Minho gli aveva chiesto di stare sempre con i suoi amici, di farsi accompagnare da qualcuno quando era all'università, e lui aveva acconsentito anche perché non gli dava affatto fastidio. Se n'era andato a lezione, proponendogli di stare insieme quel pomeriggio, cosa che Jisung accettò felicemente. Se doveva sopportare quella situazione fastidiosa, tanto valeva vederlo il più possibile. Alla fine, era lui la ragione per cui così tante persone quasi lo odiavano, ora.
Però non si aspettava che sarebbe successo qualcosa una volta uscito dall'università, alla fine della sua giornata. Sapeva che Minho non sarebbe stato lì, aveva ancora una lezione, quindi decise soltanto di recarsi a casa. Ma qualcuno lo fermò prima che potesse essere in grado di farlo.
–Jisung!
La sua voce era dolce, una delle voci più mielate che avesse mai sentito prima. Ma forse era un altro indizio che rendeva chiaro quanto fosse una persona falsa.
Si girò verso la voce, trovando quella faccia che aveva già visto qualche ora prima. Era lei. I capelli lunghi e lisci, quelle due linee di eyeliner che si notavano a metri di distanza, un'altra sigaretta tra le dita di una mano, le unghie lunghe e smaltate di un colore sui toni del lilla. Era circondata da altre persone. Delle ragazze, degli altri ragazzi. Avevano tutti qualcosa che li accomunava. Il modo in cui vestivano, il loro sguardo.
–Allora, dove stai andando?– gli chiese, sorridendogli.
–Fatti i cazzi tuoi.– rispose Jisung, allontanandosi di qualche passo.
La ragazza gli corse dietro. –Di cattivo umore?– chiese, saltellandogli accanto come una bambina delle elementari. –Volevo solo farti qualche domanda.
–Beh, non ho tempo. E anche se lo avessi, non lo sprecherei parlando con te.– disse Jisung, cercando di seminarla, ma ogni volta che faceva un passo avanti lei lo superava di due. Mise una mano in tasca, pronto a chiamare qualcuno se solo gli fosse servito.
Si fece ancora più vicina a lui, parlando vicino al suo orecchio. –Dimmi, cosa c'è tra te e Minho? Siete fidanzati?
–Anche se fosse?
–Oh, quindi lo siete!– esclamò la ragazza, ridendo.
–La potresti smettere di parlarmi, seriamente?
–Non credo sia un'opzione.– disse, cambiando il suo tono di voce. Un brivido scorse lungo la spina dorsale di Jisung. Si guardò intorno, notando gli "amici" della ragazza avvicinarsi sempre più. –Non provare a correre, okay? Non ti aiuterà. Sono ovunque, guarda.– disse poi, afferrando il mento di Jisung e forzandolo a spostare lo sguardo dove voleva lei. Tutto intorno a loro, era pieno di ragazzi che li guardavano. E non quel tipo di sguardo che ti fa pensare che forse quelle persone sarebbero state in grado di salvarti, no, era il contrario. Era evidente che si conoscevano tutti. E qualunque piano lei avesse in mente, sarebbe riuscita a compierlo.
–Cosa vuoi da me?– chiese Jisung, stringendo forte il suo cellulare nella sua tasca.
–Solo parlare per un po', mhm? Niente di che. Non voglio farti del male. Voglio solo parlarti.
–Allora perché non mi hai chiesto di parlare in un modo normale?
Lei gli sorrise, appoggiandogli un braccio intorno alle spalle. Era alta, più alta di lui, dati anche gli stivali con il tacco che indossava. Jisung strattonò il suo collo, tentando di liberarsi dalla presa, ma fallendo. –Perché non avresti accettato.
–Sai, le persone devono poter scegliere di loro volontà.
–Mi sembra un po' noioso, così.– disse la ragazza, lasciandolo andare solo per un attimo, camminando da sola verso una macchina ed aprendo la porta posteriore. –Su, entra. Andiamo in un posto che ti piacerà sicuramente!
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3 am | minsung
Fanfiction"Non riuscivo a capire perché continuavo ad innamorarmi di persone che erano interessate solo al mio corpo." Jisung inizia a frequentare una nuova università e ben presto viene a conoscenza del gruppo più adorato fra tutti gli studenti, composto da...