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Un altro anno. Un nuovo posto. Un'università diversa, un appartamento diverso. Gli stessi amici.

Jisung era grato del fatto che avesse avuto l'opportunità di trasferirsi al secondo anno e di poter frequentare lo stesso corso di Seungmin. Le preoccupazioni che aveva erano lievi, non opprimenti come quelle che lo tormentavano nel luogo in cui aveva studiato precedentemente.

Non si aspettava di avere problemi con delle altre persone, ad una certa età tutti dovrebbero essere maturi, ma evidentemente il mondo non era così armonico quanto avrebbe voluto che fosse.

–Se ti serve qualcos'altro, chiamami. Vivo qui vicino comunque, mi ci vorranno pochi minuti per arrivare.– disse Seungmin, appoggiando una scatola sul pavimento del nuovo appartamento di Jisung. I suoi genitori si erano assicurati del fatto che non dovesse avere alcun coinquilino, e Jisung non poteva essere più felice della loro decisione. Non andava facilmente d'accordo con le persone.

–Okay! Ci vediamo allora. Probabilmente passerò le prossime giornate rinchiuso a pulire e a riordinare tutto.

Seungmin gli sorrise. –Vedi di non sforzarti troppo!– disse infine, salutandolo e uscendo, lasciandolo solo.

Il ragazzo si guardò intorno. Quel monolocale non era granché, piuttosto piccolo e i mobili disposti in quel modo quasi casuale non aiutavano affatto, ma non poteva lamentarsi. Almeno era solo. La porta d'ingresso apriva su un breve corridoio che portava nella stanza principale. Mobili della cucina da una parte, contro la parete dietro a cui si trovava il bagno, la cui porta era situata nel piccolo corridoio all'ingresso; un letto singolo a poco più di un metro di distanza, una grande finestra che però aveva le tapparelle abbassate, un tavolino addossato contro l'altro muro, accompagnato da una singola sedia, piuttosto deprimente. No, non c'era una tv né niente del genere, ma non gli importava più di tanto. Aveva comunque il suo pc ed era l'unica cosa che gli serviva.

Il resto dello spazio era ingombro dalla quantità esorbitante di scatoloni che aveva dovuto utilizzare per il trasloco.

–Meglio che inizio subito.– disse, sospirando e aprendo la prima scatola.


Qualche ora di pulizia più tardi, si buttò sul letto ormai fatto. La sua pancia brontolava, ma il solo pensiero di doversi cucinare qualcosa lo stancava.

Sarà stata davvero una buona idea quella di venire a vivere da solo?

Lontano da lui, appoggiato sul tavolo, il suo cellulare prese a suonare.

–Ahhh, devo pure alzarmi ora! Mi sono appena disteso...– si lamentò il ragazzo, sforzandosi di rimettersi in piedi e afferrando il telefono qualche passo più tardi. –Che c'è?

–Uh, hey, stai bene Jisung? Sembri un po' di cattivo umore..

–Sì, sì, sto bene. Sono solo stanco, Felix.

Quest'ultimo rise. –Hai mangiato qualcosa? Sono con Jeongin, se vuoi passiamo da te. Andiamo a prendere qualcosa e mangiamo tutti insieme nel tuo appartamento.

Per quanto l'idea gli piacesse, siccome non avrebbe dovuto sforzarsi minimamente per quella cena, la vista del disordine accanto a sé gli faceva quasi passare la fame. –Forse è meglio se esco da qua. È davvero un casino. E poi ho solo una sedia, dove volete mangiare, sul mio letto?

–Non è un problema! Dai, non ti preoccupare, sarai stanco morto a sto punto!– insistette Felix. –Mi fido di te e del tuo odio per la polvere.

–Mi arrendo, allora. Cosa mi prendete?

–La prima cosa che notiamo mentre camminiamo verso casa tua.– rispose.

–Oh..uhm..okay? Vi aspetto, allora. Però promettimi una cosa.

3 am | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora