche se non ne capisco il motivo, solitamente tendono ad accelerare notevolmente e a sparare nonostante sappiano benissimo che questo tipo di auto hanno i vetri antiproiettile, per cui mi aspetto che spuntino da qualche parte della strada, come in ogni film americano che si rispetti, ad interrompere i miei pensieri è l'autista americano -Circa 10 minuti e siamo nella vostra nuova casa- annuncia sorridendo appena svolta in una stradina sterrata nella quale immagino che neanche si potrebbe passare -Piccola, ce l'abbiamo fatta- esulta il mio presidente, so benissimo che non è così, so che dopo il ciel sereno arriva la tempesta, ma non lo dico per non rovinargli l'entusiasmo, e quel bellissimo sorriso in viso che non gli vedo spesso -Non vedo l'ora di vivere con te, condividere la mia giornata con un uomo, soprattutto con te-  gli dico sorridendogli a mia volta -Hai mai convissuto con qualcuno?- mi chiede lui curioso -Devo essere sincera? No, non ho mai trovato l'uomo giusto- rispondo io sinceramente -E tu pensi che io sia l'uomo giusto?- chiede ancora Giuseppe -Tu per me sei l'uomo giusto per tutto- rispondo ancora io, vengo fermata dal dire altro dalle sue labbra che cercano le mie, dalle sue mani su di me, una che mi accarezza la guancia e una poggiata sulla mia coscia. Il momento romantico viene interrotto ancora da uno degli uomini che ci avvisa semplicemente che siamo arrivati dopo esserci fermati davanti ad una casa stupenda, o meglio di fronte ad una villa magnifica, non aspetto neanche che venga una delle guardie ad aprirmi la portiera, sono troppo entusiasta di vedere la casa, così scendo da sola, correndo verso il cancello che mi porterà davanti il portone principale, sembro quasi una bambina che scarta i regali il giorno di Natale, ma la felicità di essere arrivata finalmente a casa è incontenibile, così come il sapere di essere ancora salva e per di più con un uomo fantastico come Giuseppe al mio fianco. Sento una mano posarsi sulla mia spalla, non mi giro neanche riconosco il tocco gentile, delicato ma che trasmette sicurezza, del mio presidente -Sam sei stupenda quando sorridi, dovresti farlo più spesso- dice lui guardandomi con uno strano luccichio negli occhi -Eppure tu sei bellissimo sempre- rispondo facendolo sorridere ma notando nel suo sguardo un po'di sorpresa, immagino non si aspettasse una donna che risponde ai complimenti con altri complimenti, ma sono fatta così penso che come un uomo possa dire cose dolci ad una donna, pagare le cene e altro, penso che anche la donna possa farlo, ma non è la cosa principale in questo momento -Suvvia signor Conte, si abitui ai complimenti ma soprattutto si goda questa fantastica casa in cui vivremo insieme 24 ore su 24- dico ridacchiando, lo farò impazzire ma lui questo ancora non lo sa -Siami passati al tu noto, signora Conte- risponde Giuseppe calcando il suo cognome -É per caso una proposta indiretta di sposarti?- chiedo ridendo per l'assurdità della situazione -Perché no? Ti immagino per sempre al mio fianco ma so soprattutto che sei la donna giusta- risponde lui lasciandomi a bocca aperta -Giuseppe ci conosciamo a stento... Non nego che anch'io voglio te al mio fianco, ma non pensi sia presto?- gli chiedo dolcemente per non ferirlo in alcun modo -Hai ragione Sam, na promettimi di pensare ad una risposta più avanti, non ho intenzione di perderti- risponde lui per poi lasciarmi indietro persa nei miei pensieri.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora