6° capitolo (seconda stagione):

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Nel frattempo nella casa newyorkese di Ignazio:

<< Piè? >>

<< che ho fatto? >> domanda il Barone, gli altri restano a fissarlo. Non capiscono se lo domanda a loro oppure a sé stesso.

<< come hai potuto Piè?!, le hai fatto male. Perché non l’hai respinta? >>

<< non lo so Ali, so solo che è stato naturale lasciarmi baciare >>

<< non ho parole. Ma che cavolo dici? >> grida Alice.

<< Piè ma tu l’ami ancora Anto? >> domanda Ignazio.

<< certo che la amo, che domande fai? >>

<< e allora che mi significa sta cosa: ‘ è stato naturale lasciarmi baciare’ >>

<< nel senso che non ho provato nulla. È stato talmente veloce che non mi sono reso conto >>

<< perché le hai messo le mani sui fianchi? >> domanda Ignazio.

<< è stato un gesto inconscio >> si difende.

<< l’ha fatto anche Anto. Se n’è andata >>

<< parleremo a casa >> risponde Piero.

<< no, Piè forse non hai capito. Per lei è finita definitivamente. Con te non vuol tornare. Sai com’è fatta. Non torna indietro, non perdona. Era ad un metro da te, riesci ad immaginare come si è sentita?! >>

<< non avrei mai voluto farle male, è successo tutto così in fretta >>

<< Piè lei non torna a casa, mi ha chiesto di spedirle tutto a Roma. Torna a vivere lì >>

Piero si alza.

<< vado a cercarla in aeroporto >>

<< sì vai, dimostrale che sei pentito. Implora il suo perdono. Inginocchiati se serve >> gli consiglia Ignazio.

<< non credo >> dice Alice a testa bassa mentre mette le mani nelle tasche posteriori.

<< che intendi? >>

<< Piè, puoi anche farlo il gesto. Non ti darà retta. Sai com’è fatta. Non avresti dovuto. Sta male ora >>

<< sto male anche io >> ammette Piero e poi scivola sul letto in lacrime.

[…]

<< siamo appena atterrati all’aeroporto Milano-Malpensa, grazie per aver viaggiato con noi >> la voce diffusa mi desta. L’aereo è partito a mezzanotte e mezza. Qui a Milano è primo pomeriggio, ore 15.

Lascio l’aeroporto a bordo del treno che mi porta direttamente a Milano centrale. Trascinandomi i trolley corro alle macchinette per fare il biglietto. Sfilo dal portafogli due carte, quella di Trenitalia e quella di credito. Rapidamente digito la destinazione, infilo le carte a turno e dopo pochi secondi compare il biglietto. Metto il biglietto in tasca, sistemo le carte e poi vado a controllare il binario.

Numero 6. Mi siedo su una delle panchine ed attendo. Faccio scivolare le mie cuffie beats viola sulla testa, le lascio attorno al collo e prendo il cellulare. Telefono ai miei genitori, è giusto che li avvisi. Sapevano che sarei rimasta in America, sapevano che vivevo con Piero…e non è più così.

<< ciao mà >>

-<< ey, ma che ore sono a New York? >>

<< non sono a New York >>

-<< già a Los Angeles? >>

<< no, sono a Milano. In stazione centrale sto venendo a Roma >>

-<< che sorpresa, come mai? >>

<< ho lasciato Piero, posso tornare a casa? >>

-<< cosa?, perché l’hai fatto? >>

<< mi ha tradita, posso tornare o no? >>

-<< ma sì certo. Fra quanto arrivi? >>

<< parto tra 10 minuti. Alle 18.30 sono a Termini >>

-<< ci vediamo in stazione, passo a prenderti >>

<< grazie mà >>

-<< a dopo >>

Chiudo la telefonata, sistemo le cuffie e poi salgo in treno. Mi siedo al mio posto e mi lascio cullare dalla musica. Il viaggio sarà breve.

Il treno arriva a Roma in perfetto orario. Scendo e cammino lungo il binario.

<< Anto? >>

Alzo la testa.

<< mamma >> corro tra le sue braccia e riprendo a piangere.

<< sfogati >> mi consiglia.

Ispiro profondamente, no. Voglio andare a casa e rifugiarmi nel mio letto. Mangiare tonnellate di gelato e dormire.

Mamma afferra uno dei due trolley ed usciamo dalla stazione, la macchina è parcheggiata su Piazza dei 500. Sistemiamo i trolley sui sedili posteriori e parte diretta a casa.

<< mi spieghi cos’è successo? >>

<< eravamo in teatro, si stavano esibendo con Ellie Gouldin e a fine canzone lei ha baciato Piero. Lui non l’ha respinta, le ha messo le mani sui fianchi… >>

Riprendo a piangere.

<< non ho parole >>

<< nemmeno io mami >>

<< che pensi di fare? >>

<< quello che dovevo fare l’ho fatto. Lasciato, tornata a Roma ed Alice mi farà avere le mie cose >>

<< non ci vuoi pensare un attimo? >>

<< cosa c’è da pensare?. Si è lasciato baciare in mondovisione ed ero davanti a lui, figuriamoci quando stavo lontana. Non ne voglio più sapere. Domattina chiamo il principale e lo informo, devo trovare un lavoro. Devo rimettere in piedi la mia vita. Non doveva farmi questo, menomale che voleva sposarmi. Visto che ho ragione io?. È meglio la convivenza. Se fossimo stati sposati ora avrei la macchia di un divorzio sulle spalle mentre ora lo cancellerò anche dai miei ricordi >> singhiozzo ed allungo la mano sulla radio. C’è GRANDE AMORE in corso e si spande a tutto volume nell’abitacolo della lupo di mamma. Gesto di stizza, spengo.

*Nota autrice: BUONGIORNOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, =)
Ma come faccio a ringraziarvi?. Non ci sono parole. Siete incredibili, grazie-grazie-grazie.
A voi la tastiera, adoro i vostri commenti. Li leggo TUTTI. =). Grazie tantissimo anche per i voti e le visualizzazioni. 

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