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Giuseppe's pov

Mi svegliai in una delle mie case, schiacciato da un corpo caldo: la mia conquista di questa notte, non ricordo neanche il suo nome, so solo che non ho intenzione di rimanere ancora per molto con lei. Mi alzo e urlo all'orecchio della donna che dormiva al mio fianco fino a poco prima -Cara! Vedi di andartene, subito- la donna si sveglia fortunatamente in fretta, e senza fare troppe domande prende la sua roba e lascia casa mia, probabilmente era una di quelle abituate alle storie di una notte. Era veramente tardi e dovevo recarmi a Palazzo Chigi prima delle 10, se fossi arrivato in ritardo gli altri mi avrebbero ucciso, sapendo ciò che avevo fatto tutta la notte, mi consigliavano di smetterla e mi ripetevano in continuazione che se avessi continuato così probabilmente non avrei mai trovato la donna della mia vita, ma cosa ci posso fare? È un mio bisogno e se ancora non trovo una donna adatta a me non è di certo colpa mia! Con la mente piena di questi pensieri corro in bagno a farmi una doccia, erano già le 09:10 non sarei mai arrivato in tempo, ma almeno avrei fatto ritardo presentandomi con il mio classico fascino e non solo, con la mia migliore caratteristica: la modestia! Esco dalla doccia e prima di vestirmi mi guardo allo specchio, non amo vantarmi, ma sono un bell'uomo. Apro subito l'armadio e prendo uno dei miei migliori completi Armani, sono già in ritardo e non vorrei esserlo ancora di più solo per scegliere cosa indossare, nel mentre aggiusto il colletto della mia camicia pregiata noto dei graffi sul collo, questo non ci voleva, amo sbottonare i primi bottoni della camicia e questi segni non aiutano, non mi ci soffermo troppo, metto le scarpe nere come il completo, prendo le chiavi della mia Jaguar XJ6, pronto ad uscire di casa, ma prima però, spruzzo un po'del mio amato profumo di Hugo Boss. Dopo 20 minuti di macchina riesco ad arrivare a Palazzo Chigi alle 09:45, per fortuna ce l'avevo fatta ad arrivare in tempo, altrimenti avrei dovuto sopportare le lamentele dei miei colleghi. Vado subito nel mio studio, meravigliandomi come sempre della bellezza dell'intero palazzo, e soprattutto di quanto sia emozionante per me ogni volta attraversare il cortile con la meravigliosa fontana in travertino. Chiamo Giacomo, il mio nuovo segretario, giovane ma molto intelligente, ha solo 24 anni, si è laureato da poco con il massimo dei voti in giurisprudenza e penso sia la persona più adatta per questo posto. -Buongiorno signor Conte- dice lui entrando -Giacomo lo sai che puoi chiamarmi per nome...- gli dico sorridendo -Va bene, Giuseppe- risponde sorridendo anche lui -C'é qualcosa in programma oggi oltre alla classica riunione con gli altri politici?- gli chiedo -In realtà ha delle email da leggere, dal nome noto che sono molto importanti- mi risponde lui -Allora grazie mille, le controllerò a breve, chiamami quandoa riunione inizierà- gli dico infine. Dopo l'uscita di Giacomo, prendo il MacBook Pro e inizio a leggere le email, rispondo a tutte, la maggior parte sono informazioni sullo svolgimento dei lavori, tranne una che mi aveva attirato si dall'inizio, si chiamava semplicemente "New York", cosa voleva dire? La apro e quasi non riesco a credere a ciò che i miei occhi stanno leggendo, dovrò partire per New York per incontrare il vicepresidente degli Usa, Mike Pence, nei miei 34 anni di vita non l'avevo mai visto dal vivo, ed ora potrò finalmente conoscerlo, il viaggio è tra una settimana, e non è specificata la data del ritorno, quindi andrò lì non solo per lavoro ma anche per divertimento, forse troverò a che delle belle donne... Non vedo l'ora.

Innamorata del nemico|| Giuseppe Conte🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora