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Jisung, non dovresti fidarti di quel tipo. Ti userà e basta.

Come fai a dirlo? Non lo conosci neppure.

Lo vedo. Piuttosto tu come fai a fidarti di lui?


L'aveva usato? Non sapeva dirlo con certezza. Però una cosa era sicura: non era rimasto con lui.

I suoi amici lo avevano ammonito. Lo avevano pregato di non fidarsi, di scegliere qualcun altro. Ma lui era andato contro ogni loro consiglio. Perché non lo conoscevano. Pensava di essere l'unico a poter vedere sotto quella "maschera" che indossava. No, non stava usando le persone. Era solo che non aveva mai amato nessuno. Avrebbe amato lui, lo sentiva. Lo trattava così bene. Gli dava un passaggio fino a scuola ogni mattina. Lo chiamava la sera prima di andare a dormire.

E così si fidò. Si fidò dell'immagine che si era creata nella sua testa di lui. Si fidò a dargli tutto ciò che era. E poi lo scoprì, quando ormai era troppo tardi.

La maschera non era costituita da tutto ciò che gli altri pensavano di lui. Era sempre stato così. Quello era il vero se stesso. La maschera era quella che mostrava a Jisung. A lui e a lui soltanto.

[per chiarire: qui stavo parlando del passato di Jisung, lo stesso ex di cui si parla nel capitolo 4]


–Nulla. Forse sono solo un po' stressato, ho reagito troppo impulsivamente.– disse al suo amico, mentre camminava al suo fianco.

Seungmin e Jeongin sembravano essere rimasti indietro. Forse stavano tornando a casa per conto loro.

–Non ti piace quel tizio, vero?– gli chiese Felix.

–Cosa? No, come potrebbe piacermi? Ci avrò parlato due volte in totale.

–Mhm. Stavo solo controllando.Comunque, sai il suo nome?

–Perchè lo vuoi sapere?

Felix scrollò le spalle. –Ricerche.

–Felix.

–Non voglio farmi gli affari suoi, giuro. È solo..non lo so. È strano, quel tipo. Sembra quasi distaccato dal resto del suo gruppo. Le persone non reagiscono nello stesso modo quando vedono lui.

–Beh, buona fortuna comunque con le tue ricerche, perché si chiama "Minho". Chissà quante persone hanno il suo stesso nome.

–Basterà, suppongo. Ti riaccompagno a casa.

–L'importante è che non fai casini nel mio palazzo.– disse Jisung, sospirando.

Felix tirò fuori il cellulare dalla tasca della sua felpa. –Guarda.

–Mhm?

Jisung girò la testa verso l'amico, abbassando lo sguardo sullo schermo su cui si riusciva a vedere appena il volto di una persona, a causa del riflesso del sole su di esso.

–Questo è Chan.– disse, porgendogli il cellulare.

Osservò la foto davanti ai suoi occhi, riconoscendo il viso di uno dei ragazzi adorati da gran parte della popolazione femminile della loro università.

–Piuttosto figo, vero?

–Carino.– commentò Jisung.

–Wow. Che standard hai, tu?

–Piuttosto bassi.

–Co- okay, lasciamo stare.– disse Felix, togliendogli il cellulare dalle mani e scorrendo nella sua galleria, porgendolo poco dopo di nuovo all'altro ragazzo. –Changbin. Cosa ne pensi di lui?

3 am | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora