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Smut (tutto il capitolo)

–Posso toglierti la maglia?– chiese Minho, accarezzando lentamente le coscie di Jisung con entrambe le sue mani.

Jisung annuì, chiudendo gli occhi al percepire quella sensazione a cui era ormai abituato, riaprendoli subito dopo quando Minho gli alzò le braccia per poi poter sfilare la sua maglia facilmente. Le sue labbra tornarono a contatto con la sua pelle, sospiri che lasciavano la bocca di Jisung. Le sue dita sfiorarono appena le sue clavicole, spostandosi da destra a sinistra e poi scendendo più in basso, tornando a posare le sue mani sui suoi fianchi.

Jisung rabbrividì, decidendosi a chiudere gli occhi definitivamente e fidarsi ciecamente di Minho. Non se lo aspettava quando l'altro ragazzo si sporse con il viso verso il suo petto, trovando con le labbra uno dei suoi capezzoli, soffiandoci sopra prima per qualche secondo prima di iniziare a leccarlo.

Gli sembrava come se Minho sapesse esattamente quello che stava facendo, ma la verità era che non ne aveva la minima idea. Il suo unico desiderio in quel momento era vederlo star bene, sentire i suoi ansiti sempre più forti che dimostravano il fatto che fosse al settimo cielo. Si fermò dopo un po', notando che Jisung aveva riaperto i suoi occhi e lo stava osservando silenziosamente.

–Jisung.– sussurrò, spostandosi per dargli un bacio sulle labbra. –Cosa c'è? Ti dà fastidio?–chiese poi, tornando ad accarezzare le sue cosce.

–No, non è quello.– rispose, abbassando lo sguardo sulle mani del suo ragazzo.

Minho gli afferrò delicatamente un polso, sistemando la mano di Jisung sulla sua altra mano. –Qualunque cosa. Non voglio che tu ti senta in imbarazzo. Ti puoi fidare di me, lo giuro. Anche se vuoi smettere, mi va bene qualsiasi cosa.

–Perché sei così dolce?– mormorò Jisung, confuso su quel modo che l'altro ragazzo aveva di farlo sentire così amato anche se quello che stavano facendo sarebbe teoricamente dovuto essere, secondo molte persone, puramente fisico.

Minho sorrise, non distogliendo lo sguardo neppure un attimo. –Perché mi piace. E poi, voglio che tu ti senta completamente a tuo agio con me. Non è un'opzione, è un requisito.

–Lo sono. Sono a mio agio.

–Ne sono felice.– disse Minho, lasciando andare il polso di Jisung per poggiare la mano sul suo viso e dargli un altro bacio, indugiando sulle sue labbra un po' più a lungo, prolungando quel contatto deciso ma delicato al tempo stesso.

Jisung prese più forte l'altra mano del ragazzo, portandola verso un certo punto del suo corpo. Minho aprì gli occhi, spostandosi da lui e abbassando lo sguardo verso la sua mano coperta da quella di Jisung, la sua erezione ben visibile sui jeans che stava indossando. Ci passò le sue dita sopra, sentendolo sospirare, poi iniziando a slacciare i suoi pantaloni.–Posso?– chiese, per essere sicuro.

Jisung annuì, sentendo le sue guance colorarsi di un rosso ancora più scuro. Non sapeva se fosse per una qualche sensazione di imbarazzo più forte di lui, o se fosse una reazione involontaria del suo corpo a tutti quegli stimoli.

Minho finì di slacciare i suoi jeans, tirando giù la cerniera e spostando la sua mano al di sotto dei suoi boxer, stringendo la sua lunghezza tra le sue dita e tirandola lentamente e con cura fuori dai pantaloni, allentando poi la presa e strofinando il pollice sulla punta. Jisung ansimò più forte, tornando a chiudere gli occhi perché a quel punto tenerli aperti era troppo difficile. Quelle sensazioni erano così forti, non solo per quello che Minho stava facendo, ma principalmente per il fatto che fosse Minho.

La sua mano si spostò dalla punta alla base, tornando indietro, poi ricominciando da capo. I suoi movimenti erano lenti, ma precisi, la pelle della sua mano appena a contatto con quella di Jisung. Sapeva che lo stava facendo impazzire così, lo capiva dai primi gemiti che avevano iniziato ad uscire dalle sue labbra.

Quando poi decise di lasciar stare il suo giochino di pazienza e afferrò più forte la sua erezione, iniziando a spostare la sua mano molto più veloce, Jisung si lasciò andare del tutto, lasciando le labbra aperte così che potesse uscirne qualsiasi verso il suo corpo avesse deciso di far uscire.

Voleva continuare, il suo corpo gli chiedeva solo quello, ma nella sua testa si formò invece un altro pensiero. –Minho.– sussurrò, cercando la sua mano con gli occhi ancora chiusi, riuscendo ad aprirli solo quando il ragazzo si fermò. Riprese fiato per un po', sentendo le mani di Minho spostarsi per accarezzarlo di nuovo sulle cosce.

–Non voglio venire così.– ammise. –Voglio..farlo con te.

Minho annuì, dandogli un bacio veloce. –Tieniti forte.– disse, sorridendogli.

–Aspetta..cosa-

Minho si sporse verso il margine del divano su cui erano ancora seduti, spostando le mani sotto al sedere di Jisung e tenendolo mentre si alzava in piedi, portandolo verso il letto e sporgendosi in modo che potesse stendere tranquillamente il ragazzo di schiena. –È un bene che tu me l'abbia chiesto.–disse, tirandosi su per togliersi la maglia e iniziando poi a slacciarsi i pantaloni. –Non riuscivo più ad aspettare.– concluse poi, lasciando cadere i pantaloni a terra e togliendosi anche i boxer, facendo lo stesso con Jisung poco dopo.

–Perché non me l'hai detto?– chiese Jisung, accarezzandogli il viso mentre l'altro ragazzo gli baciava il collo un'altra volta tra le tante.

–Non sapevo se tu lo volessi.– disse, fermandosi a guardarlo negli occhi.

–Siamo in due in questa relazione e se non avessi voluto ti avrei detto soltanto di no. Vorrei che tu ti fidassi di me quanto io mi fido di te.

–Mi fido di te. Ho solo paura di fare un casino.– ammise.

–Non farai un casino.– lo rassicurò Jisung, portando le sue mani sulla sua nuca, intrecciando le dita tra i suoi capelli. –Minho.

–Mhm?

Lasciò andare una mano solo per un attimo, picchiettando l'indice sul suo stesso collo. –Sono tuo.

Minho sorrise, dandogli un bacio sul collo, nel punto che Jisung aveva appena toccato. –Non sei mio, sei una persona, non un oggetto.

–Sono tuo. Sono solo tuo. Voglio solo te. Voglio solo essere tuo. Mi fai sentire felice. Mi fai stare bene. In ogni momento.

–Jisung..

Il suo cuore gli stava esplodendo nel petto. Era passato così tanto tempo da quando aveva sentito una persona parlargli così onestamente, dirgli quelle parole. Tutte le sue esperienze passate erano delle bugie, ma quella volta no. Era tutto vero. Jisung lo amava davvero. Era per quello che voleva essere "suo".

–Quei segni rossi che hai lasciato quel giorno sul mio collo...voglio che tu lo faccia di nuovo. Voglio che tu li veda e che tu ricordi il fatto che sarai l'unico a poterli fare. Perché io voglio che sia così. Voglio andare in giro senza preoccuparmene e lasciare che gli altri li vedano e che sappiano che per me tu sei l'unica persona.

Minho non rispose, avvicinandosi soltanto al suo collo come gli aveva chiesto e iniziando a succhiare la pelle tra le sue labbra, sentendo la presa delle dita di Jisung sui suoi capelli farsi più forte. Si spostò da punto a punto, facendo attenzione a non stare a contatto con la sua pelle per troppo tempo in modo che i succhiotti sarebbero potuti andarsene dopo meno tempo della prima volta che li aveva fatti. Contento del suo lavoro, si spostò poi sulle labbra di Jisung, dandogli un altro bacio lento.

–Fallo anche tu.– disse poi, maledicendosi per il pensiero di cui si sarebbe probabilmente pentito, dal momento che non era abituato ad andare in giro con dei succhiotti, e aveva paura che i suoi amici lo prendessero in giro, ma lasciando in ogni modo che Jisung si avvicinasse a lui e facesse lo stesso. Lasciò andare un sospiro, sentendo quella sensazione di calore in un altro punto ancora del suo corpo. Non sapeva come avesse fatto a non essere impazzito totalmente di già, né come Jisung fosse così paziente, ma d'altro canto avrebbe voluto che quel momento non terminasse mai.

Rimase a guardarlo per qualche istante, quando il ragazzo si era staccato dal suo collo e si era tornato ad appoggiare contro il materasso, sotto di lui.

–Sei stupendo.– disse senza neppure pensarci, accarezzando il suo viso.

È questo che significa fare l'amore con qualcuno?

3 am | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora