Capitolo 31

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POV LIAM
Proprio quando le nostre labbra stavano per diventare un tutt'uno mi sveglio: mi guardo intorno. È stato solo un sogno, eppure sembrava così reale. Indosso davvero quei terribili camici da ospedale e mi sento ancora un pò intontito. Dopo qualche secondo si avvicina a me Gemma: ha gli occhi rossi e due profonde occhiaie. Mi guarda e le lacrime riprendono a bagnarle il viso.
"Cos'è successo?"
"Avete avuto un incidente"
"Come sta Ross?"
La vedo sussultare e un singhiozzo abbandona le sue labbra.
"Devi pensare a riprenderti. Torno tra poco" mi dice ed esce di fretta dalla stanza.
Ho un brutto presentimento: un brivido mi percorre la colonna vertebrale. Qualcosa mi dice che mi stanno nascondendo la verità. La mia testa però è ancora pesante e ben presto mi lascio andare ad un sonno inquieto.
Quando mi sveglio il sole sta tramontando. Mi giro verso la finestra e intravedo la chioma riccioluta di Harry.
Lo chiamo e lui si avvicina.
"Hei" mi dice.
"Dimmi la verità Harry" dico facendo scontrare i suoi occhi con i miei. Posso vederlo quant'è stravolto, posso vedere che ha pianto e posso percepire che sta male.
"Si tratta di Ross"
A quelle parole scatto e mi siedo al centro del letto. Quel movimento mi provoca le vertigini e Harry mi porge un bicchiere d'acqua che accetto, grato.
"Parla" lo prego.
"Beh vedi avete avuto un brutto incidente" e lo vedo prendere un profondo respiro.
"Tu hai un braccio rotto e un trauma cranico"
"Ross, dimmi di lei Harry"
"A lei è andata peggio" e vedo una lacrima solcargli il viso. Il mio cuore sprofonda e poi inizia a battere così forte da sentirlo nelle orecchie.
"Continua" dico stringendo il lenzuolo in due pugni.
"Beh a causa dell'impatto è stata sbalzata sulla strada e ha avuto un brutto impatto con l'asfalto. Il casco non l'ha protetta e ha avuto seri danni celebrali"
"Ma si riprenderà?" Chiedo fiducioso.
Harry non mi guarda. Passano vari minuti mentre lui fissa le sue dita.
"Harry si riprenderà?" Chiedo quasi pregandolo. E vedo i suoi ricci muoversi da destra a sinistra
"Che vuoi dire?"
"Che per ora è legata a non so quante macchine. Volevamo aspettare che ti svegliassi in modo che avessi il tempo di dirle addio e poi staccare tutto".
"No!" Urlo. "Non potete fare una cosa simile. Lei è così giovane, ha la vita davanti, la nostra vita insieme. Dobbiamo fare un mucchio di cose ancora. Non potete portarmela via" urlo ancora e le lacrime mi bagnano le guance.
"Non c'è molto da fare Liam. Lei se n'è andata già ormai e non ha senso farla soffrire ancora"
"I tuoi genitori sono d'accordo?"
"Si. Sono distrutti ma hanno capito".
"E io non voglio capire. Ross starà bene, si sveglierà e si alzerà da quel letto e sorriderà come ha sempre fatto e noi litigheremo e.."
"Basta Liam! Ross è morta!".
Resto pietrificato a quelle parole. Non può essere vero.
"È colpa mia" sussurro.
"No che non lo è! È colpa di quel camionista ubriaco che vi è venuto addosso"
"Perché lei si e io no?"
"È solo colpa del destino"
"Non voglio dirle addio"
"Non vorrei farlo neanche io"
"Scusa Harry"
"Non è colpa tua" e si slancia abbracciandomi.
Piangiamo tutti e due come dei bambini e non so per quanto tempo restiamo così.
Poi lui esce e io resto solo. Lo sento davanti alla porta mentre parla con Gemma chiedendole di entrare e sento lei dire che non ce la fa perché non riuscirebbe a dirmi che la sua amica è andata via.
Mi addormento così, con un peso sul cuore e mi sveglio il mattino dopo ancora più intontito. Devono avermi dato qualcosa.
Mi siedo in mezzo al letto e poco dopo entra un medico. Mi comporto come un automa. Non riesco a provare emozioni e rispondo in modo freddo alle domande: mi chiedono come sto, cosa mi fa male ma posso rispondere che l'unica cosa che mi fa male è il cuore?
"Può vedere la signorina Styles se vuole"
A quelle parole mi risveglio ma non rispondo.
Resto li immobile a fissare il vuoto fin quando la porta non si apre ed entrano Harry e Gemma. Lei mi bacia la guancia e io chiudo gli occhi sperando che quelle labbra sulla mia pelle siano quelle di Ross. Ma quando riapro gli occhi vengo riportato alla realtà.
"Il medico ci ha detto che stai meglio" cerca di parlarmi sorridendo ma si vede che anche dentro di lei si è rotto qualcosa.
"Quanto tempo è che sono qui?"
"Due settimane" risponde gentile.
"E in queste due settimane non ci sono stati miglioramenti?" Chiedo facendo riferimento a Ross.
Entrambi scuotono la testa e io sospiro.
"Ti va di salutarla e dirle addio?"
"No!" Urlo.
"Liam non essere testardo" cerca di farmi ragionare Harry.
"Ma come fai eh? Come fai a guardarmi ancora in faccia dopo quello che ho fatto alla vostra famiglia? Come hai fatto a dirle addio così facilmente?"
"Adesso basta Liam!" Urla Harry. "Non te ne faccio una colpa perché non è stata colpa tua! E non puoi neanche immaginare quanto stia male, quanto io sia devastato dentro al solo pensiero di non rivedere Ross in giro per casa. Solo io posso sapere quanto è stata dura rivederla per l'ultima volta in un letto d'ospedale, pallida e con non so quanti tubi che le uscivano ed entravano dal braccio. Ma glielo dovevo: dovevo essere forte per lei perché lei c'è sempre stata per me. E tu se le volevi bene dovresti fare lo stesso"
Non rispondo. Non so cosa dire. Io non posso accettare tutto questo.
"So quanto tu possa stare male, perché io vivo le cose allo stesso modo tuo." Cerca di rincuorarmi Gemma poggiandomi una mano sulle spalle.
"Niente avrà più senso".
"Nulla sarà più come prima Liam ma questo non vuol dire che non supereremo anche questa."
"Non voglio"
"Ross non avrebbe mai voluto vederci tristi"
"Basta portatemi da lei"
Harry e Gemma si guardano e poi chiamano un infermiere che mi porta in terapia intensiva.
Tutto è come nel sogno. Mi avvicino a lei e le prendo la mano tra le mie. È fredda e non ricambia.
Provo a parlarle ma la voce non esce fuori. Inizio a piangere e Harry e Gemma escono lasciandomi solo con lei.
Non so per quanto resto con il capo sul suo grembo. Quando ho finito.le lacrime alzo lo sguardo verso di lei: la osservo in ogni suo minimo particolare. È comunque bella. Sembra che dorma. La sua pelle ha sempre il solito profumo e indossa sempre il solito anello all'anulare della mano destra. Questa volta lei è ancora più fredda di quella rondella metallica.
"Hei" inizio "non è giusto che io sia qui e tu lì. Mi sarebbe piaciuto vivere insieme e affrontare il futuro. Mi sarebbe piaciuto vedere il tuo diploma. Fare la prima vacanza insieme. Mi sarebbe piaciuto portarti fuori, esaudire ogni tuo capriccio, farti il solletico fino a farti piangere dalle risate. Non hai neanche idea di quante cose avrei voluto fare con te. Ma il destino ha pensato bene di negarmi la felicità. Sono sicuro che in questo momento vorresti dirmi che non dovrei dire queste cose perché ci sono tante ragazze che aspettano uno come me ma sono io che non aspetto loro perché voglio solo te.
L'unica cosa che posso prometterti è che non ti dimenticherò mai, che una parte del mio cuore viene via con te e che tu, Ross Styles, hai avuto l'enorme merito di far battere per la prima volta il mio cuore.
Grazie per essere stata quella che sei stata e scusami per non essermi accorto prima di quanto tu fossi perfetta"
Mi alzo lasciandole un ultimo bacio a stampo ed esco col capo chino. Resto davanti alla finestra della sua stanza e vedo quando la mamma le si butta al collo e piange disperata. Non posso fare a meno di sentirmi in colpa. E spero con tutto il cuore che qualcuno venga da me a spaccarmi la faccia o qualcosa di peggio. Invece il padre mi poggia una mano sulla spalla e mi guarda comprensivo. In lui rivedo gli occhi di Ross e una fitta mi attanaglia il cuore.
"So che non è colpa tua Liam. So come ti senti ora e so che sarà dura. Ma per rispettare Ross e il gran bene che tutti le volevamo dobbiamo andare avanti. Lei era così piena di vita e noi dobbiamo portare avanti la sua gioia di vivere". Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime e annuisco. Non so se ci riuscirò ma ci proverò. Quando tutti sono entrati per l'ultima volta dentro, mi poggio di nuovo al vetro. Con Ross ci sono solo medici e Harry mi poggia una mano sulla spalla.
Lentamente le infermiere staccano tutti i fili e poi le coprono il viso con un lenzuolo bianco. Bianco e puro come lei. Lei che non avrebbe meritato questo. Lei che continuerà a vivere con me.
I giorni seguenti passano a rallentatore, fisicamente mi sono ripreso ma è dentro che sono rotto.
Sono al funerale di Ross: c'è tantissima gente. Ma certo, come si poteva non volerle bene. Era un angelo, il mio angelo. Sono in molti a parlare di lei: i genitori, il preside della scuola, Gemma. Io mi sono rifiutato così a chiudere questo momento c'è Harry. Indossa un completo scuro e ha i capelli legati. È una bella giornata e il sole splende come a volerci scaldare il cuore visto che, almeno il mio, è ormai di ghiaccio. Il mio amico si schiarisce la voce.
"Ross era una rompipalle. Da piccola mi stava sempre appiccicata e non so quante macchinine mi ha distrutto. In certi momenti era davvero insopportabile ma non so come sarebbe potuta essere la mia vita senza di lei.
Mi ha rallegrato le giornate per anni: l'ho consolata quando è caduta, le ho insegnato ad andare in bicicletta e a fare gli origami. Ho tentato di insegnarle a cantare ma con scarsi risultati perché era davvero stonata." Ride e gli altri con lui "anche senza saperlo è stata lei però a crescere me. Mi è stata vicino e non mi ha mai lasciato e mi ha insegnato che si può essere fantastici anche a 18 anni. Si è presa cura di me e io non avrei potuto desiderare sorella migliore. Certo non sapeva rammendare i calzini e qualche volta bruciava il sugo ma i suoi dolci erano i migliori al mondo e la sua risata scaldava il cuore. Ecco. Io voglio salutarla ricordando come i suoi occhi diventavano una linea sottile quando rideva di gusto e come le sua guance apparivano paffute. Voglio ricordare il suono della sua risata che sicuramente tutti avete sentito almeno una volta perché aveva la risata facile ma anche solo il sentirla ridere ti faceva stare bene. Avrebbe voluto che la ricordassimo col sorriso e così voglio farlo anche io"
Chiude il suo discorso così e su uno schermo in cui i genitori hanno fatto scorrere le sue foto, appare lei che con un indice si tocca la punta del naso portandolo all'indietro e e fa un'espressione buffa. Viene da sorridere anche a me e guardando verso il cielo sussurro
"Mi sono innamorato di te per tutte le piccole cose che ti rappresentavano. Le porterò sempre dentro come un ricordo prezioso. E ti dico ancora grazie perché anche nel giorno in cui ti sto dicendo addio sei riuscita a farmi sorridere."
QUALCHE ANNO DOPO
POV LIAM
Oggi sono 5 anni che Ross è volata via da me e sono tante le cose che sono cambiate. Ora ho un lavoro stabile e sono sposato con Sophia. È stata lei l'unica in grado di ricostruire il mio cuore, almeno in parte. Ha capito che Ross farà parte di me sempre ma è riuscita a far battere di nuovo il mio cuore. È stata dietro ai miei cambi d'umore a lungo e non mi ha mai lasciato solo. Pian piano ho capito che lei mi amava e io ho deciso di dare a me stesso una seconda possibilità. Sono sulla tomba di Ross al momento. È sempre bella e il suo ricordo non svanisce mai.
"Papà" sento chiamarmi
"Sono qui" le rispondo e vedo la mia piccola avvicinarsi. Si inginocchia al mio fianco e guarda la foto di una delle ragazze più belle che abbia mai visto.
"Papà perché veniamo qui ogni anno?"
"Vedi Ross, se tu hai il tuo bellissimo nome è grazie a questa ragazza. Lei ha fatto capire a papà cosa fosse l'amore e quanto era bella la vita"
"E ora dov'è?"
"È in cielo. Ma sono sicuro che ci protegge e in questo momento sta sorridendo perché ti ha vista mangiare il cioccolato di nascosto" le dico pizzicandole il fianco e pulendole la bocca
"Ma io non la conosco" dice innocentemente.
"Se l'avessi conosciuta l'avresti adorata piccola mia."
"Papà sei triste?"
"No assolutamente no. Come potrei essere triste quando ho vicino la bambina più bella di sempre?" La vedo arrossire. E io sorrido.
"Andiamo da mamma?"
"Si andiamo" dico alzandomi e guardando la foto di Ross un'ultima volta.
Mentre camminiamo, prendo per mano mia figlia e poggio un braccio sulle spalle di Sophia che si appoggia a me; un raggio di sole ci riscalda e io sorrido perché anche se non ne posso avere la certezza, sono sicuro sia lei.
Fine

Little Things - Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora