Capitolo 14

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POV ROSS
Lo guardo per un attimo negli occhi e c'è una piccola parte di me che vorrebbe con tutto il cuore che quelle parole fossero vere. Ma non lo sono.
Così gli scoppio a ridere in faccia e lui mi segue poco dopo, faticando a mantenere un'espressione seria.
"Ero poco credibile?"
"Non sai quanto" gli dico cercando di fermare le lacrime che mi bagnano il viso per il troppo ridere. "Neanche da ubriaca ti avrei creduto"
"Che ne dici di provare?" Mi chiede.
"No grazie. Non ci tengo. Anzi penso sia ora di andare a dormire.
"Non ne ho voglia"
"E che vuoi fare?"
"Parliamo" mi dice poggiando una mano sulla mia coscia ancora coperta.
"Prima devo andare a mettere qualcosa di comodo. Non sopporto più questi tacchi." Dico iniziando a sfilarli.
"E non ti azzardare a seguirmi in camera altrimenti te li conficco in fronte" lo minaccio indicando le mie scarpe.
Si ributta sul divano rassegnato alla mia acidità. Salgo di fretta le scale e scelgo un pigiama improvvisato: un leggins nero e una felpa grigia di Harry non troppo pesante che mi copre a malapena il sedere; penso la usasse quando andava alle medie ma mi è sempre piaciuta e alla fine me l'ha regalata. Infilo anche un paio di calzini e scendo di fretta le scale ritrovando Liam proprio come l'avevo lasciato.
"Ehi. Meglio?" Mi chiede.
"Decisamente" gli dico gettandomi sul divano a fianco a lui. "È stata una lunga serata"
"Già" dice poggiando distrattamente una sua mano sullo schienale dietro la mia testa.
Non cederò ora. E il fatto che abbia potuto pensarlo solo perché non l'ho messo alla porta, è davvero irritante. Mi alzo di botto, con tutta la voglia del mondo di trattarlo male ma appena torno in posizione eretta, la mia testa inizia a girare e non so più dove mi trovo. Poi sento due braccia forti sostenermi e il familiare profumo di Liam inebriarmi e tranquillizzarmi.
"Ehi sono con te appoggiati a me"
"Ce la faccio da sola" dico cercando di staccarmi.
"No che non ce la fai, stavi crollando sul pavimento"
"Si che ce la faccio" insisto.
"Adesso basta fare la bambina" mi urla e io mi zittisco. "È stata una serata difficile quindi per una volta deponiamo l'ascia di guerra. Adesso stai buona qui e mi aspetti"
Non sono riuscita a ribattere: non avevo mai visto questo lato protettivo di Liam. Ma lo dovrebbe usare con una persona a cui tiene e io per lui non sono niente.
POV LIAM
Non avete idea di quanto possa essere fastidiosa la sua vocina quando cerca di fare l'antipatica, come se in realtà non lo fosse già. Quando però l'ho vista alzarsi di colpo e faticare a rimanere in piedi, ho sentito il battito accelerare all'improvviso. Sembrava.. Fragile ed è una cosa che avrei voluto evitare. Continuavo a dirmi che lei non era nient'altro che una sfida. Che volevo solo il suo corpo. Che dopo averla avuto sotto di me non avrei avuto problemi a invitarla ad uscire dal mio letto. Ma la mia coscienza o, forse qualcosa di più profondo (il cuore?), mi diceva che non era così. Non avevo mai avuto una ragazza che fosse riuscita a tenermi testa tanto a lungo: ammetto che la sua testardaggine mi infastidiva ma allo stesso tempo mi veniva voglia di sbatterla al muro e di baciarla finché le nostre labbra non si fossero consumate.
"Ehi sono con te appoggiati a me" le dico cercando di non apparire troppo preoccupato anche se la mia voce è alquanto sdolcinata.
"Ce la faccio da sola" dice cercando di staccarsi da me. Ma io stringo le mie braccia lungo la sua vita.
"No che non ce la fai, stavi crollando sul pavimento" insisto e davvero inizio a spazientirmi per la sua cocciutaggine.
"Si che ce la faccio" insiste.
"Adesso basta fare la bambina" le urlo e io si zittisce. "È stata una serata difficile quindi per una volta deponiamo l'ascia di guerra. Adesso stai buona qui e mi aspetti"
Vado di sopra e prendo una coperta e poi scendo in cucina preparandole un bicchiere di acqua e zucchero. Torno in salotto ed è stessa sul l'enorme divano a L del soggiorno. Mi Poggio da un lato e allargo le gambe facendole segno di raggiungermi.
Nega vigorosamente con la testa e mi fa davvero infuriare il fatto che non abbia altro obiettivo che contrariarmi.
"Devo venirti a prendere con la forza?" Le chiedo.
Sbuffa e alla fine si avvicina: penso sia troppo stanca per ribattere. Si accoccola tra le mie braccia e sento l'odore di vaniglia del suo shampoo inebriarmi. È strano averla così vicina senza che stiamo litigando come al solito. Ci copro entrambi con la coperta e le porgo il bicchiere.
"Che ci hai messo dentro?" Chiede scrutandolo.
"Non ti voglio avvelenare Ross" dico sbuffando. Non si fida minimamente di me e quello che resta della mia coscienza, le da ragione visto che non mi sono mai comportato bene.
Continua ad osservare il bicchiere e assume un'espressione tra l'imbronciato e il curioso che mi fa scoppiare a ridere. È così piccola tra le mie braccia e sto così bene che vorrei che il tempo si fermasse in modo che io non debba tornare ad essere il solito Liam e Lei sia ancora la mia Ross.
"Su bevi. È solo acqua e zucchero" le dico accarezzandole le braccia e questo provoca una serie di brividi sulla sua pelle. E di rimando anche sulla mia: non sono mai stato più colpito e più felice di fare un simile effetto ad una ragazza. Penso che si senta in imbarazzo e infatti pur di staccarsi dal mio petto si alza leggermente per bere tutta l'acqua del bicchiere a piccoli sorsi.
Quando ha finito, lo poggia sul tavolino e io le prendo le spalle riportandola accanto a me.
"Che fai?" Chiede rigida.
"Hai bisogno di riposare e anche io. Per una notte smettiamola di litigare. Domani dovremo affrontare Harry e Gemma" le dico.
Lei annuisce e sento il suo corpo rilassarsi. Di rimando lo faccio anche io.
"Non so perché sto facendo una cosa simile" borbotta.
"Cosa?"
"Chiederti quello che sto per chiederti"
"Va avanti"
"M-mi abbracceresti?" Chiede in un sussurro e anche se era poco udibile sono sicuro di aver sentito bene. Non può vedermi e quindi sono libero di lasciar formare sul viso un sorriso: mi ha chiesto di abbracciarla e contrariamente a quanto possiate pensare sono felice. Più felice di se mi avesse chiesto di fare sesso con lei. Un abbraccio è un gesto intimo che ti permette di condividere un momento con qualcuno lasciando il mondo fuori e quel qualcuno ora sono io. Le avvolgo le braccia attorno al corpo e lei poggia una guancia sul mio braccio destro. Dopo pochi minuti il suo respiro diventa regolare e capisco che dorme.
"Che mi stai facendo?" Le sussurro all'orecchio prima di sprofondare anche io nel sonno più dolce di sempre.
POV ROSS
I raggi del sole filtravano dalla grande porta finestra del soggiorno e quando aprii gli occhi mi accorsi che erano solo le sette. Provai a muovermi, dovevo fare pipì ma le braccia di Liam mi impedivano di muovermi. Non appena cerco di allontanarmi la sua presa intorno a me si rafforza. Nei film, la ragazza nella mia situazione, lo sveglierebbe con una serie di baci e anche se sono tentata, mi freno. Inizio ad accarezzargli le mani unite sulla mia pancia e dopo un paio di volte che lo chiamo finalmente mi lascia andare.
Corro in bagno e dopo aver fatto tutto quello che dovevo scendo giù per prepararmi una tazza di caffè. Mentre lo faccio sento Liam venirmi dietro e lasciare una scia di baci sul collo lasciato scoperto visto che ho raccolto i capelli in una treccia a lato. Mi irrigidisco subito:
"Ma che fai?" Gli dico girandomi.
"Ti do il buongiorno" risponde sorridendo.
Davvero pensava che due coccole e un bicchiere di acqua e zucchero avrebbero cambiato le cose? Davvero pensava che fossi tanto sciocca da credere che solo perché per una sera non ha cercato di infilarsi nelle mie mutande, io possa fidarmi di lui? Davvero pensa che sia così sciocca da credere alla sua buona fede o al fatto che lui prova qualcosa nei miei confronti che non sia aria di sfida? Si sbaglia. Non mi ritroverò nella stessa situazione ancora una volta. Solo Harry e Gemma sanno cosa mi ci è voluto per tornare quella di prima e non permetterò che lui, per quanto attraente possa essere, mi riporti a quella situazione.
"Ricordi cosa mi hai detto dopo il nostro bacio? Io si: tra noi non è cambiato niente. Bene: davvero credi che dopo ieri sera io ti possa dire qualcosa di diverso?" Butto fuori acida.
POV LIAM
A quelle parole non so che rispondere. Per tutta la notte speravo che finalmente tra noi le cose fossero migliorate e invece lei mi sta buttando addosso tutto il suo odio.
"Volevo solo essere gentile"
"Beh allora non fingere di essere ciò che non sei"
"Tu non mi conosci!"
"Neanche tu eppure mi hai proposto di divertirci insieme -dice facendo le virgolette- cosa credi che sia, una puttana? Anzi no, loro valgono più di me perché almeno si fanno pagare!" Mi urla.
Quelle parole mi colpiscono come fredde lame. L'ho trattata male è vero ma ora lei non ha il diritto di farmi sentire così. Nessuno lo ha mai fatto e lei non sarà la prima.
'Pretendevi che ti leggesse nel pensiero durante la notte?' Chiede la mia voce interiore e in fondo ci speravo. Non so neanche io che mi succede, come posso farlo capire a lei?
'Certo che comportarti da coglione non aiuta' altro punto contro di me. So che non mi sono comportato bene e so anche che certe battuta c'è me le sarei potute risparmiare ma non mi è mai capitato di dover chiedere ad una ragazza di frequentarmi e non so da dove iniziare.
'Magari potresti iniziare dall'essere gentile e ammettere a te stesso che ti piace?'
No questo no! Lei non mi piace in quel senso, mi piace solo il suo corpo. Io non mi innamoro e tantomeno permetto ad una ragazzina di mettermi in difficoltà.
'La ragazzina ci sa fare però'
Adesso basta!
"Non ti ho dato della puttana ma se il tuo cervello è giunto a questa conclusione, non farò nulla per farti cambiare idea" le rispondo dopo non so quanto tempo alzando le spalle in segno di non curanza. Mi pento subìto di quello che ho detto perché so di esserci andato giù pesante. Mi aspettavo uno schiaffo e invece vedo il suo bellissimo viso riempirsi di nuovo di lacrime e di nuovo per colpa mia. Cerco di rimediare: "senti fa come se non avessi parlato. Ritiro tutto quello che ho detto sul fatto di portarti a letto e quello che è successo stamattina. Ora andiamo da Harry e ci parliamo e poi decidiamo cosa fare con Gemma"
Si volta e vedo che annuisce. Salgo di sopra e vado in bagno. Una doccia fredda è quello che ci vuole. Riesco sempre a ficcarmi in casini più grandi di me.
POV ROSS
Le parole di Liam mi hanno ferita: pensavo che nonostante le nostre litigate in fondo ci tenesse a me o quantomeno non mi considerava a livello di quelle troiette che potevano aspirare solo a fargli una sveltine in un bagno.
Eppure mi sbagliavo. È questo fa tremendamente male.
Non dovrei importarmene perché per me dovrebbe contare solo il giudizio di Zayn eppure sono convinta che se quelle cose me le avesse dette lui, non avrebbero fatto così male. Riempio due tazze di caffè e salgo da Harry. Entro nella sua stanza e trovo Liam che cerca di svegliarlo. Provo a non guardarlo e Poggio le tazze sul comodino. Alla fine Harry si alza e dopo aver preso due aspirine per il mal di testa e una tazza di caffè si siede in mezzo al letto poggiandosi con le spalle contro la tastiera.
"Ci devi spiegare un po' di cose amico" inizia Liam.
"Dov'è Gemma?"
"Zayn l'ha portata a casa ieri sera. Non stava per niente bene. L'hai combinata grossa" gli dico con un tono in fondo in fondo comprensivo.
"Lo so ma non so cosa mi sia preso. Quei ragazzi continuavano a dirmi di bere e di battere il mio record è io l'ho fatto ma dopo non ci ho capito più niente. Shaila si è appoggiata a me e ha iniziato a baciarmi e io sentivo che per qualche motivo non dovevo farlo ma non me ne sono reso conto finché non ho visto gli occhi di Gemma" dice mettendo la testa tra le mani e tirando i capelli per la frustrazione. "Io non ho fatto che pensare a lei per tutta la notte e ho provato a chiamarla non so quante volte ma mi ha sempre attaccato il telefono in faccia. E ha ragione. Sono un idiota". Era sull'orlo delle lacrime e il non sapevo che fare. Non lo avevo mai visto così per una ragazza.
"Amico, ci tieni a lei?"
"Più di quanto ero disposto ad ammettere a me stesso fino a ieri sera".
Quelle parole mi colpiscono al cuore. Se anche Liam avesse provato lo stesso per me. Purtroppo non è così e io devo andare avanti.
Mi getto tra le braccia di Harry e lo stritolo. "Promettimi di non fare più cazzate" gli dico con le labbra sul suo collo.
"Lo giuro. Aiutami a riaverla"
"Ci proverò ma prima devo parlare con lei"
"Ti accompagno io" dice Liam prendendo le chiavi dal comodino di Harry "ti aspetto fuori" aggiunge freddo e prima di uscire da una pacca sulla spalla a Harry.
"Ti voglio bene" mi dice mio fratello e quelle sono le uniche parole di cui avevo bisogno in quel momento.
Esco dalla sua stanza e mi vesto in un lampo non facendo neanche attenzione a quello che metto. Prendo del gelato dal congelatore, il cellulare e la borsa ed esco.
In macchina vedo che Liam sta per parlare ma poi ci ripensa e io afferrò il mio cellulare per controllarlo ed evitare che Liam cambi di nuovo idea.
Ci sono delle chiamate di Zayn e nel leggere il suo nome sorrido perché è sempre così gentile con me. Lo richiamo e dopo due squilli risponde."Ehi già sveglia?"
"Si Liam mi sta accompagnando da Gemma e scusami per ieri ma dopo ver messo a letto Harry sono crollata"
"Non ti preoccupare. Ho chiamato solo per dirti che avevo riportato Gemma a casa e sono rimasto con lei per un po perché aveva bisogno di.. Sfogarsi"
"Come sta?"
"Un po' a pezzi"
"Credi che possa perdonare Harry?"
"Non lo so ma da come stava è sicuro che ci tiene. Bisogna solo capire quanto"
"Zayn io sono arrivata. Ti chiamo dopo va bene?"
"Ti passo a prendere per le quattro a casa di Gemma se ti va"
"Perfetto" gli dico e attacco.
"Grazie per il passaggio" urlo a Zayn catapultandomi fuori dalla macchina.
Suono il campanello e dopo un po' mi apre Gemma con due occhiaie scure sotto gli occhi, residui di trucco sbavato è un pigiama davvero orribile.
"Pronto soccorso per te" dico alzando il sacchetto e sfoderando uno dei miei migliori sorrisi.
"Gelato" dice indicando.
"Ovvio, al cioccolato"
"Allora entra" dice scostandosi per farmi passare.

Little Things - Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora