Jisung gli sorrise leggermente, felice per il fatto che avesse deciso di parlargli, poi tornò serio. –Minho. Io non c'entro nulla con tutte quelle persone. Stavo camminando per il corridoio con Felix e ho notato che un sacco di gente mi guardava in un modo strano. Quando Felix se n'è andato una ragazza mi ha fermato e mi ha iniziato a chiedere su cosa fosse successo tra me e te e..poi sono arrivati tutti gli altri e mi hanno circondato. Non avevo idea che tutte quelle persone ti avessero usato. Che così tante persone ti usano in quel modo. Mi hanno detto che mi hanno visto uscire dal tuo appartamento e poi da qualche altra parte con te..ti giuro che non ho nulla a che fare con loro.– tentò di spiegare, gesticolando con le mani fin troppo.
Minho sospirò. –Stai bene?
–Perché mi stai chiedendo se sto bene? Cosa vuoi che mi sia successo, sono io che dovrei chiedertelo.– disse Jisung, un'espressione sconfortata sul volto.
Minho sorrise appena, ma abbastanza affinché l'altro ragazzo lo notasse. –Sediamoci da qualche parte.– disse, voltandosi di schiena e allontanandosi da lui.
–Minho!– lo fermò Jisung, aspettando che tornasse a girarsi prima di avvicinarglisi e abbracciarlo senza preavviso. Sentì le sue braccia circondarlo e stringerlo più forte, invece che allontanarlo come aveva temuto. –Fidati di me.– mormorò. –Non farei mai qualcosa di simile a te. Fin dall'inizio, sei sempre stato così gentile. Fin dall'inizio, mi hai fatto sentire al sicuro. Sono anch'io così terrorizzato dall'amare qualcuno, esattamente come te. Sono andato contro tutto quello che i miei amici mi hanno detto e ho deciso di essere tuo amico, e non me ne pento, e..non voglio perderti. Mi piace passare il mio tempo con te. Di solito odio stare con le persone, ma con te è diverso. Hai ragione, potrei tornare a vivere la mia vita come prima ma non sarebbe la stessa cosa. Ti prego, fidati di me. Non me ne andrò. Non me ne sono andato la prima volta che sono stato con te e non me ne andrò mai.
–Non pensavo che l'avresti presa così male.– disse Minho.
–Ovvio che l'ho presa male!– disse Jisung, staccandosi dall'abbraccio e guardandolo negli occhi. –Ci tengo a te. E poi..odio quella gente. Li ucciderei tutti se solo potessi. Odio così tanto il fatto che ti abbiano ferito e che continuino a farlo come se fosse un gioco. Forse dovrei pensare a un modo per vendicarmi, in fondo-
Minho non lo lasciò concludere, attirandolo in un altro abbraccio. –Lascia stare.– disse, stringendolo così forte che quasi gli mancava il respiro. Ma non gli dispiaceva.
Quell'abbraccio fu definitivamente più lungo del primo, e quando si separarono i due ragazzi si sedettero uno di fronte all'altro, due bicchieri pieni di gelato tra loro.
–Volevo mangiare il gelato alla fragola ma mi ricordava te e quindi non l'ho fatto per giorni.– disse Minho.
–Cosa hai fatto durante queste giornate?– gli chiese, prendendo un cucchiaio di gelato.
Minho appoggiò una mano sulla guancia, facendo scorrere lo sguardo dietro le spalle di Jisung, verso la porta finestra. –Sono stato dai miei amici. Ho dormito da loro. Onestamente non ho fatto molto, ho anche saltato chissà quanti giorni di università. Tu invece?
–Le solite cose.– disse, fissando i suoi occhi sul bicchiere. –Mi mancavi. Beh, ero preoccupato per te principalmente, ma lo stesso, mi mancavi.
–Come mai?
–Lo sai "come mai".
Minho sorrise. –Anche tu.
–E allora perché non ti sei fatto sentire prima? Hai letteralmente detto a Chan di chiamarmi piuttosto che farlo tu. Che senso ha?– lo accusò, puntandogli il cucchiaio contro.
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3 am | minsung
Фанфик"Non riuscivo a capire perché continuavo ad innamorarmi di persone che erano interessate solo al mio corpo." Jisung inizia a frequentare una nuova università e ben presto viene a conoscenza del gruppo più adorato fra tutti gli studenti, composto da...