15

5.3K 367 348
                                    

Minho ha parlato di me ai suoi amici??

Era l'unico modo, l'unico motivo per cui avrebbe potuto conoscere il suo nome.

"Non fare casini. Stai attento a quello che fai."

–Jisuuuuung!

Qualcuno gli si lanciò contro, abbracciandolo con tutte le sue forze.

–Felix?? Cosa ci fai qua?– chiese, seguendo con lo sguardo il suo amico.

–Si può sapere perché sei vestito così? Fa così caldo!– disse, afferrando il suo cappuccio e abbassandolo.

Jisung sussultò, scattando indietro da lui e rimettendo il cappuccio al suo posto. –Mi sono preso il raffreddore.

–Mhm?? Ma di solito anche quando hai il raffreddore vai in giro in maniche corte!

–Beh, per una volta voglio guarire invece che star male per una settimana intera!– esclamò con un po' troppa enfasi. –Comunque, devo andare.

–Ci vediamo dopo? Hai una pausa?– chiese Felix, gli occhi supplicanti.

Jisung sospirò. –Tra due ore. Ti aspetto al solito posto.

–EEEyy! A dopo!– disse prima di sparire dalla sua vista, ricorrendo qualche altro suo amico che aveva riconosciuto.


Come aveva pensato al primo giorno, quando Seungmin l'aveva portato in quel luogo, Jisung aveva cominciato a recarsi spesso in quel giardino durante le sue pause. Di solito si metteva ad ascoltare musica, o a giocare con il cellulare, o a guardare l'acqua scendere nella fontana. Ma quel giorno era in compagnia di uno dei suoi amici.

–Che ne dici di cercarti un ragazzo?– gli chiese, dondolando le gambe mentre era seduto vicino a lui su quella panchina.

–Non mi serve un ragazzo.– rispose Jisung.

–Non ti "serve" nemmeno ascoltare musica, ma lo fai lo stesso. Sai, un giorno hai iniziato a farlo, ad ascoltare musica, intendo. E non hai smesso. Perché ti piace farlo.

–Quindi?

–Quindi magari se trovi un ragazzo che ti ami e che ti piaccia davvero, potresti non voler più dire di no.

–Sai, certe volte non ti capisco davvero Felix. Non sei tu quello che continua a dirmi di stare alla larga da Minho? E allora perché mi chiedi perché non mi trovo un ragazzo, ora?

–Perché parli di Minho, ora?– chiese Felix, assottigliando gli occhi mentre lo guardava. –Allora è vero, provi qualcosa per lui?

–No.– rispose soltanto Jisung, infilandosi un auricolare nell'orecchio, pronto ad andarsene non appena il suo amico si fosse spinto troppo in là con le sue domande. Era una situazione un po' delicata quella, doveva stare attento.

–L'unico motivo per cui lo faccio è che non mi fido di lui. Non è che non mi fido dei ragazzi in generale. Altrimenti rimarresti single a vita, e pure io.

–Non faccio ciò che mi dici tu, Felix.

–Lo so. È giusto così. Sto solo cercando di darti qualche consiglio. Lo sai che ho ragione su questo tipo di cose.

Era vero. L'intuito di Felix a volte era davvero assurdo. Riusciva a leggere non solo situazioni, ma anche persone in un solo sguardo, comprendendo immediatamente ogni minimo dettaglio.

–Va bene. Ma comunque, non voglio un ragazzo. Non..non credo di essere pronto. Non ancora.

Il suo sguardo cadde per terra, sui ciottoli del sentiero. Era difficile lasciar andare tutto.

–Quello era un figlio di puttana, okay? Non tutti sono così, te lo giuro.

–Allora perché tu sei ancora single?

–Perché non ho ancora trovato la persona giusta. Ma almeno ci sto provando. Se non ci provi, non riuscirai mai a trovarla. Non vuoi proprio? Se vuoi cerco qualcuno per te!

–Passo.

–Mhm, okay. Non insisto. Comunque, perché non ti togli la sciarpa, fa caldo e c'è il sole ora!–esclamò il ragazzo, sorridendo.

Prima che potesse accorgersi di cosa stesse succedendo, Jisung si ritrovò senza sciarpa, con il cappuccio abbassato. Non stava prestando attenzione al suo amico, quindi non aveva minimamente previsto cosa avrebbe fatto. Sussultò, coprendosi il collo con le mani e tirandosi su il cappuccio di nuovo, strattonando via la sua sciarpa dalle mani di Felix.

–Jisung?

Sospirò, aspettando che l'amico parlasse. Perché lo sapeva che aveva altro da chiedergli. A quel punto era inutile, e tanto, se ci pensava, prima o poi avrebbe dovuto dirglielo.

–Cosa..sono quelli?

–A te cosa sembrano?– chiese scocciato, girando il viso dall'altra parte.

Felix controllò che non ci fosse nessuno vicino a loro, prima di alzarsi in piedi e abbassarsi leggermente, appoggiando le mani sulle spalle del suo amico. –Jisung, tu..hai fatto sesso con qualcuno?

–Sì, e allora?– chiese, mentre tentava di rimettersi a posto la sciarpa, ignorandolo.

–Era lui, vero? L'hai fatto con lui. Minho.

Sospirò di nuovo. –Sì.

Felix raddrizzò la sua schiena. Le sue mani erano strette a pugno lungo i suoi fianchi.

–Felix?

–Lo uccido. Io lo uccido.– disse, tentando di recarsi chissà dove, ma venendo trattenuto da Jisung, che lo afferrò prima che potesse fare danni.

–Perché? Perché mai dovresti ucciderlo? Eh? Calmati.

–Perché me lo stai chiedendo? Era quella sera, vero? Sei tornato con lui e ti ha portato nel suo appartamento. È per quello che cercavi di nascondermelo, vero? Perché tu non volevi nemmeno farlo.

–Felix, calmati ho detto.– disse, a voce più alta. –Siediti. E lasciami parlare.

–Perché non me lo hai detto prima?

–Secondo te? Ti sembra qualcosa di cui parlo facilmente? Non sono come te Felix, certe cose preferisco tenermele per me. Si può sapere che problema ci sia? Tu fai sesso con chi vuoi, quando vuoi, e quando scopri che l'ho fatto anch'io, una sola volta dopo chissà quanto tempo reagisci così? Ti sembra normale? Cosa dovrei fare io? Stavo cercando di nasconderlo perché mi imbarazzava, Felix.

–Ma tu..tu non sei il tipo da fare sesso con persone a caso. Tu vuoi fidarti delle persone, me l'hai sempre detto. 3 anni fa, quando mi parlavi di quanto fossi felice di aver trovato una persona come il tuo ragazzo e che ti sentivi al sicuro con lui e che ne avevi bisogno..perché ti ha sempre dato fastidio anche solo quando io ti abbracciavo. Non volevi essere toccato da nessuno. E ora lasci che una persona qualunque lo faccia?

–Non sono più lo stesso di tre anni fa.

–Sei sicuro che non ti abbia costretto?

–Felix.

Prese un respiro profondo, mordendosi il labbro. Sapeva che lo stava facendo perché ci teneva a lui, ma stava diventando un po' troppo. Quel modo in cui si comportava, in cui era troppo protettivo nei suoi confronti. Si conoscevano da un sacco di tempo, quindi era normale. Lui lo aveva visto star male per un sacco di tempo, quindi era normale.

–Sono stato io ad iniziare. Sono stato io a baciarlo, sono stato io ad entrare nel suo appartamento con lui. No, non mi ha spinto, non mi ha tirato con lui, non mi ha neppure chiesto di entrare con lui. Sono stato io ad aprire la porta. Mi ha anche chiesto se fossi sicuro prima di iniziare e io gli ho risposto di sì. No, non è vero. Ho annuito e basta e lui mi ha chiesto di rispondere con un sì o un no. Non puoi nemmeno immaginare quanto sia stato attento ad ogni singola cosa. È stato gentile, non il mostro che tu pensi che sia. E non m'importa se domani o oggi stesso lo farà con un'altra persona. Non era nei miei piani l'avere una relazione con lui comunque.

Jisung si alzò in piedi, camminando via dall'amico, imbarazzato da tutto quello che gli aveva appena detto.

3 am | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora