3 am | minsung

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–Torniamo dentro, non mi va di parlarne qui fuori.– disse Minho, sentendosi vulnerabile nonostante non avesse neppure iniziato a parlare. Si sedette sul suo divano, osservando Jisung che faceva lo stesso. –Quindi. Vuoi sapere come tutto è iniziato?

Jisung annuì, spostando lo sguardo verso i raggi del sole che entravano nella stanza.

–Come ti ha detto Hyunjin, sono arrivato tardi qui. Sono stato amico suo e di Chan e Changbin per anni, ma poi ho deciso di andare per la mia strada. In realtà, il motivo per cui mi sono trasferito qui è che Hyunjin stava molto male quella volta. Non ne parlerò in dettaglio, perché sono fatti suoi, però volevo aiutarlo. E quindi ho deciso di mandare tutto ciò che stavo facendo al diavolo e cambiare università solo perché sarei stato in grado di aiutarlo il meglio possibile.

E quello fu il momento in cui i problemi iniziarono. Come sai, tutti hanno iniziato ad odiarmi. Ma quella volta non capivo bene né il perché né cosa volessero fare. Non pensavo che delle persone potessero rivolgermisi contro in quel modo. Senza pensarci due volte, ho iniziato una relazione con una persona. Nulla di particolarmente sospetto, era una relazione normalissima. Dopo un po', ho fatto conoscere quella persona ai miei amici, perché ci tenevo tanto e..pensavo che fosse qualcosa di serio. Per me lo era. Ma evidentemente non per qualcun altro.

Ha iniziato a comportarsi in un modo sempre più strano mano a mano che il tempo passava. Voleva stare più con i miei amici che con me. Ogni volta che uscivamo insieme mi chiedeva dove fossero i miei amici. Non riesco ancora a crederci di essere stato così stupido da non accorgermi di cosa stava succedendo.

Minho sospirò, continuando poco dopo. –Quella era la prima volta che lo facevo con qualcuno. Non volevo pentirmene. Ma l'ho fatto quando dopo un po' sono rimasto solo. Mi ha detto che non provava più le stesse cose per me, che ero cambiato. Mi ha lasciato, ma ha continuato a frequentare i miei amici, o meglio, ha tentato di farlo. Ovviamente loro sapevano cos'era successo e non l'avevano presa per niente bene, quindi se ne sono allontanati. E quello è stato il momento preciso in cui le cose sono peggiorate.

Sempre più persone hanno cominciato ad avvicinarsi a me. Certe persone sembravano volere una relazione vera e propria, altre ci provavano per un po' e vedevano se accettavo a stare con loro una notte. All'inizio non accettavo. Cercavo di avere delle relazioni, ma non appena facevo sesso con loro tutto finiva. Ogni volta. Oppure quando li presentavo ai miei amici, ogni volta succedeva la stessa cosa. Finivano per lasciarmi in disparte, anche se erano letteralmente fidanzati con me. E poi ho capito. Anzi, no, è stato Chan a capire tutto. Il fatto che mi stessero usando per giungere a loro. Era una cosa così stupida. Loro non hanno mai voluto essere idolatrati da mezza università in quel modo. Dava fastidio anche a loro. Però non potevano farci nulla se non accettarlo.

–Quindi..è iniziato tutto da quella persona?

Minho annuì. –La voce si è sparsa e tutti hanno provato a fare quello che aveva fatto quella persona. E io sono diventato il giocattolo preferito di mezza università.

Jisung lo guardò turbato. –Perché non te ne sei andato? Minho..perché sei ancora qui?

Minho alzò le spalle. –Sono comunque i miei amici. Ci tengo a loro. E come ti ho detto prima, non è esattamente che non mi piacesse quel modo di vivere.

–Però sapevi che non avresti mai trovato qualcuno che ti avrebbe amato qui, o no?

–Ancora ci speravo. Per qualche motivo. Speravo che una di quelle persone si sarebbe fermata. Che sarebbe rimasta con me. Che mi avrebbe amato per quello che sono.

Jisung si sporse nella sua direzione, abbracciandolo perché non sapeva cosa sarebbe stato meglio dire in quella situazione. Avrebbe voluto dirgli che cosa provava per lui, dirgli che forse sarebbe potuto essere quella persona, che avrebbe potuto amarlo, ma non voleva complicare le cose. Anche se Minho gli aveva detto che si sarebbe fidato di lui, forse sarebbe stato meglio aspettare.