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Quando si risvegliò, sentì un certo peso sul petto, accorgendosi solo dopo un po' che Minho si era addormentato su di lui. Non era pesante, affatto. Le sue braccia lo circondavano, il suo corpo stava a malapena sul letto, come se stesse per cadere da un momento all'altro.

–Minho.– sussurrò, quando se ne accorse. Lo tirò di un po' verso di sé, cercando di uscire dal letto senza schiacciarlo nel processo.

–Jisung.– mormorò, aprendo gli occhi lentamente.

–Stavi cadendo.– disse il ragazzo, ridacchiando.

–Mhm.

Minho si alzò in piedi, passandosi una mano tra i capelli e stropicciandosi gli occhi. Jisung rimase imbambolato a guardarlo per qualche istante, poi risvegliandosi dai suoi pensieri.

–Me ne vado subito, volevo solo..che tu dormissi bene.– disse, sorridendogli.

Jisung arrossì leggermente, abbassando la testa. –Grazie.

Non se lo aspettava affatto quando le braccia dell'altro ragazzo lo circondarono di nuovo, attirandolo  a sé. Fu un abbraccio veloce, qualche secondo più tardi si allontanò senza dirgli nulla, uscendo dall'appartamento.


–Felix, credo che ci sia qualcosa di strano.– disse Jisung, mentre camminava con l'amico per un corridoio dell'università.

–Di che parli?– chiese, continuando a mangiare la sua merendina, completamente disinteressato.

–Sento molti occhi addosso. Molti più del normale.– mormorò Jisung, guardandosi intorno.

–Beh, che ci vuoi fare, se siamo così attraenti qualcuno ci dovrà ben guardare.

–Ahh, dico sul serio, idiota!– disse Jisung, innervosendosi.

Da quando era entrato in quel posto, si era accorto del fatto che molte persone si fossero fermate a guardarlo. Come se avesse fatto qualcosa di particolare. Come se ci fosse qualcosa di interessante in lui. E in quel corriodoio di preciso. In quel momento più che in qualsiasi altro.

–Magari è solo una sensazione. Sono sicuro che non ci sia nulla di strano, perché dovrebbero fissarti?

Jisung afferrò il braccio dell'amico, tirandolo con sé verso uno dei bagni. Una volta oltrepassata la porta, anche alcuni degli studenti all'interno di quella stanza lo stavano fissando.

–Sto diventando pazzo.– sussurrò Jisung.

–Okay, qualcosa non va per davvero.– disse Felix, passando un braccio attorno alle spalle dell'amico. –Andiamo via da qua.

Felix trascinò l'amico in uno dei posti più vuoti che avrebbe potuto trovare: uno dei giardini, dato che pioveva pure. I due ragazzi camminarono per un po' con i loro ombrelli sotto alla pioggia. Felix cercò di distrarre dalla strana situazione il suo amico, finché non arrivò l'ora delle loro lezioni. Dovevano per forza separarsi.

–Avrei dovuto chiamare Seungmin!

–Non preoccuparti, non mi può succedere nulla comunque..sono all'università..

Lo stava dicendo ad alta voce più per convincere se stesso che per altro.

Si diresse verso la sua aula, evitando gli sguardi delle persone intorno a sé. Dopo qualche passo, fu fermato da una ragazza.

–Hey!

Jisung la guardò confuso. –Chi sei?

–Chi sei tu, piuttosto! Mi è giunta una certa voce..

3 am | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora