Capitolo 21 - La Mia Vera Storia -

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T/n POV

Levi: "dobbiamo parlare"

Io annuisco e ci sediamo sul tetto l'uno accanto all'altra.
Per un po' stiamo in silenzio fino a quando non lo interrompe lui.

Levi: "come va la gamba?"

T/n: "eh?"

Con un cenno della testa mi indica la gamba che ora pota una fasciatura nuova.

T/n: "oh, non è nulla"

Levi: "scusa, è colpa mia, non ti ho riconosciuta"

T/n: "non avresti potuto. E poi sono io che mi devo scusare... Ho combattuto contro di voi, sono stata dalls parte di Kenny... Levi, come conosci Kenny?"

Levi: "è... è una lunga storia. Mentre tu?"

Non dico nulla. Non so se riuscirei. Abbasso la testa e faccio un respiro profondo. Finché non prendo una decisione.

T/n: "Levi... I-io mi fido di te e... Credo sia il momento di dirti tutto... dirti chi sono... dirti del mio passato"

Levi: "T/n, non devi-"

T/n: "infatti, non devo, io voglio dirtelo"

Alzo lo sguardo e immergo i miei occhi nei suoi, quei suoi occhi di solito freddi e distanti che stranamente ora sono comprensivi e... dolci...

T/n: "ti prego solo di non interrompermi. Non ho mai raccontato a nessuno questa storia e non so se dopo essermi fermata riuscirei a continuare. Quindi ti prego di ascoltarmi"

Lui annuisce e io chiudo gli occhi sospirando per poi portare lo sguardo al lontano orizzonte.

T/n: "conosci le storie fantastiche dei libri? Anche quelle dei libri per bambini"

Sorrido amaramente prima di continuare.

T/n: "beh, sto per raccontarne una, che però non ha esattamente il classico lieto fine...
C'era una volta una bambina. Una bambina che non perdeva mai la speranza, nonostante fosse stata dimenticata da tutto e da tutti, dimenticata dal mondo. Sua madre, cacciata dalla sua famiglia nel sottosuolo, era l'unica che aveva cura di lei, le pettinava i capelli e la faceva sorridere. Le leggeva sempre una storia, una storia che le portava gioia, due cavalieri, un uomo e una donna che si amavano, nel bene e nel male, la solita storia per bambini, penserai, ma per la piccola era tanto. E il padre? Ti chiederai. Ecco, lui era solo un ubriacone, un uomo violento e pieno di sé. All'età di 5 anni la bambina aveva già vissuto il dolore più e più volte ma non smetteva di essere ottimista, perché lo aveva promesso alla madre. Le aveva promesso di essere sempre forte e di portare sempre un luminoso sorriso con sé. Ma un giorno... Il padre tornò di nuovo ubriaco in casa, non era una novità, ma evidentemente è successo qualcosa, un errore di troppo che costò caro alla giovane donna dagli occhi c/o e dai lunghi capelli c/c. Il marito uccise la moglie proprio davanti agli occhi della giovane figlia per poi andarsene e non tornare mai più. A quella scena la bambina cadde in ginocchio e andò gattonando dalla madre, prendendole la mano e chiamando il suo nome anche se invano. Era morta, rivolgendo il suo ultimo sguardo alla preziosa ed unica figlia, con una sola lacrima a rigarle il volto ma sempre con un leggero sorriso sulle labbra. La bambina si avvolse il freddo braccio della madre intorno, restando li per tutta la notte, sperando fosse solo un incubo. Il giorno dopo chissà come, chissà perché un uomo la trovò, in quella stessa casa e la prese con sé. Mi insegnò a difendermi, a rubare, ad attaccare, a sopravvivere... Quell'uomo era Kenny Ackerman che vedendo il potenziale della ormai ragazza la usò per i suoi scopi. Uccise molte persone per soldi o per la vendetta dell'uomo. Gli anni passarono e tutti ormai sapevano che nel sottosuolo girava un feroce assassino che venne soprannominato come Death Angel perché prendeva vite tanto facilmente, come se fosse facile tanto quanto respirare e se era venuto per te non potevi sfuggire alla morte. Tutto questo durò fino ai suoi 15 anni quando, una volta in cui era ferma su un tetto a riposare incontrò un ragazzino. Alto, con i capelli castani, gli occhi azzurri e le guance rosee"

Con Te (Levi X Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora