17° capitolo:

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Siamo a fine agosto, siamo in Sicilia nuovamente. Siamo a Taormina e questa sera ci sarà il concerto. Io e Piero stiamo felicemente insieme da ben 6 mesi, ha conosciuto tutta la mia famiglia e va d’accordissimo con mio padre. Strano, sarà che sono simili. Entrambi gelosi, possessivi, autoritari e prepotenti. E mio padre non è siciliano. 

Abbiamo preso lo stesso hotel, varie stanze. I ragazzi sono a far le prove con Michele Torpedine, li vedremo più tardi. 

Toc toc, qualcuno sta bussando alla porta della camera mia e di Piero. Corro ad aprire. 

<< ciao Mary >> 

<< ciao cognata >>

<< entra >>

<< grazie, sono qui per chiederti una cosa >>

<< dimmi tutto baroncina >>

<< hai da fare? >>

<< no, stavo ascoltando buona musica >>

<< sempre mio fratello, che noia. Devi disintossicarti >>

<< servirebbe a poco, sono innamorata >>

Sorride. 

<< ti va di accompagnarmi a far shopping?. Devo prendere delle tute per le lezioni di ginnastica, la scuola inizia a breve e sai che adoro il tuo gusto >>

<< certo che ti accompagno, metto le scarpe >>

<< ci accompagna tuo cognato >>

<< gran cognato Francesco. In quanto cognati e suoceri son troppo fortunata >> afferro le vans e le indosso senza calzini. Sopra ho shorts e t-shirt. Afferro la borsa, il telefono e le chiavi della camera poi la seguo. Francesco ci sta aspettando davanti all’entrata dell’albergo con la sua macchina. Io e Mary saltiamo a bordo dell’auto. Mi accomodo sui sedili posteriori. 

Passiamo il pomeriggio tra i negozi poi ci andiamo a prendere un bel gelato che mangiamo in un bar sul lungomare. Rientriamo in hotel carichi di buste. In camera trovo Piero che discute con la madre, o meglio lui discute lei ascolta. 

<< ciao, cosa succede? >>

<< succede che non esiste che Mary se ne va in giro da sola per Taormina. È troppo piccola. Non dovevate permetterglielo. Adesso mi sente >> ringhia. 

Apre la porta poi spalanca quella della stanza della sorella. La rimprovera duramente senza concederle diritto di replica. Guardo Eleonora, ci abbracciamo. Siamo abituate. 

<< ma non ha fatto nulla di male, non era sola ed è grande >>

<< lo so Anto >>

Piero torna in camera, sento Mary piangere. Io ed Eleonora ci scambiamo uno sguardo che vale più di mille parole. 

<< amore, le prove sono state fantastiche. Una bella atmosfera >>

 << tu non mi guardare nemmeno >> ringhio. 

Eleonora mi fa il segno dell’ok con il pollice in su poi esce e so per certo che sta raggiungendo Mary. 

<< cosa?, perché? >>

<< perché abbiamo litigato >> ringhio ancora poggiando la borsa sulla sedia poi mi siedo sul letto. Si precipita al mio fianco. 

<< cosa?, quando? >>

<< nel momento in cui ha fatto quella sparata a tua mamma. Sei nel torto Piè, prima di arrabbiarti informati >>

Non farmi aspettare:Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora