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Giuseppe's pov

Qualche ora dopo stavo già meglio, ma il pensiero di possederla non si era affievolito, l'avevo solo messo da parte, era impossibile togliere dalla testa una donna così. Tra 2 giorni devo partire per New York e non vedo l'ora di incontrare il vicepresidente americano, sono già stato negli stati uniti anni fa per studiare, ma tornarci era sempre un'emozione. Amo il clima americano, il traffico, la simpatia delle persone, il mix di culture che vi si trovano e soprattutto le belle donne, anche durante gli anni di studio adoravo uscire tutte le sere per divertirmi con qualche donna. Continuavo a stare seduto sulla poltrona dello studio, annoiandomi perché non avevo nessuna riunione da fare, potevo solo finire di preparare i documenti per New York, e la stanchezza già si faceva sentire. Chiamo Giacomo nel mio ufficio, qualcuno dovrà pur prenotare la mia stanza in Hotel -Giacomo puoi venire?- gli chiedo dopo che ha risposto -Arrivo- risponde semplicemente lui, sono io o mi sembrava più freddo del solito? Chissà cos'aveva fatto per rispondermi così... Dopo neanche due minuti, Giacomo bussa e dopo avergli risposto ''avanti'', lo vedo entrare a testa bassa come non aveva mai fatto, ne ero sicuro, c'è qualcosa che non va -Giacomo che succede?- gli chiedo anche un po' preoccupato per lui -Nulla... Cosa le serve?- non mi dava spesso del lei e questa cosa mi insospettiva molto -Per favore siediti e parlami- di dico quasi in modo autoritario -Niente- risponde lui secco -Seriamente Giacomo- dico iniziando ad arrabbiarmi -Cosa vuoi che ti dica? Non sono io che ci provo con la fidanzata del tuo migliore amico!- risponde lui urlando, non capisco la sua rabbia e tanto meno so a cosa si riferisce -Giacomo di cosa stai parlando?- chiedo sconvolto -Signor Conte, lei che sa sempre tutto non sa la notizia del giorno?- ora iniziavo ad arrabbiarmi veramente, non può permettersi di parlarmi così -No Giacomo non so nulla, spiegami!- dico alzandomi e urlando a mia volta -Tu e Valentina!- dettaglio che avevo dimenticato... Colpa mia,  Giacomo e Valentina si erano fidanzati qualche mese dopo la nostra rottura, già aveva lasciato l'uomo con cui mi aveva tradito, lei e Giacomo si erano conosciuti proprio qui a Palazzo Chigi quando lei aveva deciso di informarmi del probabile arrivo di un Mini Conte, fortunatamente o sfortunatamente non saprei, si era dimostrata solo una notizia falsa e non arrivò mai un piccolo bimbo o una piccola bimba, cosa che infatti permise sia a lei che a me di rifarci una vita felice, la mia da dongiovanni e la sua da brava e fedele, almeno spero, moglie. -Dovresti chiedere a me prima di insinuare falsità. Puoi chiedere anche alla tua donna, l'ho incontrata ieri sera nel pub mentre cercavo solo una sana scopata- sembra calmarsi alla mia risposta e sembra pentito -Scusa...- mi dice con lo sguardo basso -No, Giacomo pensaci due volte la prossima volta, ed ora se non ti dispiace, prenota il volo e la camera migliore del migliore hotel di New York- dico freddo e distaccato, avrebbe dovuto sudare il mio perdono -Va bene... Scusa ancora Giuse- mi dice triste -Ti correggo, signor Conte, il modo in cui mi chiamavi mentre insinuavi stronzate su di me, fuori- sono veramente arrabbiato e deluso, crede veramente che potrei tradire la sua fiducia scopando con la sua compagna? Sì l'ho già fatto, ma quando eravamo sposati, non ora che sta con il mio, momentaneamente ex, migliore amico. -Arrivederci signor Conte- dice -Ciao, a proposito, parto tra 2 giorni, non dimenticartelo- Giacomo esce fuori dall'ufficio ed io non faccio altro che chiedermi se ho fatto la cosa giusta trattandolo in quel modo. La testa mi fa male, i sensi di colpa si fanno sentire, ma non era sicuramente colpa mia, ero stato solo freddo, ma non sono io quello ad aver parlato senza sapere...

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora