Quella mattina Jisung era uscito dall'appartamento di Minho in fretta, tornandosene al suo senza guardarsi indietro neppure una volta, e quindi non accorgendosi di un piccolo dettaglio: una persona stava salendo le scale. Una persona che l'aveva visto. Una persona che avrebbe bussato alla porta di Minho, ma aveva deciso poi di non farlo.
Il poco tempo rimasto lo fece correre di qua e di là, non lasciandogli neppure un secondo per pensare a tutto quello che era successo. Doveva prepararsi per andare all'università, e così fu. Incontrò anche Seungmin a metà strada, quindi riuscì a stare concentrato sulla conversazione con lui, non parlandogli assolutamente di quello che era successo. In realtà, il ragazzo pensava che forse sarebbe stato meglio confidarsi con qualcuno, ma non sapeva di quale dei suoi amici potesse fidarsi di più. Felix? E se avesse fatto una delle sue solite scene? Seungmin e Jeongin, che però non lo conoscevano così bene?
Finì per stare solo un altro pomeriggio, perso tra i suoi pensieri.
–Credo di essere impazzito.– disse, rotolandosi sul letto.
Si alzò in piedi, camminando poi verso il tavolo e sbloccando lo schermo del suo cellulare. Senza nemmeno accorgersi di quello che stava facendo, aprì l'applicazione dei contatti, scorrendo la lista dei nomi di persone di cui aveva salvato il numero, fino ad arrivare alla m.
Non credo lascerai la mia testa facilmente.
Prese un grande spavento quando la schermata di una chiamata in arrivo ricoprì i contatti che stava guardando prima.
–Oh? Mi sta chiamando?
Afferrò il cellulare, sedendosi di nuovo sul letto e rispondendo alla chiamata, portando il telefono all'orecchio destro.
–Hey.
–Uhm..ciao.
–Ti va di farmi un po' di compagnia?
Jisung deglutì, giocando con la manica della maglia con le dita della mano che non era occupata. –Sì, in realtà..mi stavo annoiando.– ammise.
–Ti aspetto.– disse Minho, e sembrava come se la sua voce si fosse colorata.
–Arrivo subito.
Scattò in piedi, lanciando il cellulare sulle coperte e correndo a cercare qualcosa da indossare. Il fatto era che in realtà si era messo il pigiama non appena era tornato a casa, sicuro che non la avrebbe lasciata. Ma i suoi piani erano cambiati, evidentemente. Si mise la prima cosa che gli capitò, ritrovandosi ad affogare in una felpa un po' troppo grande. Si diede un'occhiata veloce allo specchio, indossando le sue scarpe e afferrando le chiavi in fretta, chiudendo la porta e scendendo le solite scale.
Un campanello dopo, il viso di Minho era di nuovo davanti al suo.
–Non pensavo saresti arrivato così presto.– disse, aprendo la porta e invitandolo ad entrare.
–Beh, cosa avrei dovuto fare? Passare minuti a decidere cosa mettermi? Non credo ti interessi. E non è che stiamo uscendo insieme comunque.
Minho deglutì, ridendo per mascherare quanto fosse in realtà nervoso. –Quella felpa ti sta bene lo stesso.– commentò. –Sprite?– gli chiese, appoggiando una lattina sulla penisola.
Una volta a Minho non piaceva quella bevanda, ma per qualche motivo quando visitava la casa dei suoi amici ne avevano una scorta immensa nel frigo, e ogni volta ne beveva una.
Jisung annuì, sedendosi davanti a Minho. –Oggi piove.– disse, guardando fuori dalla porta finestra.
–Già. Cosa ne pensi della pioggia? Ti piace? Ti dà fastidio?– gli chiese, cercando di trovare qualche argomento per conversare, pur essendo qualcosa di stupido.

STAI LEGGENDO
3 am | minsung
Fanfiction"Non riuscivo a capire perché continuavo ad innamorarmi di persone che erano interessate solo al mio corpo." Jisung inizia a frequentare una nuova università e ben presto viene a conoscenza del gruppo più adorato fra tutti gli studenti, composto da...