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Jisung chiuse gli occhi, rilassandosi completamente sentendo il calore dell'acqua sulla sua pelle e le carezze gentili di Minho. Gli piaceva sempre fare la doccia, a volte dimenticava l'esistenza del mondo solo perché quella sensazione dell'acqua calda aveva il potere di fargli dimenticare ogni problema nella sua vita, almeno per un po'. Ma quel momento, stare con gli occhi chiusi, appoggiato a quella che probabilmente avrebbe potuto definire la sua persona preferita, non era paragonabile a nessun altro attimo. Non voleva uscire, ma sapeva di avere alcune cose che doveva fare quel giorno. Sarebbe dovuto tornare al suo appartamento, anche se non voleva farlo.

–Vieni.– disse Minho, staccandolo da sé delicatamente e facendosi seguire, afferrando poi un lungo asciugamano e circondandoci Jisung, facendo lo stesso per sé stesso, solo con un accappatoio.

–Torno subito.– disse poi, uscendo dal bagno per un attimo solo per poi ritornare con dei vestiti tra le mani. –Non ti ho fatto scegliere, ma ho preso qualcosa di comodo.– disse poi, mostrandogli una felpa larga e dei pantaloni altrettanto larghi.

–Meglio così.– disse Jisung, contento, sapendo già che ci avrebbe dormito quella notte.

I due ragazzi si rivestirono, ridendo insieme quando Jisung schizzò in giro l'acqua dai suoi capelli, scuotendo la testa a destra e a sinistra.

Poco più tardi, quando erano a posto, uscirono dal bagno. Minho si affrettò a prendere una borsa e riempirla con i vestiti di Jisung. –Devi andare?– gli chiese, notando il modo in cui stava prendendo il suo zaino da dove l'aveva lasciato.

–Sì..ho un paio di cose da fare.– disse Jisung, distogliendo gli occhi da lui perché solo il guardarlo gli faceva venire ancora più voglia di rimanere. Non voleva staccarsi da lui, ma doveva farlo.

–Va bene.– disse Minho, camminando verso di lui e porgendogli la borsa, poi abbracciandolo forte.

Ti amo. Dillo. Dillo e basta.

Rimase bloccato a fissare il suo viso per vari istanti, senza riuscire a spiccicare parola. Si odiava. Si odiava così tanto in quel momento.

Perché non riesco a dirglielo?

–Allora io vado.– disse Jisung, sporgendosi verso di lui solo per dargli un bacio veloce.

–Mhm.– annuì Minho, sorridendogli come un'idiota.

La porta del suo appartamento si richiuse. Era solo di nuovo. I ricordi dell'intera giornata lo colpirono come un proiettile. Erano successe così tante cose che non riusciva a processarle tutte insieme, ma era felice che le cose tra lui e Jisung stessero andando così bene.

Sì, credo proprio che questo sia amore.

Sorrise senza volerlo, spostandosi verso la sua cucina per prepararsi qualcosa da mangiare per cena, siccome ormai era abbastanza tardi.


Jisung arrivò nel suo appartamento, lasciando ricadere lo zaino e la borsa con i vestiti per terra e camminando fino ad arrivare davanti al suo letto, buttandocisi sopra e stringendosi nella felpa di Minho. Il suo profumo lo circondò, al punto che lo percepiva ogni volta che inalava un po' d'aria.

Si forzò ad alzarsi poco più tardi, preparando velocemente la sua cena e sbrigandosi a fare ciò che doveva fare perché mancava poco tempo ormai perché fosse notte. Non gli dispiaceva restare sveglio fino a tardi, ma sapeva che i suoi pensieri non lo avrebbero lasciato in pace un attimo.

Tutto quello che era successo scorreva nella sua testa, facendolo sorridere involontariamente. Era felice, quello era certo. Non si era pentito di un solo attimo. Non si era pentito di una singola cosa che gli aveva detto. E sapeva che quel giorno, quando l'avevano fatto, era stato diverso da tutte le altre volte. Da quelle che aveva avuto con altre persone, ma anche dalle altre due che aveva già avuto con Minho. Era il modo in cui lo amava.

3 am | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora