–Torno subito.– disse Minho, staccandosi da lui ed alzandosi in piedi, spostandosi tranquillamente nella stanza quasi totalmente buia. Jisung sentì la porta del bagno aprirsi e chiudersi poco dopo, quando l'altro ragazzo era ormai di ritorno. Accese la lampadina sul comodino, trovando gli occhi di Jisung. Il ragazzo aveva in mano un piccolo asciugamano che sembrava essere leggermente bagnato, e stava indossando un paio di boxer diversi da quelli che aveva prima. –Spero non ti dia fastidio..se è così, dimmelo soltanto.– disse, poggiando una mano sulla coscia di Jisung, poi spingendo delicatamente, aprendo le sue gambe e passando l'asciugamano sulla sua pelle, ripulendolo con cura.
Jisung alzò gli occhi, fissandoli sul volto di Minho. La sua espressione era seria, ma non quel tipo di "serio" di quando qualcosa non va come dovrebbe. Era concentrato su quello che stava facendo, ma sembrava tranquillo allo stesso tempo. Chiuse gli occhi, la sensazione delle carezze dell'altro ragazzo che lo facevano sentire quasi assonnato. Fare sesso consuma molta energia effettivamente, non riusciva nemmeno ad immaginare come fosse per Minho, che ogni volta faceva la maggior parte del "lavoro". Ma stava ancora facendo altro per lui.
Lasciò cadere l'asciugamano per terra. Le sue mani si spostarono di nuovo sui suoi fianchi, si riavvicinò a Jisung, dandogli un altro bacio.
–Tieni.– disse poi, porgendogli i suoi boxer. –Beh, suppongo tu possa anche non indossarli, ma pensavo ti sentissi più a tuo agio così.
Jisung sorrise. –Sì, è meglio.
Minho si grattò la nuca, distogliendo lo sguardo come se non avesse già visto l'altro ragazzo nudo più volte.
–Grazie.– disse Jisung.
Minho alzò le coperte del suo letto, afferrando delicatamente un braccio di Jisung per invitarlo ad entrare nel letto. Ma non soltanto. Il ragazzo fece passare poi le sue braccia intorno al corpo di Jisung, attirandolo a sé e abbracciandolo forte.
–Minho? Tutto bene?
Non si aspettava tutto ciò da lui. Non si aspettava che fosse freddo, perché non lo era mai stato, ma non si aspettava neppure che fosse così dolce e affettuoso, in un certo senso. Jisung si ritrovò a pensare che forse era quello di cui aveva bisogno. Era lì con una persona abituata a one night stands, che sicuramente non erano interessati a nulla di emotivo.
–Mhm.– annuì Minho, dandogli un bacio sulla spalla spoglia.
–Non te ne andare.
Era un sussurro. Lo sentì appena, anche se le sue labbra erano così vicine al suo orecchio.
Non te ne andare.
Jisung lo strinse più forte. –Non me ne andrò.
Le mani di Minho si stavano ancora muovendo lentamente sulla sua pelle. Delle lente carezze che lo stavano aiutando a rilassarsi completamente. Chiuse gli occhi, sentendo la presa dell'abbraccio farsi meno forte. La schiena di Minho trovò il materasso, Jisung appoggiò la testa sulla sua spalla, lasciando che il sonno lo raggiungesse.
–Buonanotte.– fu l'ultima cosa che sentì, prima di addormentarsi del tutto.
Una canzone raggiunse le orecchie di Jisung, facendolo scattare dal letto, senza realizzare dove fosse. –Sono in ritardo.– disse, spalancando gli occhi.
–No, non lo sei.– disse Minho, tirandosi su molto più lentamente, sorridendogli.
Fu in quel momento che ricordò. Ricordò tutti gli eventi del giorno prima. Era arrivato lì per parlare, solo parlare. Avevano avuto una qualche conversazione, guardato un film insieme e poi..l'avevano fatto. Di nuovo. E di nuovo per "colpa" sua.
–Oh..giusto. Sono qui.
Minho fermò la sveglia, accendendo la lampada sul suo comodino e tornando con lo sguardo sull'altro ragazzo. –Dormito bene?
Jisung distolse lo sguardo, arrossendo.–Sì. Sì, certo. T-tu?
–Mhm. Ho dormito bene.– rispose, alzandosi dal letto e afferrando dal pavimento i vestiti di Jisung, porgendoglieli subito dopo, poi aprendo dei cassetti di un mobile e tirandone fuori dei vestiti per lui, mettendoseli immediatamente, anche se probabilmente se li sarebbe comunque tolti per farsi una doccia non appena l'altro ragazzo sarebbe andato.
–Vuoi..fare colazione qui o..
–Credo tornerò al mio appartamento. Devo prepararmi, penso ci metterò un po' e..non lo so, non voglio arrivare tardi.
–Certo.– disse Minho, annuendo e camminando verso il lavello, afferrando un bicchiere, riempiendolo d'acqua.
Jisung si alzò dal letto, indossando velocemente i suoi vestiti e guardando in giro per la stanza, infilandosi una mano in tasca per cercare le sue chiavi. Erano ancora lì. Sospirò, chiedendosi cosa fare. Minho si girò verso di lui, finendo di bere il suo bicchiere d'acqua e appoggiandolo su un mobile dalla cucina, camminando verso l'altro ragazzo.
Jisung gli sorrise leggermente. –Allora..io vado..credo?
Minho annuì. Jisung si avvicinò a lui senza dire nulla, abbracciandolo. Non sapeva cosa stesse facendo, non sapeva cosa ci fosse tra lui e Minho, ma comprendeva che probabilmente aveva bisogno di quell'abbraccio. O perlomeno, gli sarebbe piaciuto riceverne uno.
–Vado.– ripetè, girandosi impacciatamente, camminando verso la porta, fermandosi un attimo per mettersi le scarpe.
–Jisung!
Si bloccò prima di afferrare la maniglia, per poi aprire la porta che sapeva fosse aperta perché aveva sentito l'altro ragazzo aprirla poco prima. –Mhm?
–Vuoi un passaggio per l'università, più tardi?
Jisung ci pensò su un attimo. –Penso di aver bisogno di un po' di tempo per me.
Minho sorrise, abbassando lo sguardo. –Sì, ha senso. Ci vediamo allora.
–Certo, ci vediamo.– rispose Jisung, aprendo la porta e chiudendosela alle spalle il più velocemente possibile perché non voleva più stare neppure un secondo in più in quell'appartamento. Quell'atmosfera era troppo tesa.
Minho rimase in piedi a fissare quel bicchiere vuoto per minuti, incapace di muoversi. Non riusciva nemmeno a capire perché avesse fatto tutte quelle cose per quel ragazzo. Sospirò, sedendosi su uno sgabello vicino alla semipenisola, appoggiando i suoi gomiti sulla superficie liscia, prendendo la testa tra le mani.
Stava lentamente cominciando a realizzare.
Il suo sorriso. La sua voce. Quel modo in cui gli aveva parlato quelle poche volte in cui l'aveva fatto. Quel modo in cui si era aperto a lui la sera prima, ringraziandolo di quello che aveva fatto per lui e dicendogli la verità su ciò che era successo nel suo passato. Quel "onestamente, non mi piace questo tè.". Il fatto che avesse passato tutta la sera con lui, aiutandolo a pulire il suo appartamento. Quel bacio che gli aveva dato dopo aver visto quel film.
Si morse un labbro, ricordando quel "non te ne andare" che gli aveva detto prima di addormentarsi. Era rimasto con lui tutta la notte. E non era la prima volta che lo faceva.
–Non posso fidarmi così facilmente.– disse, sospirando, lo sguardo lontano sulla luce del sole che iniziava ad entrare dalla porta finestra.
Però..
Perché voleva avvicinarsi a lui così insistentemente? Perché sentiva quel desiderio così forte di volerlo proteggere? Perché il suo cuore batteva così forte non appena incontrava i suoi occhi? Pensava fosse ancora distrutto per quello che gli era successo recentemente, eppure forse qualcuno era riuscito a distrarlo dal dolore.
Non penso di essermi mai sentito così..o perlomeno..sono passati anni dall'ultima volta..
–Credo di aver capito.– disse, sorridendo perché ormai sentiva di volersi arrendere alla realtà.
Lasciò ricadere le braccia, alzando la testa.
–È amore, quello che provo.
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3 am | minsung
Fanfiction"Non riuscivo a capire perché continuavo ad innamorarmi di persone che erano interessate solo al mio corpo." Jisung inizia a frequentare una nuova università e ben presto viene a conoscenza del gruppo più adorato fra tutti gli studenti, composto da...